Si è spenta la stella di Sandino

Si è spenta la stella di Sandino Con un'adunata oceanica a Leon il Nicaragua ha festeggiato ieri il quarto anniversario della rivoluzione Si è spenta la stella di Sandino Ma i festeggiamenti sono stati solo in parte gioiosi: ai confini del Paese premono i «contras» (ex somozisti, ex sandinisti e libertari come Eden Pastora) che vogliono rovesciare il governo comunista - La svolta totalitaria è evidente ovunque: ritratti di Marx sulle chiese, caserme stile sovietico, servizi segreti, forze armate e scuole in mano ai cubani - Le nazioni vicine e Washington hanno isolato la Giunta DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Con una adunata oceanica a Leon, 90 km a Nord-Est di Managua, il regime sandlnlsta ha ieri celebrato 11 quarto anniversario della rivoluzione. Nell'immenso piazzale della facoltà di medicina dell'università, tra le effigi dei nove leaders, e le scritte patriottiche (-Todas las armas al pueblo-,), oltre 100 mila persone hanno rievocato la caduta e la fuga del dittatore Somoza. Leon è considerata la «madre- della rivoluzione: nella sua cattedrale, si combattè una delle prime battaglie contro la guardia somozista, e dai suoi sobborghi i ribelli del Comandante Zero sferrarono l'assalto decisivo contro la capitale. Anche Managua ha festeggiato la vittoria, con lo slogan che tenta di pacificare e unificare il popolo: «tra cristianestmp e rivoluzione, non c'è contraddizione-. Le celebrazioni e i festeggiamenti sono stati solo in parte gioiosi. Alle frontiere con l'Honduras, 10 battaglioni di reservisti, 7000 uomini in tutto, attendevano l'urlo dei «contras,,, i controrivoluzionari, la massa eterogenea di ex somozisti, ex sandinisti, libertari, addestrata e finanziata dalla Cia. Mancavano molti protagonisti degli eroici eventi di quattro anni fa, i più In esilio nel Paesi vicini o negli Stati Uniti, il Comandante Zero, Eden Pastora, ormai un nemico, nascosto in Costarica, impegnato in sagulnosi combattimenti contro 1 compagni di un tempo. Dietro la facciata, c'era la tensione causata dalle misure speciali di sicurezza per prevenire attentati e boicottaggi, e dagli arresti politici delle ultime settimane di presunti «agenti dell 'imperialismo yankee- Quasi nessuno, quattro anni fa, avrebbe previsto un 19 luglio del genere. La generosa sollevazione popolare, la guerra dei ragazzi sedicenni o quindicenni contro la dittatura avevano acceso l'Occidente di entusiasmo. Sandinismo significava libertà, democrazia, pluralismo. Voltate le spalle a| Somoza, che sarebbe stato assassinato un anno dopo in- SPcUgdrdQnrCssamnmtdRmlndnnss Paraguay dalla polizia politica cubana, persino gli Stati Uniti avevano partecipato al giubilo: in una lettera al leaders, il presidente Carter s'era abbandonalo a promesse di aiuti economici e militari. Qualche giornale scrisse che nel Nicaragua incominciava il rinnovamento dell'intero Centro America, che da esso stavano per partire le riforme socioeconomiche che ne avrebbero cambiato il volto. Il modello sarebbe stato autonomo — un modello latino-americano, non cubano, né tanto meno sovietico. La realtà sandinista è assai diversa. Può essere sospetto Reagan quando parla, prò domo sua, della «rivoluzione delle promesse mancate», ma non Eden Pastora, quando la denuncia come «la rlvoluzio ne tradita-. Possono cadere nel vuoto le proteste della destra, ma non quelle della chiesa, minacciata da una repressione sottile. Desta qualche incertezza la condizione in cui si trovano i partiti—un limbo senza confini—ma non lascia adito a dubbi la censura preventiva sulla stampa. E' comprensibile l'assunzione da parte dello Stato dei latifondi, per la ridistribuzione delle terre ai contadini, ma non ha motivo 11 graduale soffocamento della proprietà privala. Se visitare il Salvador significa fare un salto indietro nel Vietnam del Sud, andare in Nicaragua significa farlo a Cuba, dopo che Castro Imboccò la strada della sudditanza all'Urss. I segni dell'involuzione comunista totalitaria a Managua sono chiari. Sulla cattedrale, simbolo del potere della Chiesa (persino le monete portavano la scritta: confi diamo in Dio, come il dollaro negli Stati Uniti) campeggiano i ritratti del generale anticolonialista Sandino, e di Lenin c di Marx. La gioventù viene irrcglmcntata nelle strutture rivoluzionarle. Sono stali costruiti due aeroporti, un porto, e 38 caserme secondo gli schemi sovietici, e quindi per ospitare «Mlg», sottomarini della classe Typhon, e carri armati rossi. I consiglieri cubani sono 4000. e dirigono i servizi segreti, le forze armale, le università e le scuole. I corpi scelti — piloti e marines — si addestrano in Bulgaria, Gli specialisti per le tccnolo gle e l'economia provengono dalla Cecoslovacchia e dalla Germania Orientale. S'incon trano anche libici e palesi! nesl. La leadership sandinista non fa mistero della sua vo Ionia di diffondere la rivolli zlone nel vicino Ecuador — ospita il quartiere generale del guerriglieri —, nell'Honduras c In Guatemala. Ma adesso, la propugna nell'accc- zlone marxista, come Castro. Chi vi resiste, gli indios Misqullos ad esempio, è deportato. Ai nove comandanti militari aggradano le trattative per la soluzione delle crisi centro-americane. purché non tocchino il Nicaragua. La loro argomentazione non è nuova. Se il Nicaragua è costretto ad assumere certe iniziative, interne o esterne, é colpa degli Stati Uniti: sono essi a mattcrlo con le spalle al muro, negandogli gli aiuti, fomentando tentativi di destabilizzazione, complottando gdzstclpmmnvnntl golpe. E' una tesi dal fascino discreto, dove la superpotenza ha gravi responsabilità storielle, come l'America Latina, o dove esserle ostile 6 considerato un segno d'intelligenza, come fu una certa parte dell'Europa. Il grande successo del regime è la propaganda, specialmente presso i giovani stranieri in visita culturale o di lavoro. Essa esalta i progressi nella lotta all'analfabetismo, nell'assistenza sanitaria gratuita, nello partecipazione alle organizzazioni di base. L'o¬ spite viene accompagnato nei centri modello, e tenuto lontano dai covi del dissenso. Le notizie sulle violazioni dei diritti civili, il controllo di ferro dei sindacati, gli abusi di potere vengono smentiti come «calunnie imperialiste,,. Il regime spiega di non poter allentare la vigilanza interna per non tornire l'estro al nemico di colpirlo alle spalle. La rassicurazione 6 sempre la stessa: di qui a due anni, tutto sarà diverso, consolidate le riforme si svolgeranno libere elezioni. Conviene ripetere: vent'anni la. Castro forniva identiche spiegazioni e garanzie. Nel romantico clima del Centro America e dei Caralbi, era facile credergli, come è facile credere ai sandinisti. Ma politica e romanticismo non hanno nulla da spartire. A quattro anni da essa, 11 giudizio degli altri Paesi latino-americani sulla rivoluzione è negativo. Il gruppo di Contadora — Messico, Panama, Colombia e Venezuela —, che cerca di mediare sulla crisi ccnlroamcricana, di fatto coopta le o a a e proposte degli Stati Uniti, non del Nicaragua. Il suo messaggio di ritiro di tutti i consiglieri militari stranieri, di blocco di tutte le forniture belliche, di negoziati regionali ha la firma di Shultz non del direttorio a nove sandinista. Il gruppo depreca tanto Reagan quanto Castro, ma è per non esporsi ad accuse di parzialità: sa che il primo reagisce solo al secondo. Se una guerra oggi può scoppiare in Centro America non è per colpa del governo del Salvador, per corrotto e repressivo che sia, come non fu colpa di Thleu se scoppiò in Vietnam. Sono le forze rivoluzionarie cubane e sandinlste — e quindi l'Unione Sovietica clic le manovra — a cercare la soluzione armata della crisi. Per convincerne il Congresso a Washington, 11 presidente Reagan ha mobilitalo il re della diplomazia Usa, l'ex segretario di Slato Henry Kisslnger. Gli affiderà la speciale commissione bipartita sull'America Latina. Kissinger dovrà ottenere l'assenso congressuale alla strategia reaganiana contro 1 sandinisti e In difesa dei salvadoregni: e gettare le basi del risanamento sociale e economico che farebbe del continente un bastione anticomunista. Reagan ama ripetere che per chi vive a Los Angeles o a Miami — ed egli ci viveva — il Centro America è assai più vicino di Washington e New York. Nessuno può oggi escludere un intervento decisivo della superpotenza. Ieri ad esempio, il New York Times ha pubblicato due notizie inquietami. Entro tre settimane, ha scritto, due grosse manovre militari Usa si svolgeranno nel Caralbi, nel Golfo del Messico, con la partecipazione di unità di terra, di aria e di mare. Il loro scopo sarà dimostrare a L'Avana e a Managua che un'interruzione del riarmo dei guerriglieri è possibile. L'autorevole gior naie aggiunge che. in caso di necessità, il presidente non esclude neppure un blocco del Nicaragua. Sarebbe una svolta disastrosa, che solo un colloquio tra gli interessati riuscirebbe a evitare. Ennio Caretto U'oii (Nicaragua). Nella cittadina a 60 chilometri dalla capitale Managua, cosi come in tutto il Paese, si sono svolle ieri cerìmo- ' nie per il quarto anniversario della rivolu/.ione. Nella foto, familiari di combattenti sandinisti uccisi nella guerra contro Somoza