Glemp e vescovi polacchi dal Papa per discutere i rapporti col regime di Marco Tosatti
Glemp e vescovi polacchi dal Papa per discutere i rapporti coi regime Il Vaticano smentisce la notizia d'un nuovo sindacato in Polonia Glemp e vescovi polacchi dal Papa per discutere i rapporti coi regime CITTA' DEL VATICANO — Dopo l'infortunio del «ben- servlto. a Walesa, pubblicato su\Y Osservatore Romano, e la conseguente «decapitazione» del vicedirettore, responsabile del fondo, don Virgilio Levi, il Vaticano è diventato particolarmente sensibile a tutto ciò che riguarda la Polonia, e le prospettive di dialogo Chiesa-regime ipotizzate alla conclusione della visita di Giovanni Paolo li. Che qualche cosa si stia muovendo pare assodato, anche se ancora non si sa in quali canali. A una settimana esatta dal ritorno di Wojtyla a Roma, 1 palazzi pontifici ospitano un nuovo «vertice» episcopale polacco. Ieri, infatti, sono arrivati — e prolungheranno la loro permanenza sino a lunedi prossimo — il primate, cardinale Glemp; ù vescovo di Breslavia, mons. Gulbinowicz; 11 vescovo di Poznan Stroba, e il vescovo di Opole, mons. Nossol. Il cardinale di Cracovia, Macharski si unirà oggi ai suoi colleghi. E' rimasto Invece a Varsavia — ma è prassi normale, quando 11 primate si allontana — 11 segretario della conferenza episcopale, mons. Dabrowski. Il motivo ufficiale della visita è ringraziare il Pontefice per essere venuto nella sua terra. Ma una rappresentanza cosi folta e significativa non si giustifica solo con obblighi di cerimoniale. E' assai probabile che Giovanni Paolo il desideri esaminare con il primate e gli altri responsabl li della Chiesa polacca 1 rlsul tati del viaggio, gli elementi emersi dai colloqui con Jaruzelski e le prospettive per il futuro. Mentre il Papa e i vescovi polacchi discutono, un Impegno particolare viene posto nel gettare acqua sul fuoco delle Ipotesi e delle rivelazioni giornalistiche. Nei giorni scorsi una grande emittente televisiva americana spiegava come il Papa e Jaruzelski avessero raggiunto un accordo per la creazione di un nuovo sindacato, diverso da SoHdarnosc, e di una banca, destinata ad aiutare gli agricoltori, r i o e in cambio dell'accantonamento di Lech Walesa. Entrambe queste nuove istituzioni — sindacato e Banca — sarebbero guidate dall'episcopato del Paese. La notizia ha meritato addirittura una smentita ufficiale della Santa Sede. 11 portavoce, padre Romeo Panciroll, ha definito 'inconsistenti' e 'frutto di fantasia' i collegamenti fatti fra un progetto dell'episcopato polacco, in corso di studio, per assistere finanziariamente taluni settori agricoli (la «banca» di cui parlava la televisione statunitense) e gli altri due argomenti, cioè la creazione del nuovo sindacato e la messa da parte di Lech Walesa. Su quest'ultimo argomento è stato molto secco anche 11 primate di Polonia. Glemp ha risposto recisamente «no» alla domanda se era vero che Giovanni Paolo II avrebbe chiesto a Walesa di ritirarsi dalla scena politica. Altrettanto netto il giudizio sulla possibilità della nascita di un nuovo sindacato: 'Questo non l'ho mai sentito', ha risposto Glemp. E l'articolo di don Virgilio Levi? Il porporato ha chiuso la strada a ogni altra possibile richiesta affermando: 'Io non l'ho tetto». Ed ha però aggiunto che il governo è «aperto al progetto di una fondazione, affidata alla tutela della Chiesa in Polonia, per il finanziamento delle cooperative agricole e del piccolo commercio». Sul tema del sindacato è intervenufee-41 vescovo di Breslavia, Gulblnowlcz: «£" ingiusto — ha detto —fare queste affermazioni mentre ancora il sindacato è vivo». E da parte di tutti è stata ribadita la fiducia nel dialogo In atto con le autorità statali. L'impressione è che da parte ecclesiastica vi sia la tendenza a non calcare troppo l'accento su quella che viene definita come una «intesa» governo-Chiesa, mentre da parte del regime si segue una linea di comportamento opposta. Marco Tosatti
Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Cracovia, Polonia, Poznan Stroba, Roma, Varsavia
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