Roberts-Spencer, duello ad alta tensione

SPORT SPORT Motòmondiale: i piloti rischiano sempre di più, domenica a Spa una gara forse decisiva Roberts-Spencer, duello ad alta tensione Odizor bella novità di Wimbledon ma la sfida resta Connors-McEnroe S'inizia oggi la settimana decisiva del torneo di tennis inglese, con gli statunitensi al vertice ld L bbi Wimbledon. La rabbia agonisitca di Jimini Connors Wimbledon. L'estro e la classe del grande McEnroe insidioso ed esperto dell'erba come Chris Lewis, il neozelandese che ha fatto subito fuori l'americano Steve Denton, testa di serie numero 9. E dire che Odizor ha iniziato il torneo di Wimbledon come numero 82 della classifica Atp, un posto dietro il nostro Ocléppo. Ma anche dopo i primi successi il 'duca» non perde la scala dei suoi valori che vedono nell'ordine Dio (è molto religioso), la famiglia e, solo al terzo posto, il tennis. Se Odizor, con gli americani Leach e Van't Hof e l'australiano McCurdy sono i nomi-rivelazione fra i 16 superstiti del tabellone maschile, Connors e McEnroe restano i favoriti per la finale del torneo. 'Jimbo», campione uscente, ha battuto Edwards, Masur e Sundstrom senza perdere un solo set; «Mac» ne ha lasciato uno al romeno Segarceanu in un polemico secondo turno (è tornato « brat», u. xcioso, per i giornali inglesi per le sue proteste con i giudici) ma ha lasciato poco a Testerman e Gilbert. Chi potrà ostacolarli verso la finale di domenica prossima? Connors rischia oggi contro Curren, il sudafricano protagonista della 'Cuore Cup- milanese, poi dovrebbe avere Tira Mai/otte per trovare in semifinale il superstite del quartetto Odizor, Lewis, Gottfried, Purcell. Forse più impegnativo il cammino di McEnroe che oggi avrà Bill Scanlon, giocatore di poca potenza ma grande tecnica, quest'anno molto regolare su alti livelli di rendimento, poi il vincente di Sandy Mayer-Leach. In semifinale dovrebbe incontrare o il redivivo Tanner (che è precipitato al 140f posto Atp) o Lendl se il cecoslovacco riuscirà oggi a domare il giovane leone del tennis australiano, Pat Cash, 18 anni, ex campione mondiale juniores che come Connors non ha perso un solo set battendo Goes, Buehnlng e Acuita. Se in campo maschile il predominio statunitense agli «ottavi» è schiacciante con ben 10 giocatori, più due australiani, un cecoslovacco (unico europeo), un neozelandese, un nigeriano e un sudafricano, in campo femminile si nota una presenza nazionale più diversificata con solo sei americane più la Navratilova che però è cecoslovacca di nascita, con due tedesche, due sudafricane e una giocatrice per Cecoslovacchia, Gran Bretagna, Romania, Australia e Canada. Dopo lo stop di Chris Evert, vittima di un mal di stomaco di cui si ignora l'origine (cibo o vitamine?), Martina Navratilova è la favorita per il successo finale in un torneo che vede ancora in lizza due gagliarde veterane come Billie Jean King, 40 anni a novembre, che ha portato a quota 257 (219 vinti) {match giocati fra singolari e doppi a Wimbledon e l'inglese Virginia Wade, 38 anni nei prossimi giorni, vincitrice nel 1977 e sabato salvatasi con una grande rimonta dopo essere stata in svantaggio per 6-3, 5-1 contro l'americana Andrea Leand. Il programma — Singolare maschile (ottavi di finale): Connors (1) - Curren (12). Mayotte (16) - McCurdy, Odizor - Lewis, Gottfried (13) - Purcell, Tanner - Van't Hof, Cash - Lendl (3), Leach - S. Mayer, Scanlon (14) - McEnroe (2). Singolare femminile (ottavi di finale): Navratilova (1) - Coìte (16), Mundel - Mandlikova (8), Wade - Pfaff, Ruzici (12) - Vermaak, Bonder - Potter (11), Bassett - Jaeger (3), Turnbull (7) - King (10). Rinaldi (15) - K. Jordan. Il numero fra parentesi indica le teste di serie. Dal nostro Inviato RINO CACIOPPO LONDRA — Dopo Noah, Odizor. E' il momento del tennis africano, dei giocatori di colore. In passato solo Althea Gibson e Arthur Ashe erano arrivati ai vertici. Ora sale la nuova ondata africana, insieme con i numerosi giocatori di colore statunitensi. Noah è il vincitore del Roland Garros, Odizor il protagonista della prima settimana di Wimbledon, avendo battuto Vilas, Fleming, Courteau: due storie simili. Il primo è stato scoperto da Ashe a Yaoundé in Camerun; il secondo da un professore americano di psicologia che insegnava a Lagos, in Nigeria, dove N'Duka Odizor è nato 24 anni fa. Faceva il raccattapalle il piccolo 'duca^ per racimolare qualche spicciolo, anche se era sempre una vecchia racchetta il regalo preferito. Il professor Robert Wren lo prese in simpatia, vide in lui un notevole talento, una pronta intelligenza, lo tolse dalla miseria del suo Paese (il padre era cameriere in una famiglia di bianchi; facendogli ottenere una borsa di studio per gli Stati Uniti quando aveva 15 anni. Scuola e tennis. Odizor ha ottenuto una laurea in marketing ed è diventato tennista con gli insegnamenti del coach dell'università di Houston, Lee Merry. Al suo esordio sul 'centrale» di Wimbledon contro Vilas c'era anche il duca di Kent. Quando glielo hanno riferito ha risposto con spirito: «Forse lui non sa che io sono il duca di Nigèria». Con la potenza e precisione del suo servizio, la buona impostazione dei colpi, il suo fisico atletico, Odizor può continuare il suo sogno londinese anche se ora lo aspetta un avversario Voulaz ha vinto la gara (separata) di campionato italiano F. 3 Curioso epilogo in Il campione californiano si è imposto sabato à Assen nel G.P. d'Olanda precedendo il giapponese Katayama e U connazionale -1 due rivali sempre più vicini nella lotta per il titolo - Italiani in crisi, salvo Lazzarini Dal nostro Inviato GIORGIO VIGLINO GROEN1NGEN — Il Gran Premio d'Olanda è stato sovrastato sabato dal terrificante incidente occorso a Franco Uncini, ma. prima e dopo, le fasi sportive della gara sono state molto animate e i risultati determinanti per la lunga corsa ai titoli mondiali.' Restano due considerazioni da fare, prima di passare a questo bilancio sportivo che ieri abbiamo appena accennato. La prima concerne i piloti che hanno assistito a un investimento (non quelli che hanno evitato Uncini caduto che lo ritenevano salvo) e che sono rimasti sotto choc, chi, fermandosi come Lucchinelli. chi continuando ma con quale convinzione si può ben immaginare. La seconda riguarda la pista. E' senz'altro sicura, ma proprio per questa ragione esaspera l'agonismo del piloti, portandoli a rischiare oltre ogni logica. Undici cadute nella classe 250, quella che ha un maggior equilibrio di valori, debbono preoccupare, soprattutto se comparate all'unica avvenuta per un grippaggio nella gara successiva all'incidente di Uncini, la 125. Basket: nelle «sc Lo spirito di autoconservazione torna in funzione quindi in presenza del grave incidente: era accaduto quindici giorni fa a Fiume, e s'è ripetuto qui. Bisogna fare qualcosa perché sia presente sempre, o forse basterebbe evitare di continuare a fare pressioni in ogni modo sui corridori perché superino ogni volta se stessi. ROBERTS — Il campione californiano ha vinto in modo splendido la gara della 500 imponendosi su uno Spencer meno efficace del solito e su Katayama assatanato come mal. La Yamaha ha funzionato meglio delle Honda, il pilota è stato come sempre bravissimo, anche se ha ecceduto in confidenze concedendosi la spettacolare impennata sul traguardo, mentre Katayama alle sue spalle cercava ancora di batterlo in volata. Molto sereno Kenny commentava con toni autocritici: 'Nell'impennata non ho rischiato nulla, ma ho girato proprio lento all'ultimo. Avevo paura di compromettere tutto. Mentre guidavo pensavo alla gara di Monza e a quella stupida caduta in parabolica. Chissà perché, non mi era mai successo prima-. SPENCER — Ha effettuato elte» Torino ha pr la sua consueta partenza sprint, poi è stato risucchiato da Roberts, e superato da Katayama. n tentativo di andare a vincere, fallito di un soffio dal giapponese, è costato al caposquadra due punti, tanti quanti ne aveva persi Roberts in Jugoslavia per il mancato «stop» dal box per Lawson che lo precedeva. Se domenica prossima a Spa, circuito dove ha colto la sua prima vittoria mondiale, Spencer dovesse essere ancora sconfitto, 11 mondiale volgerebbe al peggio per lui. Sul piano della Il mondiale CLASSE 50: 1. a pari merito Doerf Unger e Lazzarini, 79 punti; 3. Looljcsteljn (Ol.), 34; 4. Spaan (OL), 29; 5. Lusuardi,2& 125:1. Nieto, p. 75; 2. Lazza rinl, 52; 3. Kneubuehler, 49; i. Vitali, 41; 5. Tornio, 36. 250:1. Lavado, 72; 2. De Ra digues (Bel.), 48; 3. Gullleux, 45; 4. Herweh (Ger.), 40; 5. Sarron (Fr.),36. 500:1. Spencer (Usa), 93; 2. Roberts, 85; 3. Mamola, 59; 4. Katayama, 54; 5. Lawson, 48. SIDECAR: 1. Biland-Waltlsperg (Sviz.),45; 2. Achwarzel-Huber (Germania), 34; 3. Streuer-Schnieders (Ql.),25. enotato l'ottimo M simpatia è riuscito a> perdere qualche punto ancora: mentre Roberts restava con noi in sala stampa a trepidare per Uncini, Freddy sempre più veloce, anche nello squagliarsi, se n'è andato dal circuito e lo rivedremo appunto a Spa. " GLI ITALIANI — E* (ma stagione nerlssima per 1 piloti italiani, soprattutto per quelli della 500. Ieri l'unico, primo e ultimo in classifica era Fabio Biilottl, ventiseienne aretino, che proprio non è un fulmine di guerra. Lucchlnelll s'è giustamente fermato dopo aver assistito a tutte le fasi dell'incidente di Uncini. Ieri prima della corsa si sfogava dicendo: -lo potrò anche andare piano, ma questi della Honda proprio non mi aiutano. Se continuerò ancora a correre, certamente non sarà con loro». C'è da scommettere che i dubbi sul continuare siano alimentati Ad Assen è finito fuori combattimento con Uncini anche Gianni Pellettler, ultimo dei privati italiani, dopo Tu zil, Massimi ani e Becheroni a uscire di scena. LAZZARINI — Eugenio Lazzarini è tornato in corsa per 11 titolo nella più piccola delle cilindrate. La sua gara vincente nel confronti del rivale d^ettoDoerftoger^èda un lato la dimostrazione di una classe e una volontà eccezionali, e dall'altro di quanto poco questi uomini tengano in considerazione la propria persona. Lazzarini ha corso tenuto insieme da cerotti e bendaggi, ottimo professionista, ma pessimo padre per i suol due bambini che adesso, a scuole finite, lo seguono in ' giro per l'Europa. Il mondiale si deciderà ad Imola, all'ultimo Gran Premio, motivo di attrazione reale al di fuori della classe dominante,'la 500. Per la Garelli un plano promozionale migliore sarebbe stato difficile da studiare, LAVADO — Carlos Lavado, ventisettenne, venezuelano, è, fra tanti, il pilota più spericolato del circo. Dopo stagioni mai finite per incidenti, Carlos è ora in testa al mondiale 250 con largo margine e se limiterà un poco i rischi, do-, vrebbe riuscire a dare al suo. Paese il secondo titolo mondiale dopo quello di Jhonny Cecotto nel 75. Anche ieri pur dominando la gara Lavado è andato vicinissimo almeno due volte alla caduta, riprendendosi ogni volta con una acrobazia. Per correre e vincere è proprio necessario rischiare cosi? ay, liberandosi di Wansley e Ford