«Più notizie dal pianeta agricoltura»

«Più notizie dal pianeta agricoltura» Le chiede la gente, secondo un'indagine commissionata dalla Coldiretti «Più notizie dal pianeta agricoltura» ROMA — Gli italiani chiedono al giornali e alle televisioni maggiore attenzione per i problemi del mondo rurale. In particolare 43 italiani su 100 dicono che lo spazio dedicato all'agricoltura dai «mass media» è poco, 30 si lamentano perché l'informazione è sovente superficiale e improvvisata, 26 sostengono che i giornalisti, quando si occupano di agricoltura, mancano di «mordente» e sono portati ad usare un linguaggio difficile e specialistico. Queste cifre sono fornite dalla «Pragma», un istituto specializzato che ha recentemente concluso un'indagine, la prima in Italia, basata su un campione casuale di 2050 intervistati e su un'ulteriore tran che «specializzata» di 540 visitatori dell'ultima edizione della Fiera agricola di Verona. L'indagine fa seguito alla «vertenza Informazione aperta oltre un anno fa dalla Coldiretti per sostenere la tesi che l'agricoltura non sempre trova 11 giusto rilievo nell'attenzione di giornali e notiziari. Ma vediamo nel particolare i risultati dell'inchiesta. Se¬ condo gli intervistati la voce «agricoltura» occupa, fra gli argomenti trattati dai quotidiani che non dispongono di un'apposita rubrica, il 10" posto su 11 temi, mentre l'importanza che le viene attribuita dallo stesso campione di pubblico la pone al secondo posto. Immediatamente dopo la politica interna. Per quanto riguarda invece gli spazi espressamente dedl- cati all'agricoltura gli intervistati (che hanno citato per i quotidiani ic pagine specializzate de «La Slampa», del «Corriere della Sera» e del «Resto del Carlino») hanno affermato nel 69% dei casi di ritenerle interessanti anche per i non addetti ai lavori, nel 25% interessami solo per gli agricoltori e nel 6% decìsamente non interessanti. Una particolare attenzione è stata riservata ai programmi radiofonici e televisivi. Parlando della Rai, il 17% degli intervistati ha giudicato l'informazione sull'agricoltu ra «adeguata» (ottima per l'l%, buona per il 4%, suffi dente per il 12%); il restante 83% è invece di diverso parere: il 31% la ritiene insufficiente, il 28% scarsa, il 24% molto scarsa. Più severo è il giudizio sulle emittenti private: nessun interlocutore ha considerato .ottima, la loro informazione agricola, 11 3% l'ha valutata come «buona», il 9% «suffi ciente» mentre l'88% la ritie ne.inadeguata.. Nella parte dell'indagine dedicata al pubblico più «specializzato» incontrato a Vero¬ na l'indagine della Pragma si è spinta oltre, tentando di stabilire quali fossero, secondo gli intervistati, le cause del nostro deficit agro-alimentare e quali rimedi potessero contribuire a limitarlo. Le cause indicate vanno dall'esodo dalle campagne al la cattiva educazione alimen tare, alla mancanza di razio nallzzazione nella distribu zlone del prodotti agricoli. Nei rimedi entra invece nuovamente in causa l'informazione: gli intervistali (divisi dai tecnici della «Pragma» in area settentrionale e meridionale) hanno individuato fra principali strumenti idonei a ridimensionare il nostro saldo negativo: l'informazione attraverso 1 mass media (30%), una campagna di stampa per i prodotti alimentari (28% agevolazioni ai produttori (18%), una campagna di educazione alimentare (13%). Molto slmili le risposte Centro-Sud: informazione attraverso 1 mass-media (32%), agevolazioni al produttori (28%), campagna di stampa per i prodotti alimentari italiani (23%). Vanni Cornerò

Persone citate: Vanni Cornerò

Luoghi citati: Italia, Roma, Verona