Delegazione Olp a Mosca sarà ricevete da Gromyko

Delegazione Olp a il/losca sarà ricevete da Oromylro Mentre la stampa siriana chiama Arafat «traditore» Delegazione Olp a il/losca sarà ricevete da Oromylro NOSTRO SERVIZIO BEIRUT — La crisi tra l'Olp e la Sìria e l'offensiva americana «per liquidare politicamente e militarmente la resistema palestinese» saranno, secondo quanto annuncia l'agenzia Wafa da Tunisi, al centro del colloqui eh e la prossima settimana avrà a Mosca una delegazione dell'Olp con i dirigenti sovietici. Arriverà domani e sarà guidata dal «ministro degli Este ri» Faruk Kaddoumi, di essa faranno parte Abou Mazen e Yasser Adder Rabbo. E' previsto un incontro con il ministro degli Esteri Gromyko Arafat dovrebbe raggiungere Mosca in un secondo tempo. «L'invito rivolto a Arafat è giunto nel momento opportuno» ha detto ieri, di passaggio a Roma e diretto a Berlino Est, il «numero 2» dell'Olp, Abu Jihad, anche perché «la commissione di mediazione del Comitato esecutivo del l'Olp con la Siria e con il gruppo dei dissidenti non ha realizzato nulla». Lo dimostra il e e violento attacco sferrato ieri contro Arafat dal giornale governativo di Damasco Tishrin, che ha definito il leader palestinese «un traditore» a! quale bisognerebbe «tagliare le dita». Secondo il giornale Arafat non ha mai condannato il «Piano Reagan» e gli accordi tra Beirut e Gerusalemme per il ritiro israeliano; lo accusa inoltre di aver usato le armi per impedire qualsiasi riforma dell'Olp, mettendo in dubbio il diritto (di Arafat) di prendere decisioni indipendenti sulla questione palestinese. IL «Comitato dei sei» (cioè la commissione di mediazione dell'Olp) si è incontrata ieri a Damasco con il ministro degli Esteri Khaddam ma, come s'è accennato, non ci sono stati progressi di rilievo. I palestinesi si sono rifiutati di ricono scere Abu Mussa capo delle forze di Al Fatati nella Be kaa; i siriani e i ribelli hanno detto «no» a una zona-cuscinetto tra i due schieramenti Si è parlato anche di un Congresso generale di Al Fatati (che è la maggiore formazione militare dell'Olp) ma i collaboratori di Arafat vorrebbero che i ribelli vi parteci passero senza pregiudiziali, senza fatti scontati e, soprattutto, senza l'influenza siriana. Cosa impossibile. Proprio ieri a Roma Jihad diceva: «All'interno di qualsiasi parti to ci sono contrasti costruttivi e richieste per migliorare, ma non si possono usare le armi per formulare le richieste. La cosa più pericolosa è die que sto movimento nasce con un appoggio estero da parte dei siriani e dei libici: i dissidenti sono un piccolo gruppo e senza l'appoggio siriano non esisterebbe questo problema». Ieri frattanto la radio falangista ha riferito che il presidente libanese Amin Gemayel ha ricevuto l'inviato speciale americano Philip Habib e ha discusso con lui i piani per realizzare il ritiro degli eserciti stranieri dal Libano.