Nel festival folk di Cagliari pulsa il cuore della Sardegna

Vedettes e gruppi da tutto il mondo alla rassegna internazionale Vedettes e gruppi da tutto il mondo alla rassegna internazionale Nel festival folk di Cagliari pulsa il cuore della Sardegna Ray Charles, Moustaki, il teatro dell'Opera dì Pechino e altre attrazioni nell'anfiteatro romano - Entusiasmo alle stelle, simbolo di un'isola con voglia di riscatto CAGLIARI — E' sempre stata dominata, dal tempo dei romani ai bizantini, dai pisani agli aragonesi, per giungere agli spagnoli e poi ai vicere piemontesi. Ha sempre dato 1 suoi figli ai massacri delle guerre di indipendenza, e poi alla prima e alla seconda guerra mondiale. Fu quasi interamente distrutta dai bombardamenti del 1943, ma oggi Cagliari è ritornata la citta del sole, mantenendo la sua tradizione commerciale, dovuta soprattutto alla splendida posizione nel Mediterraneo. La sua storia, negli ultimi trent'anni, è accelerata, anche se la disoccupazione giovanile è un fenomeno grave; sorgono nuovi rioni di fronte al Golfo degli Angeli, e una scultura di Pinuccio Setola, che rappresenta la famiglia (padre, madre e un bambino) è sulle alture in faccia allo stagno di Molentargius, 11 parco naturale che, proprio in questi giorni', il WWF (Fondo mondiale per la natura) cerca di salvare e valorizzare. In att"^a che la politica regionale metta in opera programmi finanziari e programmi tecnici che marcino all'unisono, tanto che si possano creare nuovi posti di lavoro in questo bene ambien. tale, preziosa perla dell'ecosistema, l'Anfiteatro romano è illuminato dalle batterie dei riflettori e gremito di giovani impazziti per il folk. Il gran patron Enrico Marongiu, per il terzo anno consecutivo ha varato il suo Festival-Convegno internazionale di Espressioni popolari, della ormai celebre «Sa Ferula», quella pianta erbacea perenne che è il simbolo della sua isola. Tutta l'Italia ha assistito a •Blitz» in diretta la settimana scorsa, sei ore di trasmissione televisiva con una sintesi di questo Festival, ma ogni sera lo spettacolo ha. avuto il suo ritmo incalzante davanti a un pubblico sempre più coinvolto. La formula, già collaudata negli anni precedenti, è quella popolare, che ricerca le vere radici del folclore. La scaletta prevede la presentazione soprattutto degli artigiani, e poi quella dei gruppi musicali o canori, e di un ospite di eccezione. Cosi, tutti i presenti hanno avuto il privilegio di assistere al concerto di Ray Charles, il mito americano, uno dei più grandi artisti del mondo; al fascino della Cina, che ha trasportato, sotto il cielo colmo di stelle della Sardegna, le scene e le melodie del Teatro dell'Opera e del Ballo di Pechino. Quella sera ero seduta poco lontano dall'ambasciatore della Repubblica popolare cinese, Lin Zhong, che la stessa mattina aveva Incontrato gli amministratori comunali di Cagliari, assicurando il proprio interessamento per futuri scambi culturali tra la città e 11 suo Paese. Due realta cosi diverse, un'Isola e una terra lontanissima, mi sembravano integrarsi magnificamente nelle loro due civiltà, patrimonio comune a tutti gli uomini; e mentre seguivo i musicisti e i danzatori cinesi sul palcoscenico dell'Anfiteatro, quella grazia e quella compostezza mi apparivano perfettamente a loro agio tra tutti gli spettatori. Poi il posto d'onore è toccato a Georges Moustaki, che ha riproposto le sue canzoni, specialmente la famosa -Con la faccia da straniero», ma l'antico ragazzo greco, matu rato nell'adottiva Francia, con 1 genitori spirituali Brassens e Edith Piai. si è rivelato un autentico fratello dei cagliaritani. E' bello quando un dcfncGdbA11sstecqvvndvlmpdvp divo della canzone viene circondato dai giovani che si affollano sotto 11 palco e cantano con lui, battendo il tempo con le mani. Cosi è successo a Jullette Greco, la musa esistenzialista di Sartre a Parigi, che conobbi alla «Rose Rouge» negli Anni Cinquanta. L'amore per 11 canto, la capacità di essere se stessa spiritualmente e fisicamente, l'hanno portata ai trionfi di oggi. Misteriosa, inafferrabile, enigmatica come una sfinge, chiusa nel suo segreto, con quegli occhi di cerbiatta in un volto cereo e lontano, sempre vestita drammaticamente di nero, Jullette è la malinconia delle «Foglie morte» di Prévert. ma anche il simbolo della giovinezza che non muore mal, perché ci saranno sempre ragazzi nuovi, con cose da dire e da fare. Erano 11 presenti, mentre il vento fresco e turbinoso che La sentenza dovrebb ogni notte si ingolfava nell'Anfiteatro, portava l'odore del mare. Artigiani, pittori, poeti e gruppi folcloristici si erano esibiti gli uni dietro gli altri, perfino i pellirosse importati dalle riserve americane, o l'Africa nera con i suoi vortici musicali, 1 suoi ritmi assordanti, come i Bonga Kwenda dell'Angola, dove vibra la foresta, dove si compiono i drammi del vecchi e delle donne. Eppure, mentre le luci scintillavano, e la. gran festa di «Sa Ferula» stava volgendo al termine, lo mi auguravo che quei giovani trovassero la loro strada. 11 loro destino, senza più bisogno di andarsene, di emigrare lontano per cercare lavoro. Musica non come oppio, ma come incitamento a un domani migliore, è quello clie vogliamo tutti, per una nuova Cagliari, per una nuova Sardegna. Milena Milani bbe essere pronunciata q Due incendi nel Pistoiese Un miliardo di danni PISTOIA — Due incendi, la notte tra sabato e domenica, nel Pistoiese, per quasi un miliardo di danni. Il primo ha distrutto una falegnameria di Quarrata, grosso centro di produzione di mobili, ed è stato spento solo all'alba, dopo diverse ore di lavoro. Sono andati perduti macchinari e materiali per circa 400 milioni di lire. Il secondo è avvenuto In un calzaturificio di Monsummano, sulla strada verso Montecatini Terme. Sono state distrutte circa quattromila paia di scarpe, fodere, accessori, suole di gomma e una grande quantità di pellame, oltre a diversi macchinari. I danni sono stati valutati sul 500 milioni di lire. uesta sera o domani

Persone citate: Brassens, Edith Piai, Enrico Marongiu, Georges Moustaki, Milena Milani, Moustaki, Ray Charles, Sartre