Il capestro divide Wesfminster

Il capestro divide Wesfminster LA DESTRA TORY HA IMPOSTO Al COMUNI IL DIBATTITO SULLA PENA DI MORTE ABOLITA NEL 1969 DAL GOVERNO UMORISTA Il capestro divide Wesfminster Margaret Thatcher non è contraria al ripristino della forca ma avrebbe preferito evitare lo scontro: nel suo governo non tutti i ministri sono d'accordo -1 «duri» incoraggiati dai sondaggi di opinioni, gli abolizionisti appoggiati dagli intellettuali e dalle Chiese - Il terrorismo e l'aumento della delinquenza hanno giocato a favore dei «nostalgici» Il vento di restaurazione che soffia sulla Gran Bretagna dopo il vittorioso ..blitz» elettorale di Margaret Thatcher ha sospinto ieri nell'aula dei Comuni, e sui televisori di milioni di inglesi, l'ombra della forca. L'ondata neo-conservatrice, uscita dominatrice dal voto del 9 giugno, ha infatti sollecitato il Parlamento a pronunciarsi sul ripristino della pena di morte, sospesa nel '65 e abrogata quattro anni dopo dal governo laborista di Harold Wilson. Prudentemente, questa volta «Maggie delle tempeste» non si è spinta in prima linea come aveva fatto caldeggiando la linea dura nel conflitto delle Falkland. Il primo ministro, pur personalmente favorevole al ritorno del capestro, non ha investito su questo tema la responsabilità collegia-. le del governo, anche perché è diviso. Ma ha lasciato che a muoversi fossero i deputati «di base» del suo partito, l'espressione diretta di quell'ondata neo-conservatrice intrisa di ordine, bisogno di sicurezza, demagogia, che l'ha confermata al vertice di un Paese accasciato sotto il peso di oltre tre milioni di disoccupati. Il dibattito pre-elettorale non era rimasto certo circoscritto allo slogan «law and order». Ma la nuova maggioranza conservatrice, che ha sbaragliato il vetero-laborismo di Michael Foot ancorato alle sue utopie pacifiste e di disarmo unilaterale e fedele ai dogmi del Welfare-State, ha espresso chiaramente, in tutti i sondaggi, la sua richiesta di ristabilimento dell'impicaggione. Il fatto è che in meno di quindici anni, ' da quando è stata abrogata la pena capitale, la situazione del Paese è profondamente mutata e con questa anche la mentalità della gente, l'umbre dell'opinione pubblica. I facili, permissivi Anni Sessanta hanno ceduto il passo alla crisi che ha travagliato tutto il decennio successivo e che sitrascina ancora oggi, richiedendo ai governanti rimedi sempre più severi e radicali. Il neo-liberalismo della Thatcher, derivato dalle teorie pessimistiche di Hayek e Friedman sullo scivolamento progressivo verso un larvato collettivismo innescato dallo sviluppo incontrollabile dell'intervento statale nella vita economica e sociale della nazione, ha sostituito le idee generose di Beveridge sullo Stato assistenziale». E alla riscoperta dell'impegno e della responsabilità individuale nel settore economico e sociale ha fatto riscontro il rigetto, da parte di una ampia parte dell'opinione pubblica inglese, dei principi della giustizia liberale basata sulla prevenzione. In un clima contrassegnato dall'aumento della delinquenza quotidiana (negli ultimi anni sono raddoppiati 1 furti e le rapine a mano armata) e insanguinato dalla criminalità e dal terrorismo (due persone sono uccise in media ogni giorno in Oran Bretagna), gli inglesi sono tornati quindi a guardare con anacronistica nostalgia al capestro, come esorcismo contro la violenza. Un ultimo sondaggio della Bbc dava l'altro ieri una maggioranza del 52 per cento, fra un campione dei suoi ascoltatori, a favore del ripristino dell'impiccagione. Ma i sondaggi della stampa popolare indicano una maggioranza ancora più larga, dal 78 al 90 per cento a seconda della gravità del crimine: uccisione di bambini, as- sassinlo di poliziotti, atti di terrorismo sui quali ieri sera si votava al Comuni. Specchio di questo Paese (bisognoso paradossalmente in questo momento della sicurezza che solo la giustizia senza remissione dello Stato può dargli) il nuovo Parlamento è chiamato perciò ora a decidere sulla reintroduzione della pena di morte. Sospinti da questo obiettivo, i rappresentanti della destra tory sono scesl in lizza, guidati da Sir Edward Gardner, Teddy Taylor e Peter Bruinvels, il quale dichiara tranquillamente d'essere -pronto a tirar la corda, a far da boia, se necessario, come tanti altri miei colleghi» per dare una «punizione esemplare» a chi la merita. Ma resta ancora da vedere se questa nidiata di neo-eletti conservatoli riuscirà a coagulare una maggioranza a Westmlnster. Contro di loro sono schierati naturalmente i laborlsti, con i socialdemocratici e i liberali. Ma in un «voto secondo coscienza», come ha chiesto la signora Thatcher, ossia svincolato dalla disciplina di partito, sono numerosi anche i conservatori contrari al ritorno della pena di morte. Gli esponenti superstiti del vecchio establishment tory (dall'ex premier Heath agli ex ministri Pym e Whitelaw) sono per il «no». E lo stesso governo appare profondamente diviso. Margaret Thatcher è favo revole al ripristino dell'impiccagione, ma diversi suoi ministri si sono espressi più o meno apertamente contro e fra questi il più esplicito è stato il segretario di Stato per l'Irlanda del Nord, James Prlor, convinto che la pena di morte per i terroristi (prevista in uno degli emendamenti) farebbe soltanto dei «martiri» e favorirebbe in definitiva l'Ira, E' probabile quindi che se i Comuni dovessero approvare 11 ritorno della forca, soltanto un mese dopo la costituzione del governo si aprirebbe una crisi nel secondo gabinetto della signora Thatcher. La fretta con cui il primo ministro ha accettato di mettere ai voti questa proposta è considerata però da diversi commentatori come uno stratagemma escogitato da Maggie. Secondo questa interpretazione, dunque, la Thatcher sarebbe ben consapevole delle difficoltà interne che un voto favorevole alla pena capitale determinerebbe, considerata non soltanto la varie- gata opposizione parlamentare comprendente i «ivets», i «molli» del suo partito, ma anche i pareri contrari espressi dal rappresentanti di tutte le confessioni religiose, dalla stragrande maggioranza dei giuristi, dagli intellettuali, da numerosi gruppi di pressione. Ma per cavalcare gli umori d'una opinione pubblica disorientata e timorosa, per ascoltare le recriminazioni dei rappresentanti dei poliziotti, dei guardiani di prigione e di quanti reclamano il ritorno della forca, il primo ministro non poteva certo rinnegare le sue precedenti prese di posizione che hanno un fondamento cosi saldo nella destra populista e piccolo borghese divenuta larga parte del suo elettorato. Ma la signora Thatcher ha accelerato al massimo il dibattito, per evitare agli «hangers». ossia ai fautori dell'impiccagione, il tempo d'organizzarsi meglio e di premere sul partito conservatore al momento del suo congresso annuale il prossimo autunno. Paolo Patruno Baliygawley (Ulster). Ecco ciò che resta della camionetta saltata in aria su una mina anticarro lungo la strada che porta a Belfast. L'esplosione ha provocato un cratere gigantesco: quattro militari sono rimasti uccisi mentre un quinto è stato ricoverato in gravissime condizioni (Telefoto)

Luoghi citati: Belfast, Falkland, Gran Bretagna, Irlanda Del Nord, Ulster