Torna in Liguria il sapore di mare di Sandro Chiaramonti

Torna in Liguria il sapore di mare Si cerca di far rivivere, gli Anni 60 (ma mancano i soldi di allora) Torna in Liguria il sapore di mare DAL NOSTRO INVIATO ALASSIO — I locali di maggior prestigio, come il Covo di Nord est a Santa Margherita, sono tornati di corsa all'orchestra, trascurando la formula-discoteca; ad Alassio la Capannina di Michele Mangia, locale all'aperto basato sulla formula tradizionale, conosce di nuovo un buon successo; a Loano è tornato «Ai ponzi», un dancing che, dieci anni or sono, in Italia era considerato secondo solo alla Bussola di Bernardini; persino il Festival dell'Unità di Savona presenterà nei prossimi giorni attrazioni come i Camaleonti e i Nmadi. Ma, tutto questo, è sufficiente per parlare di ritorno agli Anni Sessanta e a quel modo di divertirsi? I pareri sono molto discordi. Il Covo di Nord Est potrebbe essere il tempio del «revival». Terrazza sul mare, stabilimento balneare, una cornice incantevole e irripetibile. E, guarda caso, l'orchestra fissa per l'estate è proprio quella di Rocky Roberts. Uno sguardo agli altri cantanti che appaiono nel tabellone del Covo: i Matla Bazar, Amii Stewart, Califano, Ornella Vanoni, e il redivivo Chuck Berry, il papà del rock'n'roll. Poi, immancabili, Gino Paoli e Bongusto che, assieme a Bruno Martino e Peppino di Capri, in fatto di revival sono il massimo. Ma Lello Liguori, il titolare del Covo, corregge subito il tiro: «Il fenomeno è limitato e riguarda soltanto un preciso gusto musicale. La clientela non sarà mai quella di un tempo. Buongusto? Lo abbiamo avuto sempre, non è un ritorno: ha una sua platea affezionata. Non penso che locali come il "Bandiera gialla" di Rimini abbiano davvero un futuro». Da Santa Margherita ad Alassio. D'obbligo sentire Mario Berrino, l'«inventore» del Muretto: «D'accordo, ci sono meno soldi di allora, ma i quattrini non bastano. Tanti giovani girano con la maximoto da cinque milioni perù non hanno idee. Per divertirsi bastano manifestazioni anche semplici ma geniali». E cita «Arena Carneval», In programma per 11 22 luglio. Duemila persone scenderanno travestite per le vie di Alassio, altre centomila assisteranno dal marciapiede. « Tutti hanno preso le idee per mascherarsi dalle fotografie del Muretto, che risalgono ai tempi della Gran cagnara». Il periodo del «bianco e nero» è di nuovo chiamato in causa Nei juke box e nei dancing i pezzi Anni 60 e 70 tirano bene. «Sapore di sale», «Il Canzoniere», «Italian Graffiti», «Bandiera Gialla» sono molto richiesti. Che cosa ne pensano gli lm- presari teatrali? Toni Ruggero, che ha portato «Discomare» a Sanremo: «La riscoperta c'è, e se ne sono accorte anche le case discogràfiche. Vedrete che, in tema di canzoni confi-. denziali, farà strada Berto, una ragazza veronese. Secondo Michele Mangia, patron della «Capannina» di Alassio, il revival Anni 60 è cosa assai limitata: «Sì, la gente ha voglia di divertirsi, il locale resta aperto fino a tardi e ha superato gli anni della stretta austerità, quando le restrizioni energetiche ci costrinsero ad andare presto a nanna. La gente viene alla "Capannina" per distrarsi, però non andrei oltre questa considerazione». Un operatore turistico alassino puntualizza: «La Uguria pensa a quegli anni perché eravamo in pieno boom. Ma il turismo non si fa con le nostalgie. Chi oggi va in vacanza, i giovani soprattutto, pretende molto, anche dal punto di vista culturale. Per questo sono affollate le tante grotte della nostra zona». Insomma, la dolce vita fa capolino, ma per risollevare il turismo ci vuole ben altro. Sandro Chiaramonti