Fascino degli idoli d'Africa ma i prezzi sono quasi tabù di Leonardo Osella

Fascino degli idoli d'Africa ma i prezzi sono quasi tabù Fascino degli idoli d'Africa ma i prezzi sono quasi tabù LUNEDI' prossimo, alle 11 precise del mattino, 11 battitore della Sotheby's di Londra (New Bond Street 34 & 35) metterà all'asta la più Importante collezione di arte africana miai posta In vendita dopo quella memorabile di George Ortlz del 1078. Sono 73 pezzi, tutti capolavori, raccolti dal 1060 a oggi dall'Aga Khan principe Sadruddln nel suol frequenti viaggi in Africa per conto delle Nazioni Unite. Se ne separa, con molto dispiacere come egli stesso dichiara nella prefazione del catalogo, per dedicarsi a una nuova collezione di arte Islamica, che sente piti vicina alle sue radici e alle sue origini. Il valore totale dei lotti, che In questo momento sono esposti nella sede londinese della Sotheby's, è molto vicino ai due miliardi di lire nella stima degli esperti, ma verrà cereamente su-, perato come ultimamente accade quando sono battuti lotti di altissima qualità. Nessuno può mettere in dubbio che lo siano quelli del Principe Sadruddln: molto di essi erano già In prestito al museo di Etnografia di Ginevra. Questo tipo di oggetti, che negli antichi visitatori dell'Africa sollevavano soltanto curiosità e rìso, cominciarono a essere apprezzati dagli europei solo verso la fine del 1700. Ma lo cipio Municipio Torre Bayazit ^ yazit Moschea Blu —■«^Palarlo Ibrahlm Pascià' MARE DI MA monete e al gioielli (Sala dei ritratti e delle miniature). Il Palazzo di Ibrahlm Pascià, trasformato per l'occasione in museo, ospita la mostra etnologica e del costume. Accuratissimi e va-, rloplnti allestimenti Illustrano ambientazioni tipiche: 11 bagno turco, 11 caffè, gli abiti tradizionali delle varie regioni anatollche. E' anche ricostruito un laboratorio artigianale per la fabbricazione di tappeti, che documenta le varie fasi della confezione, dal trattamento della lana al finissimo lavoro sul telalo. Assai ammirata la parte dedicata alla camera della sposa, che per un certo periodo, dopo il .matrimonio, resta addob¬ studio del loro significato e valore estetico cominciò solo tra la fine del secolo scorso e l'inizio del nostro, con 11 grande etnologo americano Franz Boas. In precedenza li si considerava solo oggetti di arte decorativa, e nulla si .sapeva di ciò che significavano per 1 popoli cosiddetti «primitivi» che 11 avevano creati. L'idea di base, radlcatlsslma, era che si trattava sempre di manufatti delle sotto-culture, destinate, senza alcun rimpianto del civilissimi europei, prima o poi a scomparire. Invece Boas andò a vivere a lungo fra gli eschimesi della costa nord-occidentale dell'Alaska e scoprì, sotto le piacevoli decorazioni, un complesso sistema di simboli con riferimenti sia alla natura, sia a miti e leggende. Capi in questo modo che l'arte «primitiva» poggiava, su contenuti profondi ed era altamente creativa. Mentre altri sensibili ricercatori giungevano a queste stesse conclusioni sulla scia di Boas, alcuni artisti con gli occhi bene aperti si Innamoravano perdutamente delle arti primitive. E' ad essi che dobbiamo se lunedi prossimo 1 pezzi dell'Aga Khan saranno contesi con rilanci di milioni. Primo fra questi artisti Paul Gauguin, che addirittura fuggi la civiltà europea > RMARA bata con gli abiti e la biancheria della «dote» esposti lungo le pareti. Ricco il materiale costituito da tappeti, ' Corani e altri oggetti di cu i :to, astucci per calligrafia, [decorazioni per turbante, attrezzature per circoncisione. All'esterno della chiesa di Santa Sofia, sono allineate pietre tombali provenienti dalle regioni della Turchia (Jonia, Lidia, Misia, Tracia, Bitinta, Ponto, Frigia, Ciucia) e risalenti a svariate età. Di interesse particolare sono infine le mostre didat-' tiene degli strumenti musicali (presso la «Mevlevlhane» di Calata) e delle tende turche al Museo militare. All'esposizione sulle civil¬ Art: Its Influence in Modem Art». Ormai la via è spianata a Nelson A. Rockefeller, governatore di New York, che nel 1060 regalava la sua favolosa raccolta al Metropolitan, sistemata in una apposita ala del museo nel 1082. Il principe Sadruddln ha affermato che la bellezza della scultura africana è una «prolezione verso l'esterno del potere intrappolato nell'oggetto stesso». In altre parole, vi è un significato animistico in queste statue: non rappresentano (come tutta l'arte occidentale) ma sono. Avvicinarsi a esse con i criteri estetici cui slamo abituati non è sufficiente. L'artista «primitivo» ha sempre una motivazione, uno scopo che va al di la della semplice bellezza delle forme e degli ornamenti. Le statue degli animali, per esempio, sono lo spirito degli antenati. Le maschere, 1' copricapi, hanno una funzione precisa nei riti tribali. Questi oggetti poi sono assai differenti a seconda dell'epoca e della zona di provenienza. Un esame, anche superficiale, dei diversi stili, desta enormi sorprese: ve ne sono alcuni, tra i più antichi del Continente Nero, di un realismo figurativo che noi oggi giudicheremmo proprio delle civiltà «superiori» e non di quelle «primitive». rifugiandosi a Tahiti, fra gli Indigeni. La moda del «primitivo» risale a quegli anni, addirittura alla scuola di Pont-Aven che s'Incantava di fronte alle testimonianze primitive della Bretagna. Ma anche il «glapponlsmo» e la scoperta delle arti orientali va inserita In questo nuovo clima, perché le stampe giapponesi erano considerate come una forma grafica «primitiva». Il momento dell'arte africana giunse qualche decennio più tardi. L'iniziatore sembra essere stato il pittore francese Vlaminck, che acquistò due sculture negre dimenticate in un caffè parigino. Prezzo: una bevuta' a tutti! presenti. Non molto di più devono aver pagato i capolavori di. arte africana Matisse, Deraln, Picasso, Modigliani, che ne trassero Ispirazione per i loro dipinti e le loro sculture, a volte copiandoli pari pari. Il teorico e sostenitore della bellezza di queste opere fu il poeta Guillaume Apollinare. Con grande scandalo, ma poi sorsero i primi collezionisti e il gusto si stabili rapidamente. Altre date Importanti: nel 1014 Stieglltz organizza a New York, nella sua galleria «201», la prima mostra di .scultura africana e l'anno dopo esce il libro di Marius de Zayas .African Negro Beppi Zancan cale, 11 5 e il 6 luglio sono In programma, al teatro Acikhava, spirituals e Gospel songs con «77ie stars of faith»; il 13, 14 e 15, all'Acikhava e al Serraglio Yildlz concerto del «Eela Craig Rock Group». Per 11 folk, il 9, 10 e 11 luglio si esibirà l'Ensemble di Bakù. Per la musica corale, 11 25 giugno Coro di Radio Ankara, il 2 luglio quello del Politecnico di Istanbul, 117 il coro da camera di Sofia. Di particolare interesse è il programma di musica tradizionale, con il Coro di Musica Turca Classica (28 e 29 giugno), il Coro dell'Università del Bosforo (7 luglio), e l'Orchestra e Coro di musica turca Ayangli (13). Per il teatro, presso la Rumelihisari (Fortezza di Maometto) .Un tram chiamato desiderio» di Tennessee Williams (dal 25 al 28 giugno), mSummer guests» di Gorkl con l'Ankara Art Thatre (dal 30 giugno al 3 luglio), .Andromaque» di Ratine (dal 5 al 7) col Théàtre Frantala Les Rotatlves. Da segnalare anche .Yaren» e •Samah», allestite dal dipartimento teatrale dell'università di Ankara e (dal 12 al 15 luglio) .11 matrimonio di Figaro» di Beaumarchals con 11 Teatro Municipale di Istanbul. Per il cartellone della danza 11 27 e 28 Balletto di gala con una serie di grandi solisti tra cui gli italiani Angelo Moretto e Luciana Savlgnano; 1 Cinque canti di Ruckert di Mahler col Balletto Scozzese (30 giugno - 3 luglio). Il mimo è rappresentato da «Fantasmia» del Teatro Mimico T. Daniel il 2 luglio. Sono anche previste numerose mostre di plrtura e di fotografia, nonché una serie di conferenze sull'architettura contemporanea turca e (26 giugno) su «Gli effetti della musica turca sulla musica vien- nese*' Leonardo Osella