L'occhio del computer ingrassa la vacca

L'occhio del computer ingrossa la vacca Elettronica applicata all'agricoltura: un'azienda pilota nella bassa padana L'occhio del computer ingrossa la vacca Una stalla di 120 capi da latte è gestita interamente da un elaboratore - E' questo che distribuisce il foraggio, controlla la salute, la produzione di latte, i parti - Al progetto collaborano il Cnr e le università di Milano e Parma NOSTRO SERVIZIO CREMONA — Nel comune di Meleti, un paesino della Bassa padana, ricercatori e computer stanno lat>orando alla stalla del futuro. Abbiamo potuto visitare l'azienda pilota e parlare con i protagonisti di questa nuova rivoluzione che investirà la nostra zootecnia nei prossimi anni. Il lavoro, finanziato dal Consiglio nazionale delle ricerche, è cominciato alcuni mesi fa nell'azienda agricola La Cascinazza (120 vacche da latte di razza frisona) condotta da Carlo Gattoni, 37 anni, ingegnere chimico. Con il Cnr e le Università di Milano e Parma, collaborano anche due società pritmte: l'Alfa Lal'al di Monza e l'Agri-Program di Cremona. Obiettivo del progetto, spiegano i ricercatori, è di arrivare a proporre, anche in Italia, un «nuoi>o» modo di gestire l'allevamento con bovine da latte e sperimentare tecniche di alimentazione alternative. Tutto con l'aiuto dei computer. «Gestire un allevamento intensivo — dice Antonio Grasselli, dell'Università di Parma — diventa ogni giorno più difficile. I costi aumentano, 11 personale qualificalo è scarso, le decisioni sempre più delicate». Per ottenere buoni risultati, l'allevatore deve se- guire costantemente la propria stalla, disporre di strumenti sicuri che gli consentano di valutare, controllare, decidere. «Per questo — aggiunge Grasselli — gli allevamenti nel futuro saranno sempre più guidati dal computer». Nell'azienda pilota tutto questo è ormai una realtà.. Ap¬ parecchiature elettroniche disseminate nella stalla somministrano le razioni alimentari, controllano il consumo realmente assorbito da ogni capo, rilevano la produzione del latte ad ogni mungitura. «L'obiettivo — spiega Giuseppe Succi, docente presso l'istituto di zootecnia generale del- l'Università di Milano — è di alimentare ciascuna bovina in funzione della propria resa e in fase con la sua reale curva di lattazione». Tutti i .fatti, dell'allevamento, vengono poi rilevati, catalogati, ordinati ed elaborati. Un altro computer fornisce tempestivamente un calendario sugli eventi del ciclo riproduttivo (parto, estro, gravidanza, ecc.), scliede e tabulati di valutazione dei singoli capi e di tutto l'allevamento, elabora previsioni sul comportamento futuro degli animali. «Nella stalla del domani — dice Luca Rivolta, della Agri-Program — opererà un vero e proprio sistema informativo aziendale». Al computer sarà affidata al gestione tecnica ed economica deli'nilevamento. Carlo Gattoni, che sta vivendo da allevatore questa esperienza, già comincia ad assaporarne i primi risultati: «A volerli sintetizzare — dice — metterei In primo plano l'assoluto controllo sulla mandria. Niente sprechi di mangime, un incremento individuale del latte, miglioramento della fertilità, prevenzione degli stati clinici, migliore selezione genetica e mi¬ gliore lnterparto. risparmio di manodopera e più efficienza». Per l'allevatore-manager del futuro, dunque, sono in arrivo strumenti avanzati di controllo e ottimizzazione; ma chi prenderà le decisioni sarà sempre l'uomo. Tito Gaudio Nella stalla elettronica ogni animale è collegato al computer per me/./.o delle apparecchiature contenute nel collare

Persone citate: Antonio Grasselli, Carlo Gattoni, Giuseppe Succi, Grasselli, Luca Rivolta, Tito Gaudio