I comunisti contro il pentapartito Craxi Dialogo tra la de e il psi sull'economia

I comunisti contro il pentapartito Craxi Dialogo tra la de e il psi sull'economia Si delinea il quadro politico della nuova legislatura I comunisti contro il pentapartito Craxi Dialogo tra la de e il psi sull'economia '. Il leader della Uil, Benvenuto, chiede un immediato congresso straordinario socialista: «Il partito non ha bisogno di cortigiani» ROMA — Quello tra de e psl non è più ■ disgelo»; col passare dei giorni, sembra diventare un «dialogo» certamente interessato, denso comunque di promesse incoraggianti. E' prematuro parlare di matrimonio tra due partners costretti dalle circostanze politiche a cercare ad ogni costo una coabitazlone, insidiata più all'esterno che all'Interno. I comunisti sono intatti all'attacco, mentre desta legittimi sospetti l'insistenza di Spadolini sui programmi, su quel rigore economico che la de si preparerebbe ad annacquare. La strada sarà lunga ma per capire qualcosa delle imminenti, gl'alidi manovre per risolvere la crisi di governo bisogna certamente dimenticare quanto è avvenuto tra de e psi durante la campagna elettorale. Sia pure dettata da esigenze di «Realpolitik», la svolta iìio-psi, nella de, c'è e si vede. Lo conferma .11 Popolo» di oggi che getta le prime basi di un'intesa sul programma economico. Dall'altra sponda di un fiume dove sino a qualche giorno fa si sparavano cannonate su piazza del Oesù, solo il capo della minoranza di sinistra, il ministro Signorile, invita Craxi a diffidare della de : tutti gli altri leader, da Formica a Martelli, sono prudenti ma sottolineano con soddisfazione l'avvio di un «dialogo» che potrebbe portare, entro agosto, alla formazione del primo governo a guida socialista della storia della Repubblica. Per Benvenuto, socialista e leader della Uil, questo governo va benissimo: assai meno bene, a suo giudizio, la situazione che si è creata nel psi. «72 partito non ha bisogno dicortigiani del principe. Il congresso straordinario va fatto subito. Ci vuole un uomo capace di riorganizzare il psi-, ha detto a «Panorama». Qualcuno ha visto In questo intervento una candidatura di Benvenuto alla successione di Craxi; ma non risulta da nessuna fonte autorevole, che 11 segretario abbia intenzione di lasciare via Del Corso se andrà a Palazzo Ghigi. Altri hanno visto nella richiesta del congresso anticipato una sotterranea volontà socialista di far slittare di un anno la conquista di Palazzo Ghigi. Anche questa ipotesi suscita forti perplessità. .L'intesa tra de e psi su un programma di risanamento economico del Paese non è miraggio — scrive Rubbi, responsabile economico de sul giornale del suo partito —, è concretamente possibile se ci sarà la volontà politica per identificare il complesso di misure necessarie al risanamento del nostro sistema eco¬ nomico-.Ver Rubbi, l'uomo che De Mita ha voluto al posto di Ooria quando questi è diventato ministro, le distanze tra de e psi sono tutt'altro che rilevanti: «In alcuni casi vi sono addirittura evidenti convergerne-. Entrando nei dettagli, cioè nei temi concreti che dovranno essere affrontati durante le trattative per la crisi, Rubbi precisa che, sul fronte delle entrate, si deve operare in modo da mantenere l'attuale pressione fiscale, senza aumentarla. Quindi l'azione va svolta sulle uscite: «Lanostra proposta è che le nuove spese correnti siano coperte sema eccezioni da entrate in modo che gli investimenti possano essere finanziati attraverso l'indebitamento: E' una proposta che si desume anche dal programma del psi. Rubbi sottolinea poi alcune convergenze tra 1 due partiti sul piano per l'occupazione, il maxi-problema sul quale la direzione de dell'altro giorno ha deciso una svolta di 180 gradi. Subito dopo, affronta un altro tema molto caro ai socialisti, l'equità fiscale e la lotta all'evasione: «C'è possibilità di incontro. E' un obbiettivo, questo, sul quale dobbiamo avere il coraggio di spendere le nostre energie più qualificate-. I laici minori assistono a questo dialogo con diffidenza; forse, con le armi al piede. Longo e Zanone vogliono vederci chiaro; per ora, rilasciano dichiarazioni di appoggio, «ovviamente» condizionato all'intesa sul programma. A Spadolini, un asse privilegiato dc-psl non sta be- ne per niente e lo dice, senza mezzi termini. L'ipotesi di un pentapartito guidato da Craxi ha intanto ricevuto una pessima accoglienza dal pei. Berlinguer non ha voluto attendere neppure la direzione del suo partito, che si riunisce lunedi per far sapere cosa ne pensa. Per l'Unità di oggi, una presidenza Craxi tutta puntata su un accordo con la de e 1 laici minori ha solo'due sbocchi possibili: «O il presidente del Consiglio socialista accetta di farsi imbrigliare nel ricatto del potente e vendicativo alleato, oppure si arra una rapida consumazione di questa operazione e il riesplodere ancora più rabbioso del conflitto intestino e dell'ingovernabilità-. Per il pei, i socialisti possono avere un «ruoto enormeolo so sceglieranno un «processo di ricambio reale-, in altre parole, l'alternativa di sinistra. Dall'intervento dell' Unità. par di capire che un minimo di considerazione, da parte del pei, potrebbe essere riservata solo a un «governo del presidente», con ministri scelti al di fuori delle maglie del pentapartito. Il «governo del presidente» non è mai citato; si suggerisce però a Craxi, se avrà l'incarico, di «riservarsi vera autonomia e di esercitare la fantasia del realismo al di fuori di schemi die ilZGgiugnoha sepolto-. Craxi viene invitato a scegliere chi vuole, dove e come crede. Tutto è ancora agli inizi; se ci sarà l'accordo a cinque sul programma, il futuro presidente, probabilmente so clalista, potrà scegliere forse senza problemi tecnici o esperti dell'area comunista. Ci si chiede, però, se potrà an dare oltre, senza rimettere completamente in discussione l'accordo con i cinque partiti alleati. JLuca Giurato

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