Sequestrati in Calabria a presunto «padrino» beni per alcuni miliardi

Sequestrati in Calabria a presunto «padrino» beni per alcuni miliardi Sequestrati in Calabria a presunto «padrino» beni per alcuni miliardi CATANZARO — Sequestrati beni per diversi miliardi a un presunto mafioso di Limbadi (Catanzaro), Francesco Mancuso, 54 anni, in base alla legge antimafia, art. 416 bis. Si tratta di vaste tenute agricole, in agro di Limbadi-Nicotera, di 10 macchine edili e di 4 fabbricati, tutti intestati a Mancuso, personaggio emblematico del clan omonimo e fratello di Luigi Mancuso, noto boss arrestato il mese scorso per associazione a delinquere di tipo mafioso e danneggiamenti con materiale esplodente. Il clan Mancuso è notoriamente legato ai clan dei Dragone, Arena e Voce, che operano nel Crotonese. Il suo impero si estende per tutto 11 Vlbonese. A Franceso Mancuso è stato anche applicato il dispositivo della legge antimafia che prevede il ritiro di ogni licenza di polizia e di commercio oltre che la cancellazione da qualsiasi albo professionale. E' la prima volta che la norma viene applicata nella provincia di Catanzaro. La lotta antimafia, che in Calabria è coordinata dal prefetto Nlcastri, in questi ultimi tempi, ha dato frutti vistosi. A quest'ultima operazione, oltre alla questura di Catanzaro, diretta da dr. Giorgianni, hanno partecipato i carabinieri della legione di Catanzaro e la guardia di finanza, che ha effettuato gli accertamenti di competenza.

Persone citate: Francesco Mancuso, Franceso Mancuso, Giorgianni, Luigi Mancuso, Mancuso

Luoghi citati: Calabria, Catanzaro, Limbadi