Lo scrittore di avventura si smarrisce in un gioco di specchi di Lorenzo MondoAlberto Ongaro

Ongaro: «Il segreto di Caspar Jacobi» Ongaro: «Il segreto di Caspar Jacobi» Lo scrittore di avventura si smarrisce in un gioco di specchi Amore mio questa volta uccidi la guerra scrittore esordiente Cipriano Parodi, cresciuto a Venezia «fra tanti specchi, genitori perduti e stravaganti parenti», viene invitato a New York a lavorare nella «bottega» di Caspar Jacobi, famoso in tutto il mondo per i suoi bestsellers. Farà quello che nell'Ottocento di Dumas (Caspar Jacobi sa recitarlo a memoria) si chiamava il «negro» e oggi il «ghost-writer», l'inventore di trame e personaggi a beneficio del vorace impresario. Nulla di più facile e congeniale, il romanzesco germina inarrestabilmente dai pensieri di Cipriano, il quale possiede anche la virtù di calamitare la parte di fantastico che si annida nella realtà. Come la storia di Toràscio, il gigante da fiera, che si esibisce per le strade di Manhattan spezzande a due mani elenchi del telefono: si allena così ad abbattere Joc 1-ouis, m? il pugile è già morto da vent'anni. i come dimenticare il bizzarro Andrea; Paleologo, esperto in araldica e sciagure, impegnato quotidianamente a difendere la memoria dei suoi antenati, a distribuire le giuste responsabilità nella caduta di Costantinopoli? «Profonde ragioni storiche ci dividono, amico mio», dice al veneziano Parodi. SECONDO gli .cresiarchi di Uqbar, ricordati nelle Finzioni di Borges, «gli specchi, e la copula, sono abominevoli, perché .moltiplicano il numero degli uomini». Lo scrittore Alberto Ongaro sarebbe caduto infallibilmente sotto le loro sanzioni per la noncuranza spavalda con cui mette al mondo i suoi personaggi, condannandoli a trafelate moltiplicazioni. Sto parlando del Segreto di Caspar Jacobi, un romanzo che rischia di passare sotto silenzio, mentre non soltanto è il più riuscito tra quelli che conosco di Ongaro (JUn romanzò d'avventura, La Taverna del Doge Loredan), ma tra i pochi che valga la pena di leggere nella stentata, e per lo più noiosa, produzione italiana del 1983. La qualità dello scrittore veneziano, mi sembra, è quella di non dismettere mai il passo leggero e alacre dell'avventura, di affidare all'azione le eventuali riflessioni esistenziali, metafisiche e perfino di teoria del romanzo. Ma sarà meglio non prenderla troppo dall'alto e dare qualche assaggio del libro, scritto fra l'altro in una lingua che per essere precisa non è meno comunicativa, e non tradisce lenocinlo stilistico. Il protagonista, lo La maga Bocca Dorata di Hugo Prntt ■ ,~) II secondo romanzo del ISABELLA Bossi Fedrigotti è un'abile cambinatrice di vicende storiche e di passioni private, di commedie e di drammi, di ironia e di patetico, con ottime proporzioni mescolati sullo sfondo di un paesaggio trentino intriso di nostalgie per gli intatti boschi e le valli e i pascoli di un tempo, quando ancora il turismo non vi si era insediato, ma soprattutto avvolto nella temperie del rimpianto per l'Austria fellx e il buon tempo antico, quello precedente la prima guerra mondiale. Casa di guerra è sema dubbiai un romanzo molto più intenso e vivo, anche perché affonda in più immediate e risentite memorie familiari, di Amore mio, uccidi Garibaldi: ed è, forse, anche merito di una scrittura che si è molto approfondita, fino a un acuto scavo d'anime e a una capacità molto sensibile di sondaggio nei segreti della vita. La casa del titolo è quella della famiglia borghese dell'autrice, nei pressi di Rovereto, in collina, negli anni dell'occupazione e dell'annessione tedesca del Trentino, fra il 1943 e la fine della guerra. La casa è stata al centro di molte vicende, la cui ricostruzione è come provocata, quasi proustianamente, dalla fragile occasione di una fotografia del 1944 che ne raccoglie gli abitanti. Al di là di essi sono tutti coloro che con la casa hanno avuto a che fare e che sono rimasti fuori dell'obiettivo del fotografo, ma la cui presenza, anche se breve e occasionale, è pure stata fondamentale per gli abitanti fotografati. Queste presenze un poco inquietanti costituiscono una trama di rapporti segreti, clandestini, rischiosi, che è molto difficile ricostruire: ed ecco, allora, la ragione che detta all'autrice la struttura del romanzo, molto sapiente, composto com'è dalle successive testimonianze della gover- Ma Cipriano si accorge con sgomento che il «principale» (la prima connotazione maligna del personaggio è la tosse convulsa, scavante) riesce a impadronirsi anche delle sue storie più segrete, quelle che vorrebbe tenere per sé. Passino le spie, le avvenenti informatrici che gii vengono messe alle costole; sorge a tratti il sospetto che Jacobi e Parodi abbiano due immaginazioni speculari. Che siano lo sdoppiamento di una stessa persona? 1) libro racconta sostanzialmente gli strappi del giovane romanziere per liberarsi dalla metaforica ragnatela che lo impiglia, per prendere magari, con sicurezza, il posto del ragno. Decide per il momento di vendicarsi, cercherà di «profanare» il segreto di Caspar, un passato intriso di amorosa follia, di crudele magia (il rapporto con la misteriosa mulatta dagli occhi azzurri, giunta da Haiti c dalle pratiche vudù). Si affiderà ancora una volta all'immaginario, che si rivela come l'unico vero strumento di conoscenza, sguinzaglierà per il mondo, quali detectives, personaggi veri e inventati. Ma inversamente, i personaggi reali e lo stesso Cipriano temono di essere risucchiati dalla vita al libro. Sarebbe scorretto, c inutile, rivelare la conclusione. Basti dire che, in questo andirivieni dall'una all'altra dimensione di personaggi nuovissimi e familiari (hanno l'abbronzatura dei classici avventurosi e insieme la vibrante silhouette dei fumetti d'autore) il divertimento è sempre assicurato. Anche se, a mano a mano che si procede nella lettura, sul fuoco allegro dell'invenzione si allungano, discrete, ombre di smarrimento, di malinconia. Lorenzo Mondo Alberto Ongaro: «Il segreto di Caspar Jacobi», Mondadori, 260 pagine, 14.000 lire. Gli inediti giovanili dello scrittore hivk ioti «ioni

Luoghi citati: Austria, Costantinopoli, Haiti, Manhattan, New York, Rovereto, Trentino, Venezia