Si alza il sipario ad Avignone sui grandi del teatro e della danza

Si alza il sipario ad Avignone sui grandi del teatro e della danza Si alza il sipario ad Avignone sui grandi del teatro e della danza buon anticipo per prepararsi. Li si trova dappertutto, sulla bellissima Place de l'Horloge intenti a discutere, nel bar e nel «bistrot», vicino alle mura o in giro per le strade. Il Festival è lo specchio di ciò che il teatro, la danza e la musica sono in quel momento, ma è soprattutto un'occasione per chi fa' spettacolo di vedere gli altri e per chi assiste di vivere 'un'esperienza nuova e divertirsi. Nel calendario di que¬ monumenti più antichi di Avignon esi st'anno, molte proposte interessanti, alcune nella splendida cornice della .«court d'honneur» del Palazzo del Papi, altre dislocate qua e là, sulle piazze, nel teatri. Dappertutto, dunque sarà spettacolo e festa Insieme, per il settore Teatro, le compagnie francesi presenzieranno in massa, con opere famose quali Afaria Stuarda di Schiller e Ultime notizie della peste di Chartreux. Verrà data ospitalità poi agli spagnoli, che presenteranno tre spettacoli dal titolo- 'Inaugurai Bals dea Démons,. (dal 29-7 al 6-8) a opera della compagnia dei Comediants. L'Italia porterà il suo contributo con il Teatro delle Briciole che si esibirà in Genesi (1-7 agosto). Si tratta di una rappresentazione alquanto curiosa, messa In scena su una bancarella da mercato, che rappresenta la Terra, mentre il tendone raffigura la volta celeste. Il garzone e il titola¬ e. Era mollo amato dal Petrarca re dell'esercizio, rappresentano ironicamente Dio e l'angelo suo servitore, impegnati nella creazione. Gli inglesi, del Fottsbarn Travelllng Theatre proporranno 11 classico King Lear di Shakespeare (dal 24 luglio al 7 agosto). Molte interessanti novità anche per la danza e la coreografia, eccone alcune: Carolyn Oarson (Teatro della Fenice - Venezia) col suo nuovissimo spettacolo. Yves P. per la coreografia di Jean-Claude Callotta per la Francia (10-16 luglio). Rosas dell'olandese Anne Teresa Keersmaeher, e l'interessante GJi.C.O.P. con coreografie tra l'altro di Luclnda Chllds e Karol Armitage (1-7 agosto). Il festival ospita anche settori dedicati alla musica, alla poesia, alla letteratura e filosofia, nonché uno spazio riservato al cinema e ai; video. Ultima sorpresa per quest'anno «La festa della moda» una produzione di I • tò 11 poeta fra 11 1337 e il 1353, sia pure con le molte parentesi del viaggi, le tappe d'obbligo sono almeno tre. Avignone innanzitutto, la splendida città dei papi compresi fra Clemente V e Gregorio XI. E' qui che Petrarca si prese la terribile cotta imbattendosi in Laura, superba e raggiante nella penombra romanica di Santa Chiara. E' qui che si possono ammirare, oltre al palazzo del papi, alla intatta cinta murarla, a decine di monumenti di un Medioevo fiabesco e devoto, i resti del ponte di Saint-Bénézet: «Sur le pont d'Avignon / ony danse, on y danse i sur le pont d'Avlgnon i or y danse tout en rond Seconda tappa, Carpentras. E' qui, nella piccola città fiera, oggi come allora, del suo arco trionfale gallo-romano, che nel 1311 si stabili Ser Petracco, notaio fiorentino esule per ragioni politiche, venuto a cercar lavoro all'ombra rassicurante dei papi avlgnonesl. Dall'Italia si era portato dietro un figlio di sette anni, Francesco, destinato a tornarvi, in Italia, per forvisi incoronare. dJalloro. Car- pentras è sovrastata da una mole massiccia, una montagna che in questi giorni è solamente orlata di neve. E il Mont Ventoux, altro nobile luogo della vicenda di Petrarca. Lui veniva su per la montagna a studiare Sant'Agostino e a meditare «de secreto conflictu curarum mearum»: il Secretimi è dunque frutto di una concentrazione cui certo non è estranea questa quiete straordinaria e severa. Petrarca fu colpito dal fascino imponente del Ven toux. Quando si trattò di descrivere l'ascensione lo fece con un'epistola latina, In lingua colta, mica nel volgare riservato alle nugae, alle sclocchezzuole: come il poeta laureato chiamava, con affettato disprezzo, le sue raffinatissime rime. Alfredo Venturi riservate dal festival agli ospiti illustri dell'ultimo momento, al «Ttic trac» di Giustino, in piazza del Duomo, punto di ritrovo obbligato per tutti. Ma c'è anche un altro modo di approfittare * del Festival ed è quello di arrivare all'ultimo momento, in mezzo alla settimana, senza aver prima pensato a niente, affrontando sul posto il problema del dove dormire. Se gli alberghi del centro' dovessero essere tutti già affollati, ma paradossalmente questo vale soprattutto per 1 più cari (cioè 11 mitico «Gattapone» con le sue nove stanze a strapiombo sulla valle e l'albergo •Del Duchi», il più grande, con le sue cinquanta stanze) non è Improbabile trovare posto nelle pensioncine tipo «Mannl» o «Nuovo Clitumno», oppure scendere verso il borgo al «Fracassa» o all'«Anfiteatro», o ancora a Spoleto nuova, giù verso la pianura da «Lello Caro» o al «Moderno Due Mondi». I prezzi non sono alti: si. va dalle otto, diecimila lire per una stanza singola senza bagno in una delle tre-quattro pensioncine del vecchio centro, fino' alle trenta per camera doppia con bagno negli alberghetti di più nuova costruzione. Durante il week-end — e i week-end a Spoleto, in tempo di Festival, sono più jdl un fine settimana semplice, perché comprendono alternativamente un venerdì o un lunedi — Invece non è facile trovare da dormire, ma quest'anno per colpa delle elezioni 11 gran traffi¬ giovani stilisti che presenteranno i loro modelli (23-27 luglio). Ma a prescindere dal Festival, Avignone è una città da visitare. Potervi soggiornare qualche giorno è molto interessante sia per 1 monumenti, sia per l'atmosfera che vi si respira e che tocca anche i turisti affrettati. E' senza dubbio la più bella città del sud della Francia. Interamente cinta da mura che hanno rughe vecchie di secoli, ma perfettamente conservate, e in tipico stile provenzale. Case bianche non troppo alte con pochi balconi, viuzze strette con negozi, piazze quadrate riposanti e ombreggiate, bar e bistrot.' Ad Avignone c'è l'aria del sud, arida e secca, mescolata a quella del mare, lontano soltanto 100 chilometri. Questa è una città di giovanissimi: si incontrano spesso giovani agli angoli delle strade o sulle piazze, che improvvisano spettacoli musicali, di mimo o danza, soltanto per i passanti curiosi, che sostano brevemente, sorridono e se ne vanno. Città estemporanea, sembra sempre nuova nonostante l'omogeneità della sua architettura. Una delle meraviglie di Avignone, oltre al Palazzo del Papi, le chiese, e i monumenti consigliati dalle guide, è Le Bocher des Doms, un giardino roccioso che dall'alto domina il famoso Ponte di Saint Bénézet, o Informazioni Ente provinciale per il turismo, 41 cours Jean Jaurés, Avignone, tel. (090) 826.511. Alberghi Hotel d'Europe, 4 stelle. 12, place Crillon; tel. 626.692. Camera doppia da 265 a 400 franchi. Bristol Tormlnus, 3 stelle. 44, cours Jean Jaurés; tel. 822.121. Camera doppia da 90 a 250 franchi. Hotel