Le lettere della domenica

Le lettere della domenica Le lettere della domenica E' meglio gomme gemelle Nell'inchiesta molto accurata che La Stampa ha pubblicato di recente sulle autostrade, sì parla (v. articolo del 3/6 «Quando l'asfalto è malato») di quei solchi paralleli che si formano sulle pavimentazioni in conglomerato bituminoso ed al quali è stato dato il nome di «ormaie». Mi permetto di dissentire da quanto è ri' ferito circa l'effetto che hanno i vari tipi di asse e di gomma sulla loro formazione. E' dimostrato sperimentalmente che la possibilità di formazione delle ormaie a parità di composizione e di carico trasportato è più forte per assi che hanno gomme singole (due ruote per asse) e non già gomme gemellate (quattro ruote per asse) come è scritto nell'articolo di Remo Lugli. E' perciò da ritenersi che. specialmente nelle strade ed autostrade piemontesi, il maggior danno lo fanno gli assi con due gomme «Wide base» (a base larga) o maxigomme, che sostituiscono le gomme gemellate in molti veicoli che vengono d'Oltralpe. Queste ruote, spesso presenti in assi raggruppati a tre a tre (tridem) si sono dimostrate le più aggressive in tut ti i sensi, deformazione e fessurazione, nei confronti delle pavimentazioni stradali. Vorrei far notare che la sperimentazione più ampia in questa materia si è svolta proprio in Italia, vicino a Lecce. Di questa prova naturalmente si parla molto poco in Ita lìa, ma è ben conosciuta all'estero, ed i suoi risultati sono attesi e studiati con attenzione. Questa precisazione mi sembra necessaria perché non vorrei che le gomme gemellate venissero in futuro penalizzate dalle nostre leggi, mentre sono le più «oneste riparatrici di carico per 1 vei coli stradali. Mario Del Vlscovo, Roma Presidente Federazione italiana della strada Le tasse dei notai Si è recentemente scoperto guarda un po'! che i notai, fra i contribuenti non da lavoro dipendente, sono quelli che pagano imposte più di tutti. Chi ha fatto la scoperta non si è però curato di ricercare la spiegazione, per comparati vamente individuare la posizlone fiscale dei notai rispetto a tutte, dico tutte, le altre ca tlgttnrvssc e . i a o tegorìe di contribuenti non da lavoro dipendente e, di conseguenza, la sua scoperta da Interessante, se spiegata diventa banale. I notai, unici fra tutti, hanno il repertorio; su cui, rigorosamente in ordine successivo, devono annotare i dati essenziali di ogni atto. Ciò considerato e tenuto presente che il repertorio è soggetto al duplice controllo da parte dell'Archivio notarile e da parte dell'Ufficio registro, al notaio diventa impossibile, se non vuole temerariamente rischiare, evadere anche solo in piccola parte l'obbligo della integrale fatturazione e, soprattutto, dell'annoiamento nel registro proventi. Sono pertanto i notai gli unici, tra i contribuenti non da lavoro dipendente, per i quali il rigore della riforma tributarla veramente funziona e la constatazione delle elevate imposte che essi pagano lo dimostra. Si dirà che a repertorio vanno soltanto gli atti e non la consulenza e le denunzie di successione. Rispondo che sempre o quasi la consulenza attiene a un atto, nel cui conto andrà compresa, e che le denunzie di successione, comportanti lavoro tecnico di ricerca catastale, competono ad altri professionisti. Il farsi pagare a parte quanto sopra, soprattutto poi senza fattura, sarebbe professionalmente controproducente. Bartolomeo Prato, Fossano 11 mistero dell'Ora A pagina 475 del Dizionario Moderno di Alfredo Panzini, accademico d'Italia (ottava edizione rinnovata, pubblicata da Hoepli nel 1942, cioè durante il fascismo), alla voce O.V.R.A. è scritto: «Sigla di organizzazione vigilanza reati antifascisti». A pagina 1353 del Novissimo Dizionario della Lingua italiana di Fernando Palazzi, undecima ristampa, del 1951, pubblicata dalla Casa Editrice Ceschina, è detto Invece: «OVRA. Opera Volontaria per la Repressione dell'Ami fascismo, polizia segreta del fascismo; spionaggio politico». n 5 luglio 1983, a Tv 1, seconda parte della trasmissione Serata Mussolini, il signor Cesarani, tecnico della pubblicità e storico della medesi¬ mgplctaLelt ma, ha sostenuto il nessun significato della sigla OVRA, precisando che «Mussolini l'adottò per l'affinità verbale col vocabolo piovra», destinato a impaurire gli avversari. A chi dobbiamo credere agli «esperti», ma discordi Panzini e Palazzi, o al signor Cesarani? Achille Valdata, Torino La maturità e Sraffa Nel dettare l'articolo, del 5 luglio, sugli esami di maturità, 1 vecchi programmi ante 1969 che giudicavo «grevi» pur apprezzandoli, si sono trasformati in «brevi». Offro la correzione a chi pensi che manco di senso della misura. Forse è pure dovuta a) telefono l'inaudita dedica a Piero Sraffa del Tractatus da parte di Wittgenstein, della quale scrive Gaia Servadio nell'articolo del 6 corrente sul triste tramonto dell'economista. In effetti, quando scrisse e pubblicò (nel '21) il Tractatus Witt gensteln ignorava l'esistenza di Sraffa, che conobbe solo nel '29, quando tornò a Cambridge. E si narra che sia stato durante un loro Incontro in treno che Wittgenstein — il quale pensava che 11 linguaggio significasse raffigurando la realtà—cominciò a dubitare di tale tesi del Tractatus, quando Sraffa gli chiese quale fosse la forma logica del noto gesto con cui, a Napoli, si esprime un disgustato disinteresse per qualcosa sfiorandosi 11 mento con le punte delle dita di una mano mosse ripetutamente verso l'esterna Francesco Barone, Torino Peccato di gioventù Ho letto su La Stampa del 3 luglio la lettera che avete pubblicato sulla proposta di Almirante e ne sono rimasto spiacevolmente colpito per 11 fatto che l'abbiate pubblicata, trattandosi per giunta dello sfogo sconsiderato di una ragazza di 19 anni che non solo non ha esperienza in materia e non sa niente di fascismo (dato che non era ancora nata...). Ora la detta ragazza si dichiara sconvolta (addirittura) dall'annuncio che presto «entreranno In funzione nuclei armati anti-camorra, veri e propri turni di vigilanza di militanti missini». Lo scopo è precisamente il medesimo che si prefigge la nostra forza di polizia e carabinieri, e allora in questo caso quale altro tipo di ordine vorrebbe la ragazza per ristabilire l'ordine Invocato dagli italiani? E chi parla di giustizia personale, ecc. ecc.?! Tutto ciò che dice quella ragazza è perfettamente inutile, o si erge forse a difensiva della detta camorra? Ottavio Zamboni, Bologna Cèchi li difende Alla lettrice A. Flnocchiaro di Brindisi, che lamenta li disinteresse al Nord per le comunità grecaniche (o. meglio, greche) d'Italia, ricordo che come vicesegretario dell' Aidlcm (Associazione internazionale per la difesa delle lingue e culture minacciate), organizzai nel 1971 un congresso a Reggio Calabria per denunciare il colpevole abbandono patito (allora come oggi!) da quella minoranza, persino ignorata dalla Regione pugliese nel suo Statuto (contrariamente a quello della Calabria. 11 cui impegno è rimasto pressoché sulla carta). Nel 1975, l'Aldlcm ha invia to una commissione internazionale di esperti per relazionare sulla situazione delle comunità etnico - linguistiche della Calabria (ancora più drammatica rispetto ai Greci di Terra d'Otranto); gli atti sono stati pubblicati anche in francese in un volume a cura dell'Azienda autonoma di soggiorno e turismo di Reggio, e da noi inviato ad organismi nazionali ed lnternazio- nal1' Gustavo Buratti, Biella Balbo futurista Ecco la foto di una mia opera, «Ritratto di Italo Balbo» elaborata in occasione della trasvolata atlantica, ed esposta alla «Mostra Int. d'Arte Futurista» a Roma anno 1933, e a Torino «Salone de La Stampa* nel 1937 in una mia personale di caricature. Penso che In questi giorni potrebbe interessare. Alvaro Carghi, Cirlè 1 sussidi di disoccupazione La disoccupazione è un problema urgente: riguarda 3 milioni d'italiani, ma ci riguarda tutti indirettamente. Gli articoli 3 e 38 della Costituzione garantiscono il diritto al lavoro e mezzi adeguati a chi è involontariamente senza lavoro, ma sappiamo che moltissimi disoccupati non ricevono niente dallo Stato Antonio Ardino Reggio Calabria Le etichette nel psi Vedo con rammarico l'articolo da Bologna dell'Inviato Clemente Granata pubblicato su La Stampa del 29 giugno che a proposito della mia elezione In Parlamento mi definisce «già demartiniano e ora non sempre inappuntabile interprete della politica craxiana». Mi dispiace smentire il giornalista: nel psi ho fatto parte della corrente di sini stra e, assieme a Gianni De Michelis, ho sostenuto la poli tlea del nuovo corso socialista e non ho mai votato contro Craxi nel Comitato centrale del partito socialista. Non pretendo che questo che è un piacere mio, sia condiviso da altri; mi si consenta di osservare che a Bologna sono stato accusato di essere ■troppo» craxlano e mai «troppo poco». E comunque preferirei non avere etichette che non ho mai gradito né per 11 mio Insegnamento universitario né per la mia attività di dirìgente socialista. Franco Pira. Bologna La rivincita dei cavalli Ho letto con molto piacere che finalmente i cavalli si sono rifiutati di correre il Palio di Siena disarcionando ripetutamente i fantini tanto che la corsa è stata rimandata al giorno dopo, cosa che non succedeva da più di un secolo. E11 giorno dopo, tanto per dimostrare la loro superiorità in confronto dei.- poveri uomini, un cavallo senza fantino anche se scudisciato con cattiveria da un fantino locale ha vinto la corsa. Questo serva di lezione ai signori organizzatori di questa corsa che massacra solo i cavalli. Se proprio vogliono continuare a farla, corrano solo i fantini senza cavalli e si massacrino di botte fra di loro. Adriano Rocchi, Torino