Quando Balbo vinse l'Atlantico di Giuseppe Mayda

Quando Balbo vinse l'Atlantico Nel luglio di cinquantanni fa la trasvolata oceanica, da Orbetello a Chicago, degli idrovolanti italiani Quando Balbo vinse l'Atlantico Al raid parteciparono 116 aviatori su 25 «S-55-X» creati dall'ingegnere Marchetti - La crociera complessivamente era di oltre 20 mila chilometri: dall'Italia all'Olanda, all'Inghilterra, all'Islanda, al Canada - Soltanto due velivoli andarono perduti - Trionfali accoglienze a Chicago, New York e Washington - D «ras» di Ferrara diventò maresciallo dell'aria, poi Mussolini, geloso di lui, lo nominò governatore della Libia NEW YORK — I trasvolatori italiani (che stanno rievocando l'impresa di Italo Balbo) hanno lasciato ieri Chicago, dopo aver partecipato alle esibizioni acrobatiche del nove monomotori della Sia! Marchetti, e si sono trasferiti a Oshkosh, nel Canada, dove si svolge ogni anno una mostra aerea internazionale. Torneranno in Italia la settimana prossima, quando si chiuderà la seconda mostra canadese alla quale sono attesi, quella di Montreal. I trasvolatori, accompagnati dal comandante Finistauri, sono stati accolti dovunque con simpatia. Solo al loro arrivo a Chicago si è verificato un Incidente: il quotidiano «Chicago Tribune» ha criticato la trasvolata come un revival fascista, causando polemiche nella comunità ita io-americana. D'Annunzio, aulico, li chia mò «centuria alata» ma Mussolini, con sicuro senso giornalistico, coniò per loro un termine destinato a restare. «atlantici». Oggi, di quei 116 aviatori che cinquant'anni fa, con una trasvolata oceanica di oltre 11.000 chilometri, andarono da Orbetello a Chicago, ne sono rimasti soltanto trentaquattro, tutti ormai sugli ottanta. Gli altri sono morti, in pace e in guerra: è morto Balbo, capo dell'impresa, abbattuto per tragico errore dalla nostra contraerea nel cielo di Tripoli all'inizio del conflitto, è morto Biseo, l'intrepido camoglino che avevano soprannominato «Pigafet • ta», e sono morti Cupini, vincitore nel '37 della Istres-Damasco-Parigi, e il leggendario Cagna, che aveva volato con Maddalena sul «pack» alla ricerca di Nobile; e morto Ademaro Nicoletti-Altimari. poi decorato di medaglia d'oro al valor militare, e sono morti in combattimento anche il capitano Remo Cadringher — al quale Balbo aveva italianizzato 11 nome in Cadringheri — e l'unico sottufficiale di quella trasvolata, il maresciallo Ireneo Moretti. Negli Anni Trenta Italo Balbo, trentasettenne e già generale di squadra aerea (neppure i principi di Casa Savoia avevano fatto una carriera cosi fulminante), è figura di spicco del fascismo: ufficiale degli Alpini nella grande guerra, «ras» di Fer- rara, quadrumviro della marcia su Roma e infine ministro dell'Aviazione — l'«Arma azzurra» prediletta da Mussolini ch'è pilota lui stesso — governa l'aeronautica come un monarca assoluto, accettando consigli e rispettando competenze ma combattendo e schiacciando avversari e rivali effettivi,. potenziali e presunti che possano diminuire le sua parte di primadonna. Sua è l'idea, azzeccata, delle grandi crociere di idrovolanti — sia come formazione professionale di massa, sia come immagine vincente del regime — e buon successo tocca già alla prima, compiuta fra maggio e giugno del '28 nel Mediterraneo occidentale in sei tappe per complessivi 2800 km. La difficoltà non sta nella distanza, perché tappe di 400-500 km sono alla portata degli aerei dell'epoca, ma nel carattere di massa dell'impresa: una formazione di sessanta idrovolanti, tratti dai re parti regolat-i dell'aeronauti¬ ca, è una novità assoluta che richiede alto grado di addestramento degli equipaggi e di affidabilità di motori e di aerei, oltre a una catena di basi accuratamente preparate in anticipo. Altri difficili problemi tecnici — quelli delle comunicazioni radio, ad esempio, o del volo cieco — sono affrontati e risolti dalla crociera Orbetello-Rio de Janeiro del dicembre 1930-gennaio 1931, compiuta con quattordici idrovolanti «S-55» su un percorso di 10.400 km diviso in sei tappe e che rappresenta un primato tecnico-sportivo di notevolissimo valore. Sulla scia di questo successo Balbo progetta una nuova crociera, del costo di 7 milioni e 442.511 lire: la mèta sarà Chicago e la principale difficoltà la traversata dell'Atlantico settentrionale, che fino al 1933 è riuscita soltanto 28 volte su 78 tentativi mentre ora si tratterebbe di compierla in andata e ritorno — per un totale di oltre 20.000 km pari a 97 ore effettive di volo — con una formazione di due dozzine di apparecchi (e la preparazione sarà cosi meticolosa da fare slittare la partenza — fissata originalmente al 1932 per il decennale del regime — all'estate '33). L'aereo prescelto è, ancora una volta, l'idrovolante «S-55-X», creato dall'ingegner Alessandro Marchetti: 25 metri di apertura d'ali, lungo sedici metri e mezzo, alto cinque, autonomia di 4000 km, velocità massima 270 km orari (e 225 di crociera). Come raccontano 1 giornali del tempo alle 5,39 del mattino di sabato 1° luglio 1933 — nei giorni stessi in cui Camera, al Madison Square Garden, trionfa su Sharkey ed è il primo pugile italiano che diventa campione del mondo — ventiquattro idrovolanti (più uno di riserva), divisi in etto squadriglie di tre apparecchi ciascuna, lasciano la rada di Orbetello diretti a Nord, verso la prima tappa, Amsterdam. «Essi partono per una missione di pace — dice nel discorso domenicale Papa Pio XI —. Posso Iddio benedire i loro sforai e assisterli durante il volo...». Alle 11,32, sorvolate la Svizzera e la Germania, i due stormi di Balbo si posano sulle acque dello Zuider-Zee, vicino a Schelllngwoude. Pur- troppo il velivolo pilotato dal I capitano Mario Baldini ammara fortemente appruato e ribalta; nell'urto contro l'acqua muore il motorista, sergente Ugo Quintavalle. Subentra subito l'idrovolantc di riserva, quello del capitano Stefano Trlmboll, e la crociera prosegue verso Londonderry e Reykjavik. Il 12 luglio i trasvolaiori affrontano il balzo di 2300 chilometri sull'oceano che 11 porterà alla quarta tappa. Cari «Tight, sulle coste canadesi di Terranova. Nelle prime due ore il volo sull'Atlantico si svolge in condizioni Ideali, poi la nebbia riduce a tal punto la visibilità che Balbo, via radio, ordina di perdere quota. La foschia, però, è ancora fittissima a 200 metri, a 100. a 50 e i velivoli arrivano a sliorarc le glgantesce onde verdastre dell'Atlantico, volando a meno di dieci metri d'altezza. Improvvisamente il ciclo si schiarisce e gli .atlantici», con commozione, passano rombando a bassissima quota sui sommergibili oceanici Italiani «Mlllellre» e .Balilla» Avvistata alle 18,15 la costa del Labrador, la formazione — alle 19 del 12 luglio, dopo dodici ore esatte di volo — ammara nelle acque della baia di Sandwich. Gli uomini sono provati dalla tensione ma Balbo è impaziente, vuole raggiungere al più presto la mèta: Chicago. L'indomani alle 13,20, infatti, dà ordine di ripartire e lo stormo degli «atlantici», in sei ore e 14 minuti, raggiunge Shediac. Non basta: il giorno seguente, 14 luglio, altro balzo di 800 km coperto in quattro ore, al termine del quale i trasvolatorl • toccano ordinatamente una tranquilla ansa del fiume San Lorenzo. Mussolini, fino a questo momento, ha atteso con silenziosa impazienza l'esito dell'impresa ma quando la radio Italiana, la sera del 12 luglio, forse per la prima volta nella sua ancora breve storia, in- terrompe la trasmissione della Sesta sinfonia di Beethoven per dare l'annuncio che «la "Centuria alata" ha raggiunto oggi il suolo dell'America del Nord», non si sa trattenere e comincia a Intervenire: « Vedo die ti attieni rigorosamente, fascisticamente alla mia consegna — telegrafa a Balbo —: massima disciplina in aria, minima dispersione di energie a terra. A noi.». Balbo e 1 suol trasvolatori pensano ad altro, è cominciato 11 loro trionfo. Sabato 15 luglio (ma in Italia è ancora venerdì) • partono da Montreal, sorvolano 11 lago Erle in mezzo a un temporale, passano su Detroit, Toledo e New Buffalo, costeggiano ■ la sponda Sud del Michigan e alle 18 in punto ammarano sul lago davanti a migliala di persone. Chicago, dove è in corso l'e- sposizione mondiale «A Century of Progress» («Un secolo di progresso»), tributa al piloti Italiani uno spettacolare ricevimento al «Soldler Fleld». Prima che 1 festegglatlssiml trasvolatorl lascino Chicago 11 Consiglio comunale delibera di dare un nuovo nome alla Settima Strada e di chiamarla «General Balbo Avenue». Mussolini, che segue minuto per minuto l'Impresa attraverso 11 colonnello Sabato Castaldi Martelli, incaricato di tenere t contatti telegrafici con Balbo (è un valoroso ufficiale che sarà poi fucilato nel '44 alle Fosse Ardeatlne), si secca moltissimo per questa Iniziativa e fa avvertire 11 quadrumviro come sarebbe opportuno che « Vostra Eccellenza provochi che una delle principali vie aut piazze New York et Washington venga in-' titolata al nome del Duce rinunziando se necessario all'omaggio che eventualmente dovesse essere fatto a V.E.» (e gli interventi di Mussolini, dettati dalla gelosia, non si fermano qui. SI congratula con Balbo per essere partito da Montreal «fregandosene del venerdì», poi gli racco¬ manda «di far indossare la camicia nera ai tuoi uominU, poi ancora, per Ln graziarselo, gli fa dire da Castaldi Martelli che «se tutto va bene come non dubito avrà da me il bastone di maresciallo d'Italia» e infine lo sollecita a rientrare al più presto: »fl tuo non est un volo sportivo. Fallo intendere e se non lo intendono piantali senza indecisioni»). Nuovi trionfi, nuove feste, attendono Balbo e i trasvolatorl quando, partiti da Chicago mercoledì 19 luglio scortati da sedici caccia dell'«Alr Corps», scendono su New York in perfetta formazione a cuneo: accompagnati da milioni di occhi i due stormi seguono 11 corso dell'Hudson, costeggiano Manhattan sfiorando 1 suoi grattacieli, virano sulla Battery e planano all'idroscalo di Floyd Bennett, all'estrema punta di Coney Island, mentre dal porto centinaia di navi, compreso 11 nostro «Rex», 11 salutano con un lunghissimo e assordante coro di sirene. Al piloti Italiani, dopo la parata per Broadway sotto 11 tradizionale lancio di coriandoli e stelle filanti (che «oscurò il cielo», racconterà il tenente Giuseppe Alni), è riservato un viaggio speciale su otto velivoli militari con destinazione Washington dove sono ricevuti e trattenuti a colazione alla Casa Bianca da Roosevelt: il presidente vorrebbe addirittura che gli equipaggi si fermassero due mesi negli Stati Uniti. n 25 luglio i trasvolatori lasciano New York. Prima, però, Balbo parla ai microfoni della Nbc e 11 sindaco della città, O'Brien, lo decora di medaglia d'oro davanti ai 200.000 spettatori del Madison Square Bowl di Long Island (e durante tutte queste cerimonie il quadrumviro ha accanto un biondo ufficiale d'ordinanza assegnatogli dall'esercito degli Stati Uniti e destinato a diventare famoso: si chiama Dwight Eisenhower). Quando I ventiquattro idrovolanti riprendono la strada del ritorno, sull'Atlantico imperversa II maltempo e il raid è bloccato per quasi due settimane a Shoal Harbor, sulle rive dell'oceano. L'8 agosto la trasvolata può riprendere ma l'indomani, a Ponta Delgada, nelle Azzorre, al momento del decollo per Lisbona, avviene un secondo tragico incidente: l'aereo pilotato dal capitano Celso Ranieri, investito da un'onda lunga, si rovescia e muore il tenente Enrico Squaglia mentre i suol compagni rimangono feriti. La formazione, ridotta a ventitré idrovolanti, tocca Lisbona sei ore e mezzo più tardi. Finalmente, alle 7.10 del 12 agosto, comincia l'ultima tappa, di oltre 2200 km, che si conclude alle 17.30 al Lido di Roma, sulla foce del Tevere. Almeno mezzo milione di romani salutano gli equipaggi e l'altro mezzo milione segue alla radio la cronaca dell'arrivo: lo «speaker» è addirittura il poeta laureato Filippo Tommaso Marinetti. Accademico d'Italia. Mussolini mantiene la promessa e Balbo diventa maresciallo dell'Aria, viene cioè messo sullo stesso piano di Diaz, Cadorna, Caviglia, Badoglio e Thaon di Revel. Ma pochi mesi dopo il silenzio ufficiale scende sulla trasvolata e su Balbo cade 11 sospetto di voler scalare nuove vette del potere : cosi, alla fine del '33,11 comandante degli «atlantici», promosso governatore della Libia, parte per Tripoli e va incontro al suo destino. Giuseppe Mayda Varese. In un'immagine del 7 luglio scorso il passaggio di alcuni aerei prima di iniziare la trasvolata L'arrivo della seconda squadra aerea atlantica, il 12 agosto 1993 al Udo di Ostia, di ritorno dagli Usa