«Italicus», tutti assolti di Vincenzo Tessandori

«Italicus», tutti assolti «Insufficienza di prove» per Tuti, Franci e Malentacchi «Italicus», tutti assolti Qualche fischiò in aula alla lettura della sentenza - La Corte ha accolto le richieste del pm che però è amareggiato «perché non è stato possibile raggiungere una verità» - La parte civile: ha vinto la legge, ha perso l'Italia - Un corteo a Bologna DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA — .In nome del popolo italiano...». Sono le 1035 di ieri, aula della Corte d'assise di Bologna. Il presidente Mario Negri di Montenegro, un foglio verde stretto nella mano leggermente tremante, la voce però chiara, legge rapido il dispositivo di sentenza per la strage sul treno Italicus: una bomba fascista che nella notte fra il 3 e 114 agosto 1974 ammazzo dodici persone e ne feri quarantacinque. Assolti per insufficienza di prove dall'accusa di strage Luciano Franci, Piero Malentacchi e Mario Tuti; assolta Margherita Luddi, che fu amica di Franci ed era indicata come la postina dell'esplosivo. Non sono responsabili per la strage e neppure per essersi riuniti in un'associazione sovversiva con fini criminali. Nella sentenza la Corte ha voluto sottolineare come 1 mille sospetti non siano tuttavia stati cancellati D'altra parte, per una settimana 1 giudici hanno dibattuto in camera di consiglio, si parla di una spaccatura quattro contro quattro. Cosi, con una lettura durata un minuto e mezzo, si è dato un colpo di spugna a quasi dieci anni di tormentate indagini, alla ricerca del responsabile della strage. Assoluzione con formula dubitativa, dunque. Come dire: nessuno è convinto dell'innocenza degli imputati, ma gli indizi non son parsi sufficienti. E c'è anche un condannato, l'unico «minore», l'unico «non fascista»: si chiama Francesco Sgrò, era bidello all'Università di Roma 1 giorni dell'attentato e diventò protagonista per una serie di testimonianze apparse prima contraddittorie e poi calunniose. Lo hanno condannato a un anno e cinque mesi e al pagamento di sei milioni. .Non è con la condanna di Sgrò per calunnia che ci si guadagna la tranquillità*, ha commentato un rappresentante della parte civile. In un comunicato congiunto di Regione, Provincia e Comune si parla chiaramente di •sconfitta per la democrazia c la giustizia... Ma i cittadini, i democratici, la coscienza civile di Bologna, dell'Emilia e dell'intero Paese non intendono arrendersi». Con amarezza Renzo Imbeni, sindaco di Bologna, ha osservato: «La sentenza assolu torta è solo l'ultimo anello di una catena; la nostra protesta non è rivolta contro giudici, magistrati e forze dell'ordine costretti a lavorare in condizioni difficili mentre si verificano di continuo azioni di depistaggio e di inquinamento. La fiducia dei cittadini nella giustizia è messa a dura prova*. OH ha fatto eco Lanfranco Turci, presidente della Regione Emilia Romagna: «Con questo epilogo è dunque la coscienza dell'intero Paese che deve tornare a interrogarsi e a chiedere che sia fatta luce sulle coperture e sui sostegni di cui hanno potuto avvalersi gli autori delle stragi di piazza Fontana e di Brescia, dell'Italicus e del 2 agosto di tre anni fa alla stazione di Bologna*. Vincenzo Tessandori (Continua a pagina 2 In quinta colonna)