L'estate di 30 giorni spaventa la Liguria di Gian Piero Moretti

L'estate di 30 cjiorni spavento la Liguria H «pienone» solo da metà luglio a Ferragosto L'estate di 30 cjiorni spavento la Liguria SANREMO — Le «vacarne corte* degli italiani sono l'emblema di una crisi che, in questo periodo dell'anno si proletta in modo accentuato su alcune particolari località del Paese. La Liguria, con 1 suol 300 chilometri di coste e spiagge, è una di queste. La crisi ha fatto la sua comparsa, sia pure sotto aspetti diversi. I primi a farne le spese sono stati alberghi e ristoranti, seguiti a breve distanza dagli altri operatori del settore: negozi, supermercati, stabilimenti balneari. Anche le «seconde case> hanno risentito dell'influenza negativa della crisi. Sanremo e Rapallo, sommerse negli Anni Sessanta e Settanta da indiscriminate colate di cemento rappresentano un po' il termometro del fenomeno. Dice Antonio Camiso, presidente dell'Associazione albergatori di Rapallo e titolare dell'hotel Giulio Cesare: «Le preseme negli alloggi per le vacanze, sta in affitto, sia di proprietà, è calata di tre quarti. La potenzialità è di 40 mila posti letto; gli ospiti dei primi 15 giorni di luglio non sono stati più di lOmila*. Negli alberghi le cose non vanno meglio. Aggiunge: «Gli italiani sono venuti in Riviera nel dve weekend di luglio. Tre o quattro giorni al mare, e poi via a cn.M di corsa. Ora, finalmente, con l'inizio della seconda quindicina del mese, il movimento di turisti sembra più intenso*. La gente ora c'è. Il «tutto esaurito* si protrarrà fin dopo Ferragosto. Dopo è un'incognita per tutti. Le premesse per 30 giorni di pienone sono buone. Sulle autostrade, e in particolare sulla «A 26» di Santhià, il traffico è stato in tenso per tutto sabato con punte eccezionali intorno alle 17. Code suir.Autofiori» a Zinoia e a Feglino e a Altare sulla Torino-Savona. A Vernazza. nelle Cinque Terre, c'è meno gente, rispetto agli anni passati. «£ spende meno — dice Giacomo, il popolare proprietario della "Taverna del Capitano" —; speravamo in una ripresa a metà mese, ma stenta ad arrivare*. L'aumento dei prezzi (in media del 15 per cento negli alberghi rispetto all'estate 1982) ha bloccato i turisti stranieri solitamente molto attenti nello spendere nel nostro Paese. Forte il calo dei tedeschi, degli svizzeri e dei francesi. Al «Sud Est- di Lavagna (32 mRg3mlsLCcmr mila lire la pensione), Giorgio Rossetti si lamenta: 'Dispongo di 70 camere, ma soltanto 30 sono occupate. E siamo a metà estate*. Il fenomeno della «vacanza corta» ha interessato tutti gli altri centri del Levante: Santa Margherita, Camogli, Sestri. A Ponente, la crisi ha ferito quasi mortalmente l'economia di Ventimlglia dove per l'effetto-Mitterrand un centinaio di negozi minaccia la chiusura. E di molte altre località classiche del turismo piemontese e lombardo, come Alassio, Diano Marina, Finale Ligure, dove è venuto a mancare anche il supporto degli stranieri, tedeschi e scandinavi. «/I calo è del 30 per cento — dice Antonio Gabrielli dell'hotel "Tiziana" di Diano Marina —, C'è stata una flessione generale. Fino al 15-20 agosto abbiamo l'esaurito, dopo chissà. « Prima — afferma Ottorino Moretti dell'hotel "Plaza" di Finale — le vacanze erano mediamente di tre settimane Oggi si sono ristrette: due settimane, anche meno. Gli italiani, anche se c'è crisi, non ri nunciano alle ferie, mai; gli stranieri, invece, stanno a acasa*. Ad Alassio tutto bene fino al 20 agosto. A Sanremo e Bordlghera mancano i francesi. Alberghi e ristoranti lentamente si popolano. Sulle spiagge si vede l'affollamento di un tempo anche se si nota una tendenza al risparmio. Un mese è garantito per la sopravvivenza: «Alo non basta per mantenere in piedi un'azienda — dice Erminio Bergià, di Alassio —. Trenta giorni all'anno sono insufficienti Si chiude*. Gian Piero Moretti

Persone citate: Antonio Camiso, Antonio Gabrielli, Camogli, Erminio Bergià, Giorgio Rossetti, Ottorino Moretti, Ponente