Una collana per cinquant'anni di scoperte di Luciano Genta

Una collana per cinquantanni di scoperte Una collana per cinquantanni di scoperte MEZZO secolo di Medusa. La celebre collana dì Mondadori, che ha fatto conoscere al lettore italiano i più. importanti ramami stranieri del "900, compie cinquantanni e si ripresenta in libreria proprio con il suo primo titolo, il grande amico di Alain Fournier, uscito nel 1933, ora in una nuova traduzione di Anna Banfi (pp. 262, L. 14.000). Quell'anno la Medusa pubblicò 26 volumi a nove lire ciascuno, da Thomas Mann a Messe, da D. H. Lawrence a Virginia Woolf, da Mauriac a Gide, da Fitzgerald a Pearl Buck. Si vendettero oltre cinquantamila copie, in media 5000 per titolo. Poi la Medusa scoprì la nuova America: Saroyan e Hemingway, Dos Passos e Faulkner, tradotti da Pavese e Vittorini. Così gli italiani, pur sotto la cappa dell'autarchia strapaesano imposta dal regime, poterono leggere il meglio della letteratura straniera: .11 più forte contravveleno alla nostra età più nera», «una boccata d'aria fresca in una stanza che sapeva di polvere e di stantio», ha ricordato chi, allora adolescente, riuscì a procurarsi quei libri dalla cornice verde marino con sullo sfondo bianco il simbolo della Gorgone, disegnato dal grafico Angoletta. Anche alla fine degli Anni Trenta, quando gli editori dovevano passare tra le maglie della Commissione per la bonifica libraria, conseguenza delle leggi razziali fasciste, la Medusa seppe presentare autori di grande valore, attingendo a nordici e mitteleuropei, spagnoli e irlandesi. Nomi •rivelazione' per i giovani degli Anni Settanta, come Joseph Rotii e Karen Blixen, erano tradotti già allora. Nel '48 i titoli in catalogo erano duecento, raddoppiarono nel '57, per toccare quota cinquecento nel '66. E già nel '60, con la direzione di Vittorini, subito dopo Sulla strada di Kerouac e Lolita di Nabokov era uscito, autentico avvenimento culturale nell'Italia del defunto neorealismo, l'Ulisse di Joyce. La Medusa si affermava come una collana di grandi classici e nel contempo -di rottura», contribuiva a sprovincializzare gusti e orientamenti dei lettori e apriva, per gli stessi scrittori italiani, prospettive nuove, che ■ avrebbero trovato il loro sbocco nelle nuove avanguardie. Il 'gruppo 63' si formerà proprio allora. Negli Anni Settanta la Me- ' dusa subì una fase, di ripiegamento, diminuì titoli e proposte, oscurata nella superproduzione dell'industria culturale assorbita da altre collane della stessa Mondadori. Oggi riprende il cammino non solo per rilanciare il suo catalogo tra un pubblico soprattutto giovane, ma con una nuova linea editoriale. Per la prima volta ospiterà anche romanzi italiani (è già in libreria B prete bello di Goffredo Parise, a settembre uscirà B giardino del Fin zi Contini di Giorgio Bassani) e poi opere di varia letteratura: epistolari, libri di ricordi e riflessioni, saggi •creativi',poesia.. Il primo titolo di questa sezione, annunciato per l'autunno sarà La spada d'amore, l'epistolario di Umberto Saba, curato da Aldo Marcovecchio, autoritratto umano e artistico del poeta triestino. Seguiranno Le notti fiorentine, un dittico di Marina Cvetaeva, a cura di Serena Vitale: lettere inedite della scrittrice russa a un editore berlinese, la storia di un amore romantico e allucinato, pubblicate in anteprima mondiale insieme ad un altro racconto già noto della Cvetaeva, Lettera a un'amazzone. •Ci siamo voluti aprire ad altri generi — dice il curatore della collana Luciano De Maria — per accogliere la letteratura del nostro secolo nelle sue espressioni più diverse. Mantenendo un punto fermo: la qualità dell'opera. Pubblicheremo solo classici, anche quando saranno novità». Luciano Genta

Luoghi citati: America, Italia