Nel psi chi non va al Parlamento accusa: «Troppi clan, troppe spese»

Nel psi chi non va al Parlamento accusa: «Troppi clan, troppe spese» Comincia la battaglia degli esclusi per riorganizzare il partito Nel psi chi non va al Parlamento accusa: «Troppi clan, troppe spese» Maria Magnani Nova, ex sottosegretario, è esplicita: «Non mi hanno appoggiata» • Enrietti promette dichiarazioni ma «dopo aver parlato con Craxi» - Mondino accusa le «clientele» C'è chi parla di tradimenti, chi imputa la sconfitta allo scandalo delle tangenti, chi vede le cose con pessimismo: i grandi esclusi del psi guardano al futuro con la convinzione che il partito debba essere riorganizzato nel profondo. L'on. Maria Magnani Noya, ex sottosegretario alla Sanità, coordinatrice del progetto Azione donna», dopo la notizia della «bocciatura» non ha avuto dubbi nel dire che il garofano torinese non l'ha appoggiata, diviso qual è «in troppe correnti, in troppi clan». Ora, assorbito il colpo, è pronta a dare battaglia. «Innanzitutto — dice — bisognerebbe impedire a certi candidati di spendere tanti soldi, in secondo luogo dovremo lottare per farla finita con clan non certamen te politici ». Accuse pesanti che lasciano trapelare l'amarezza di una donna, convinta di poter dare un reale contributo al proprio partito. «Non sono stata eletta — confida —, tuttavia non vado a casa. Riprendo la mia attività di avvocato, ma non smetterò di fare politica». Ezio Enrietti, ex presidente della Regione, promette precise prese di posizione, ma per il momento vuole riflettere. s Era convinto di farcela e la sconfitta l'ha prima di tutto stupito. «State tranquilli rilascerò dichiarazioni — promette — ma solo dopo aver valutato la situazione con Craxi». Enzo Mattina, primo escluso per il Senato, è arrivato ad un soffio da Palazzo Madama. Nel collegio di Susa ha conquistato due punti in più per il psi; non sono però stati sufficienti. «Il partito — ammette — ha risentito un po dnrnmdUEiminc degli scandali. Quello di Torino pareva assorbito, poi è arrivato il colpo di Savona, così non abbiamo avuto l'incremento sperato. Devo tuttavia dire che sia il partito, sìa la UH si sono mobilitati per me. E, al di là della delusione per il mancato ingresso in Parlamento, c'è la soddisfazione per il risultato positivo ottenuto nel collegio di Susa, dov'ero candidato». Chi invece è convinto che le difficoltà del garofano in Piemonte e a Torino non siano dipese dalla storia delle tangenti, è Giorgio Mondino, pure escluso da Montecitorio, dopo due legislature. «La perdita a Torino — spiega — dipende dall'insufficienza della linea politica, dalla scarsa predisposizione del partito, in una città operaia, ad essere strumento delle sinistre». Mondino punta l'Indice accusatore sulle 'Clientele che hanno prefigurato una falsa immagine del partito». 'L'unico elemento importante — conclude — è l'elezione dì Giuliano Amato, un uomo non compromesso da logiche locali. Speriamo sappia essere all'altezza della situazione e della responsabilità che gli è stata affidata». Infine il parere di un eletto, del «volto nuovo», Gabriele Salerno, 11 quale è sicuro che 11 psi abbia pagato «lo scotto dello scandalo», che sia stato punito anche per «non at*r varato giunte stabili in Regione e in Comune». Ora annuncia di voler chiedere al più presto 1 congressi provinciale e regionale: -Perché non si può andare avanti all'infinito coni commissari». Giuseppe Sangiorgio Giorgio Mondino e il sindacalista Enzo Mattina, entrambi del psi

Luoghi citati: Piemonte, Savona, Susa, Torino