Argentina, rivolta di 400 poliziotti per i bassi salari

Argentina, rivolta di 400 poliziotti per i bassi salari Argentina, rivolta di 400 poliziotti per i bassi salari BUENOS AIRES — Una ribellione di poliziotti, nella città argentina di Tucuman, ha rischiato di degenerare in uno scontro armato fra i quattrocento agenti insorti e il governatore della provincia, generale Antonio Merlo, protetto dalle sue guardie del corpo. Oli incidenti sono avvenuti davanti alla sede del governatorato, dal gruppo dei ribelli sono partite grida di «assassino* all'indirizzo del generale Merlo. Rivendicazioni di carattere economico, a quanto è stato riferito, sarebbero all'origine dei tafferugli. La ribellione è avvenuta do- menlea nel tardo pomeriggio, quando circa quattrocento agenti, sottufficiali e ufficiali della polizia di Tucuman, si sono radunati davanti a un commissariato e hanno designato una commissione incaricata di sollecitare al governatore aumenti salariali, riduzione della giornata lavorativa, uniformi nuove e migliori equipaggiamenti. Successivamente 11 gruppo dei dimostranti si è spostato davanti alla sede del governatorato, dove uno degli agenti ha cominciato a leggere il documento rivendicativo. In quel preciso istante è arrivato 11 generale Merlo, il quale sorpreso dalla dimostrazione, ha lanciato l'auto contro il gruppo. Il governatore quindi è sceso e ha estratto la pistola intimando al poliziotti di disperdersi. Seguiva una scena drammatica: uno degli agenti ha sfidato 11 governatore a sparare, Solo l'intervento di sei gazzelle della polizia e di numerosi agenti sono riusciti alla fine a dissuadere gli insorti |da azioni violente. L'incidente terminato quando il capo della polizia, colonnello Guinazu — alla testa dei suol uomini — ha intimato agli agenti di ritirarsi.

Persone citate: Antonio Merlo, Guinazu, Merlo

Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires