Dopo Falcao, tutti giocano al rialzo

Dopo Falcao, tutti giocano al rialzo Dopo Falcao, tutti giocano al rialzo DAL NOSTRO INVIATO ROMA — Roberto Pruzzo è rimasto al mare, Paulo Roberto Falcao in Brasile, Herbert Prohaska chissà dove, fatto fuori come una scarpa l'ecchla. Tre assenze che costituiscono in un certo senso i tre volti di uno stesso problema: alla Roma sta per scoppiare la guerra dei soldi. Pruzzo ieri non si è presentato al raduno. Quando Viola ha fatto l'appello, al nome del centravanti si è fermato. «Pruzzo, ecco, Pruzzo. Assente ingiustificato. Previdi, ha avuto qualche telefonala?». E Nardino Previdi ha scosso la testa. «Un problema — iva continuato Viola —quando ci sarà lo svincolo totale, allora tutto sarà più semplice. Per la verità Previdi Iva parlato ancora ieri con Pruzzo, ma la situazione non si è sbloccata e le cose sono rimaste tali e quali. Pare che Pruzzo non gradisca troppo incontrarsi a tu per tu con Viola, che intenda discutere il suo contratto attraverso un intermediario. Il presidente, ovviamente, vuole il centravanti a Canossa, anche se pubblicamente continua a ripetere che non pretende scuse ma chiarezza di rapporti. Quasi certamente, tuttavia, Pruzzo raggiungerà i compagni nel ritiro di Brunico. Ha capito che il presidente non molla, e la storia di Falcao deve pur farlo meditare, specie perdié c'è di mezzo un accordo economico e su questo piano Viola non può dare segni di cedimento. Sono troppi i giallorossi che attendono al varco, che lanciano segnali vari di ribellione al vecchio contratto, e la società è dunque costretta ad adottare la linea dura. 11200 milioni di Falcao hanno messo l'ambiente in subbuglio. A parole tutti negano invidie o spiriti di emulazione, ma sotto sotto è difficile credere che gente come Di Bartolomei o Bruno Conti (tanto per fare due nomi) non giochino al rialzo esitando il fresco scudetto. Soprattutto al pensiero che il divino Falcao, dopo ogni doccia domenicale, passa ai botteghini a ritirare 25 milioni, premi esclusi. Ecco perché la vicenda Pruzzo è osservata con occhi trepidi e attenti, ecco perché la discussione sugli ingaggi, a Brunico, si presenta lunga e difficile. Pare die la società abbia fatto una proposta: 13 per cento in più rispetto allo scorso anno. Pare anche che i giocatori si siano messi a ridere. L'aumento die chiedono è attorno al 30-40 per cento, A confondere ancora di più le acque c'è pure il solito ritardo di Falcao. Il brasiliano arriverà in Italia a fine settimana. Stavolta, però, c'è una valida spiegazione: «Abbiamo ricevuto un telex dal governatore del Rio Grande do Sul — ha detto Viola — nel quale si informa che Falcao, come tutti i calciatori che giocano all'estero, non può lasciare il Brasile. Giovedì dovrà disputare una partita benefica per gli alluvionati della regione. Stavolta non è una scusa. Prohaska ha assistito da avvilito spettatore alla faccenda Falcao, è stato corteggiato quando le cose parevano mettersi male per il brasiliano, è stato praticamente cacciato alla firma dell'accordo. «Vedrò stasera Prohaska, ragazzo d'oro — ha detto Viola — ma non posso rivelarvi i discorsi che gli farò». c. CO.

Luoghi citati: Brasile, Brunico, Canossa, Italia, Roma