Muti gli imputati ai processo delle Br Nessuna rivendicazione dell'assassinio di Claudio Giacchino

Muti gli imputati ai processo delle Br Nessuna rivendicazione dell'assassinio Gli investigatori danno ancora più credito all'ipotesi terroristica, ma alle Vallette tutti tacciono Muti gli imputati ai processo delle Br Nessuna rivendicazione dell'assassinio Solenne commemorazione del procuratore Caccia in aula: parlano il presidente della Corte Barbaro, il pm e i difensori - I brigatisti si sono limitati a protestare contro la perquisizione in carcere - La parola all'accusa «Afa cos'è successo, hanno fatto per caso un colpo di Stato?: Cosi, tra l'Incredulo e lo stupito, alcuni brigatisti sono sbottati all'alba di lunedi quando carabinieri ed agenti di custodia hanno setacciato il carcere delle Vallette alla ricerca di un qualunque Indizio che potesse fare luce sull'assassinio del procuratore capo Bruno Caccia, trucidato poche ore prima sotto casa in via Sommacampagna. La perquisizione lunga ed accurata (sequestrati ai detenuti libri, incartamenti, fotografie) pare non abbia portato a scoperte interessanti, gli Inquirenti però hanno tratto la sensazione che i terroristi fossero stati presi In contropiede dalla notizia dell'omicidio. Sensazione che ieri in aula, alla ripresa del maxigiudizio per 1 crimini delle Br, gli imputati hanno ribadito. Nessun commento sulla morte di Caccia, nessuna rivendicazione del delitto, nessun accenno alle telefonate che hanno attribuito alle Brigate rosse la paternità dell'agguato al magistrato. Zitti e meno distratti del solito alla commemorazione del procuratore capo tenuta dal presidente della corte d'assise Barbaro, dal p.m. Rlnaudo, dal presidente degli avvocati Cabri, dal difensore Oianaria e dal prof. Lozzi (che ha espresso 11 cordoglio della facoltà di Legge e dell'Università), gli accusati hanno aperto bocca solo per protestare contro la perquisizione e per chiedere la restituzione delle carte sequestrate. Sembra proprio quindi che essi non abbiano alcun collegamento con coloro che hanno assassinato Caccia, che siano tagliati completamente fuori dalle strategie e dai tragici propositi delle Br (o presunte tali) ancora In circolazione. Il silenzio dei brigatisti alle Vallette non scalfisce comunque l'ipotesi che l'omicidio di domenica sera sia opera del partito armato; pur non trascurando anche altre piste (mdtcrckbncNPd (mafia, vendetta delle holding della droga, duramente colpite negli ultimi tempi dalle inchieste coordinate dal procuratore capo) gli Inquirenti continuano a ritenere che 1 killer siano, con buona probabilità, terroristi. Alla commemorazione hanno assistito, in piedi nei banchi del difensori, il sindaco Novelli, 11 presidente della Provincia Maccari, il presidente del Consiglio regionale Bgltd Benzi e 11 presidente della giunta regionale Viglione (tale presenza delle massime autorità locali è inedita nei giudizi di terrorismo e potrebbe innescare polemiche). L'avvocato Baccloli, che assiste una decina di imputati, ha annunciato di riservarsi istanza di •legittima suspicione» con la conseguente richiesta di Interrompere 11 processo se constaterà che dopo l'omicidio di Caccia si è formato un clima che non favorirebbe nei giudici serenità ed imparzialità. Terminata la commemorazione e dopo un breve intervento dell'aw. Casallnuovo, per l'ordine forense nazionale che si è costituito parte civile contro 1 sicari dell'aw. Fulvio Croce, 11 p.m. Rtnaudo ha cominciato la requisitoria. Il rappresentante dell'accusa parlerà per almeno quattro udienze. Claudio Giacchino Nll'l Vl l Nell'aula delle Vallette gli avvocati (al centro il presidente dell'Ordine Gabri) commemorano il procuratore Caccia assassinato