In vigore i registratori di cassa ma quasi nessun negozio ce l'ha

In vigore i registratori di cassa ma quasi nessun negozio ce l'ha Da oggi due nuove disposizioni per il mondo del commercio In vigore i registratori di cassa ma quasi nessun negozio ce l'ha Per essere in regola basta provare l'acquisto e la mancata consegna da parte della ditta - Obbligo della ricevuta fiscale per 17 categorie dell'artigianato - Ticket in farmacia Dovevamo saperlo: quando scatta una data fatidica, puoi scommetterci che non tutti sono pronti ad applicare le nuove normative. Sui registratori di cassa hanno avuto ragione i commercianti. Dopo tante polemiche e richieste di rinvìi, dopo aver convinto il ministro Forte a far slittare le sanzioni dal 1° al 31 luglio per chi potesse dimostrare di aver fatto l'acquisto, ma di non aver ottenuto la consegna o del nuovo registratore di cassa o di quello vecchio mandato al tecnico per adeguarlo alle nuove disposizioni o dell'opportuno rollino numerato, che accade oggi? -Meno dell'un per cento è in regola — spiega il vicepresidente dell'Associazione Commercianti, Giovanni Perfumo —; il registratore di cassa doveva entrare in funzione oggi per circa 6500-8000 esercizi a Torino e provincia, cioè quelli con fatturato superiore a 220 milioni nell'Sl, ma la maggioranza ne è sprovvista-. In un'assemblea di categoria, presenti oltre cento operatori, due giorni fa soltanto uno era pronto a partire con gli scontrini del registratore. Precisa Perfumo: «E di queste tipografie ne esistono soltanto 13 in tutta Italia, nessuna a Torino: la più vicina è a Milano, consegna a 30-40 giorni «Anche perché se ci avessero concesso solo tre mesi di proroga — aggiunge Perfumo — oggi non saremmo nel caos ed avremmo potuto rispettare i tempi. Io stesso non ho ancora i rollini numerati, me li consegneranno probabilmente entro tre-quattro giorni. Se a chiedere lo scontrino del registratore di cassa (sempre che ci sia) il consumatore potrebbe anche cadere in un errore, perché non può distinguere il negozio con fatturato superiore al 200 milioni nell'Sl da quello con fatturato inferiore (per ora escluso dall'innovazione), da 17 categorie dell'artigianato invece deve pretendere da stamane la ricevuta fiscale: barbieri, falegnami, sviluppo e riproduzione fotografie, arte grafica e copisteria, idraulici ed elettricisti, tintorie e stirerie, legatorie, lucidatura, doratura mobili, maglieria, sartoria, lavorazione riparazione pellame, lavorazione e riparazione orologeria e oreficeria, cornici, quadri, vetri e specchi, tappezziere e materassaio, riparazione apparecchi radio-tv, fotocine e elettrodomestici, pittura e stuccatura, imprese di pulizia. Dicono all'Unione Artigiana: vi prezzi di listino restano quelli indicati all'inizio di quest'anno; nessuno può superare le cifre massime per le categorie d'appartenenza». Cioè nessuno può aumentare 1 prezzi in virtù della ricevuta fiscale. Ma si sa come vanno le cose. Un barbiere fino all'altra settimana per shampoo e taglio capelli chiedeva 9500 lire: da lunedi scorso aveva rincarato a 10 mila. Tutto legale, nella consueta legge che privilegia «1 furbi». Una tintoria l'altra mattina avvertiva la clientela: «Ritirate entro giovedì. Da venerdì devo farvi la ricevuta fiscale: Da ieri invece l'entrata in vigore del ticket in farmacia ha messo in difficoltà utenti e farmacisti. Molti credevano che la decorrenza fosse da oggi. Molti anziani non sapevano che avendo diritto all'esenzione, questa però doveva essere scritta dal medico sulla ricetta in base al tesserino. «Qualcuno ha rinunciato all'acquisto — sostengono in una farmacia — altri hanno protestato. L'aumento è del 15 per cento sul presso dei farmaci "fascia B"e 1000 lire per ogni ricetta. E per noi farmacisti aumenta il lavoro: controllare il nuovo prontuario; scrivere sul /listello il ticket; poi le 1000 lire per ricetta». Insomma, nessuno era contento. _ Simonetta Conti

Persone citate: Giovanni Perfumo, Perfumo, Simonetta Conti

Luoghi citati: Italia, Milano, Torino