Con il Requiem di Verdi apre l'Estate del Regio

Con il Requiem di Verdi apre l'Estate del Regio Con il Requiem di Verdi apre l'Estate del Regio Spiega il maestro Arena: «E* u Il maestro Maurizio Arena TORINO — La • Messa di Requiem." di Giuseppe Verdi apre domani sera al Teatro. Regio (ore 21) la serie dei concerti estivi. Cantano Katla Ricciarelli, Vertano Luchetti, Bruna Baglioni e Bonaldo Gaiotti, a dirigere c'è il maestro Maurizio Arena, 48 anni, che affronta il Requiem per la prima volta nella sua carriera. «Avevo avuto occasione di dirigerlo tanti anni fa — dice —, ma non l'ho fatto: non me la sentivo. Il Requiem è opera di dubbi e interrogativi angosciosi, un capolavoro della maturità, anche per un direttore d'orchestra: Quale Verdi ha scoperto studiando lo spartito? «Si è discusso molto delle posizioni di Verdi nei confronti del Requiem, della morte, della preghiera, nei confronti del meditare o del ribellarsi, del rifugiarsi nel sacro o dell'opporsi. lo credo che un momento di sintesi totale si possa cogliere collegando idealmente due momenti del Requiem: quello iniziale (cioè il frammento in la minore eseguito dai violoncelli) e le ultimissime note dell'opera con l'accordo in do maggiore sulle parole "libera me": liberami o Signore dall'eterna morte in quel giorno tremendo. Qui Verdi, dopo essersi torturato nel dubbio per tutto il Requiem, ha sciolto l'interrogativo, ha conquistato un momento di certezza-. Ma Verdi non era credente... •No, non era credente: era un agnostico che davanti alla notizia della prossima morte del Manzoni si ribellava dicendo: "Ciò è tremendo. Oh, se vi fosse una Provvidenza credete voi che scatenerebbe tante sventure su questa testa di Santo?". Eppure il Requiem è un'opera di religiosità. E lo spirito religioso va molto al di là della confessionalità in senso stretto, per traboccare negli interrogativi di sempre: il senso della vita e della sofferenza, il perché della morte*. i Che cosa l'ha colpita nella prima lettura del Requiem? «La presenza di ui uomo che canta la morte attraverso la vita e vivendo. Anche quando la musica acquista un senso intimamente meditativo si sente che dietro le note c'è la presenza del Verdi pulsante, vitale, antagonista, il cui impeto umano vibra anche di fronte allo scacco della morte: Le polemiche sull'influenza di Wagner: c'è qualcosa di wagneriano in questo Requiem? •Credo di no: c'è Verdi, e solo lui. Per me la cosa pili giusta l'ha detta Brahms. Quando seppe che il direttore d'orchestra e musicologo Von BUlow, dopo aver partecipato alla "prima" del Requiem, ne aveva parlato in termini tanto negativi da far pubblicare il giorno successivo, su un giornale di Milano, un trafiletto dove diceva di non esser stato presente all'esecuzione, Brahms volle vederci « Ascanio» a Vicenza Al teatro «Olimpico» di Vicenza è stato presentato ieri sera, in •prima» mondiale per I tempi moderni, VAseanlo In Alba, opera in tre atti di Venturo Terzago, con musicha di Giuseppe Antonio Bernabei. La rappresentazione in torma di concerto da parte dell'orchestra barocca del «Clemencic consort» di Vienna ò risultata di grande interesse culturale e filologico, non solo per i riferimenti storici dell'opera, ma soprattutto perché si tratta di uno dei rari antecedenti del soggetto scelto dal Parini per Mozart un secolo dopo. La vicenda si rita alla storia di Ascanio, tiglio di Enea e di Creusa, fondatore di Albalonga; ma la mitologia viene messa in secondo piano da una intricata storia d'amore, al centro della quale è Silvia, regina di Alba e vedova inconsolabile di Evandro, contesa da tre innamorati. Molti applausi ha ottenuto la realizzazione del «Clemencic consort» e fra gli interpreti sono emersi in particolare il soprano Mieke van der Slui8 (Ascanio), l'alto Paulette von Herbich (Argea, la vecchia balia) e il baritono Noel Ramirez (Tazio, uno degli innamorati di Silvia). Lo spettacolo è stato presentato nell'ambito del festival n'opera di dubbi e interrogativi» chiaro. Si fece mandare il testo della musica di Verdi e lo lesse. Appena ebbe finito disse: "Quest'opera può essere stata scritta solo da un genio". Vent'anni dopo anche Von BUlow senti il bisogno di fare ammenda e riconobbe di essersi sbagliato: "Ho riletto la musica di Verdi — disse — non secondo la lettera che uccide, ma lo spirito che ravviva». Il Requiem si colloca fra Aida (1871) e Otello (1887): in sedici anni Verdi scrive questa sola opera. E' un Verdi diverso? «Si, nel silenzio del suo raccoglimento e nell'occasione che gli viene dalla morte di Manzoni, Verdi trova la forza e gli spazi per percorrere quel cammino diverso che lo porterà a Otello. // Requiem è indubbiamente una chiave di volta anche se io lo avvicinerei più al Don Carlo che non ad Alda: basti pensare al monologo di Filippo II sulla morte, che nel Don Carlo è colta con molta profondità.. Come va cantato il Requiem! •Senza quelle limitazioni di accademia che accompagnano spesso i cantanti quando affrontano musica da concerto o musica coite. Il Requiem è un capolavoro di musica espressa in scansioni micìielangiolesche: l'impeto verdiano si evidenzia anche nella voce-. Mauro Anselmo I concerti Martedì 21 giugno: Messa di Requiem di Verdi. Venerdì 1 luglio: Concerto pianoforte orchestra (musiche di Muss'orgskij, Chopin, Claikovsky). Direttore Deiman. Venerdì 8 luglio: Pianoforte e orchestra (Sciarrlno, Chopin, Ciaikovsky). Direttore Roberto Abbado. Venerdì 15 luglio: Violino, violoncello e orchestra (Sinìgaglia, Mannino, Ciaikovsky). Direttore Tchakarov. Venerdì 22 luglio: Requiem tedesco di Brahms con Renato Bruson e Barbara Carter.

Luoghi citati: Alba, Milano, Torino, Vicenza, Vienna