Smith e Ashford: troppo facile a quota 2000?

Smith e Ashf ord: troppo facile a quota 2000? RECORD DEI 100 Il doppio mondiale di Colorado Springs (9"93 e 10"79) ripropone un interrogativo Smith e Ashf ord: troppo facile a quota 2000? Due imprese inattese: il neo-primatista quesf anno aveva sempre perso i confronti diretti, mentre Evelyn si era arresa alla Gòhr Vittori: «Basta con i primati in quota, Lewis farebbe 9"80» Né sorpresa né entusiasmo nel commento telefonico da Pormla di Carlo Vittori, allenatore delle «frecce azzurre», ai primati mondiali dei 100 delle frecce nere Calvin Smith ed Ashf ord: «Primo o poi doveva capitare. A duemila metri, con un po' di vento e condizioni Ideali, valgono tutte due quel tempi. La Ashf ord la conosciamo tutti. Calvin Smith l'ho visto correre l'anno scorso a Viareggio: bell'atleta, anche se fu battuto pure li da Lewis. Se tanto mi dà tanto, credo proprio che a quella quota Lewis potrebbe fare meno di 9"80. A Colorado Springs dietro Smith c'è Jackson In 10"19 e c'è II vecchio Riddick, ormai un soggetto da museo in 10"20: questo, se perméttete, mi lascia perplesso*. Il creatore di Mennea primatista del mondo e campione olimpico spinge più avanti la sua perplessità: .Questi primati in quota ormai dicono abbastanza poco, creano soltanto confusione. Se l'atletica cerca credibilità, rigore e non semplicemente clamore, è tempo di riconoscere soltanto ì record ottenuti a livello del mare. Agli altri attribuiamo soltanto il titolo di migliori prestazioni*. In realtà, lo scarso entusia. smo di Vittori per la doppia impresa di Colorado Springs ha motivi validissimi. Sul tetto del mondo dello sprint parrebbero essere saliti due atleti che, certamente dotati di grande classe, non sono attualmente 1 più forti in assoluto. Cai Smith, allenato a Tuscaloosa da Wayne Williams, quest'anno non aveva vinto un solo confronto diret to: ai campionati universitari era stato battuto da Emmit King (10"05 contro 10"16), ai nazionali da Lewis e ancora da King (10"27, 10"33, 10"42), nel match Usa-Ddr, il 25 giugno a Los Angeles, di nuovo da King e dal tedesco Schroeder(10"30,10"35,10"40). A Colorado Springs, Smith non doveva neppure correre: ha sostituito all'ultimo momento proprio King, che ora probabilmente si mangia le mani. A favore di Smith, che prima del 9"93 di domenica aveva un personale di 10"05 (a livello del mare), c'era soltanto 11 credito del fantastico 9"91 ottenuto lo scorso anno a Karl Marx Stadt, impresa vanificata agli effetti statistici da un vento favorevole di 2,10 metri al secondo. Quanto alla gazzella (o pan¬ teAmsctrOAtemntodtfrfccsmCnlclvsc tera, che dir si voglia) Evelyn Ashf ord, 11 suo 10"79 viene immediatamente dopo la prima sconfitta della carriera contro la grande rivale Marliese Oelsner-Oóhr, sempre a Los Angeles pochi giorni fa. Da tempo la si attendeva al primato mondiale, ma questo non pareva proprio 11 momento migliore. La Ashford — ex impiegata di un calzaturificio della natale Shreveport, Louisiana, figlia di un militare di carriera, moglie dell'ex cestista professionista Ray Washington, che ebbe un breve contratto con 1 Los Angeles Lakers — è stata scoperta e allenata per molti anni da una donna, Pat Connolly. Ora vive in California, si prepara da sola con l'aiuto del marito, e riesce a conservare la sua apprezzabile silhouette nonostante il lavoro di potenziamento muscolare e la passione per i canditi. E' la capofila di una leva di velociste nere che ormai negli Usa non si limita più a sfornare talenti spora¬ dici (Rudolph, Tyus), ma ha dato luogo a una vera e propria scuola: Diane Williams domenica ha corso dietro di lei in 1O"04, poi ci sono le varie Cheesborough, Washington, Vereen, che tutte assieme compongono una 4x100 che ha già battuto le tedesche Est Con quelli di domenica, sono già quindici 1 limiti mondiali battuti in atletica nell'anno preolimpico. La grandinata dovrebbe ora interrompersi (salvo exploit alle Universiadi o in qualche «gara magica* di mezzofondo nel Nord d'Europa) per la pausa di rallentamento pre-Helsinki. Ma una cosi copiosa messe di primati significa già che l'appuntamento dei primi campionati del mondo è stato sentito intensamente da tutti gli atleti. Delusa nelle sue aspirazioni di ecumenicità dai boicottaggi di Montreal e Mosca, l'atletica non ha pazienza d'attendere Los Angeles per mettere in scena il meglio del suo repertorio. Gianni Menù belli CALVIN SMITH (nella telefoto il suo arrivo nella gara di Colorado Springs) succede con 9"93 nella storia del record mondiale «elettrico» dei 100 a Jim Hines, il suo connazionale che a Città del Messico aveva corso in 9"9S il 14 ottobre '68. Con cronometraggio manuale hanno detenuto il primato con 9"9, fra il '68 e il '76, anche gli statunitensi R. Smith, Greene, Hart, Robinson, Williams e Glauco, il cubano Léonard e il giamaicano Quarrie EVELYN ASHFORD (nella telefoto il suo arrivo nella gara di Colorado Springs) succede con 10"79 nella storia del record mondiale femminile «elettrico» dei 100 alla tedesca est Marnese Gòhr, 10"81 l'8 giugno scorso a Berlino Est. In precedenza, dopo il 10"8 della tedesca est Stecher ('73) con cronometraggio manuale, il primato «elettrico» era appartenuto a Tvus (Usa) 11"08, Stecher (Ddr) 11"07, Helten (Ger) 11"04, Richter (Ger) 11 "01 e alla stessa Gòhr (Ddr) 10"88 per 2 volte