Roberts al palo via libera a Spencer

Nel G. P. di Jugoslavia Kenny hrf perso più di mezzo minuto in partenza Nel G. P. di Jugoslavia Kenny hrf perso più di mezzo minuto in partenza Roberls al palo, via libera a Spencer Lo spagnolo scatta sulla Bocchetta e arriva solo Lejarreta senza rivali conquista ^Appennino» ari: Mamola lo ha seguito senza poterlo attaccare • Polemiche alla Yamaha, perché Lawson non ha avuto ordine di lasciare «capitano» - Ritirato Uncini, Gianni Pellettier (Honda privata) è il miglior italiano, ottavo davanti a Lucchinelli Spencer e la consapevolezza dell'Inferiorità del mezzo per Mamola. Ter,zo si e piazzato Lawson, decisamente più rapido di tutti gli altri ma incapace d'altro canto di tenere il passo dei primi due. E' difficile capire perché, ormai quasi raggiunto da Roberts, non abbia lasciato al suo capitano almeno quel due punti in più del terzo posto. Dai boxes del resto non è uscito uh cartello ben preciso (.stop, o simili), ma soltanto quello consueto del distacco, man mano decrescente. Roberts non s'é lamentato ufficialmente.' alla presenza pioè dei' giornalisti, ma ha avuto poi uno scontro con Agostini, contestandogli il mancato intervento. Lawson dal canto suo ha detto di aver aspettato una segnalazione: -Io in pista vado per correre, non per fermarmi*. Insomma, un mezzo giallo favorito anche dalla giornata negativa che ha finito per innervosire tutti. Il fatto è che la Yamaha una volta di più ha mancato di affermarsi, malgrado una superiorità potenziale che tutti le concedono. Nulla è compromesso per il mondiale, ma è innegabile che Roberts ha quasi vanificato, in una so¬ la botta, la lunga rimonta operata negli ultimi Gran Premi. In più si è avuta la sensazione che per una volta Kenny non sia partito all'attacco con la consueta determinazione: probabilmente la | delusione per 11 ritardo accumulato in modo tanto banale ha giocato in maniera determinante: Kenny nella mattinata aveva detto senza mezzi termini: «7 tempi non contono nulla, qui la Yamaha va pili forte». Probabilmente era vero, ma.soltanto in un testa a testa serrato. La corsa ha visto un eccellente guizzo all'avvio di Uncini, che restava in scia ai migliori, Spencer ovviamente,, poi Mamola e Lawson, poi l'Incredibile Gianni Pellettier con la Honda privata. Uncini però retrocedeva più rapidamente di Pellettier, per via di ( un cilindro Pellettier, pu- con i limiti | della moto, riuniva a difen-. dersi bene, supei ato prima da | tutti gli ufficiali, poi in rimonta imprevista su Lucchinelli, che finiva battuto in volata. Ron Haslam non era mai in corsa e si ritirava presto, Ka- ! tayama rimediava a una cattiva partenza e un buon inseguimento per il quinto posto. | davanti a Fontan, | , i ( i | -. a | , n - ! | | Malumore nel clan i Anche a Fiume il podio più alto taliano: Gallina (man per Spencer (destra), soltanto il ager Suzuki) elogia Mamola, non Uncini Bombirli a 3T Baronchelli, di CARLO VALERI PONTEDECIMO — Quarantacinque chilometri di fuga solitaria, con un vantaggio che non ha mai superato i 50", riducendosi a poco più di mezzo minuto sul traguardo, hanno consentito a Marino Lejarreta di aggiudicarsi una 'Classica* durissima come il Giro dell'Appennino. Lo scalatore spagnolo ha tenuto fede al pronostico, mentre altri arrampicatori, come Van Impe e Seccia, hanno fallito dopo aver cercato di inseguire Lejarreta nella prima parte della salita della Bocchetta. Come si pensava, anche Baronchelli non ha potuto migliorare il suo eccezionale primato di vittorie in questa corsa: l'aveva vinta sei volte di fila, ha mancato la settima, non essendo in condizioni di forma sufficien ti per un eccezionale exploit. Come al solito il Giro dell'Appennino si è deciso sulle severe rampe del Passo della Bocchetta (nessun episodio di rilievo, in precedenza). Il trentenne fratello del vincitore, Ismael, ha ravvivato l'andatura per il primo chilometro di arrampicata, allungando la fila del gruppo. Poi è scattato Marino, scollinando con 46" su Panizza. Il vecchio Miro aveva raggiunto Ismael, Beccia e Bombini, lasciandoli al quarto degli 8 km per tentare l'aggancio solitario. Il terzetto transitava invece a V15", mentre altri quattro corridori, Baronchelli Van Impe, Verza e Vanotti, passavano con V40". Tutti gli altri erano ormai tagliati fuori. Insistendo a buon ritmo, ma senza eccessi, badando soprattutto a gestirsi bene, Lejarreta si buttava in discesa, mentre alle sue spalle faceva acrobazie Bombini, il quale riduceva il distacco a poco più di mezzo minuto. Si spezzava, dietro, anche il quartetto di Baronchelli, nessuno organizzava un inseguimento serio e alla fine Panizza conquistava il terzo posto, Ismael Lejarreta il quarto e Beccia il quinto, con distacchi di iperlori alminutoe memo. — Lejarreta ha dichiarato: «Volevo rifarmi del delùdente Giro d'Italia, che ho finito .soltanto al sesto posto. Ho tentato diverse volte nella prima parte della corsa rosa, sbagliando però 1 tempi. Qui sono stato assai più attento a non ripetere gli errori. Se avessi gareggiato per il record alla scalata della Bocchetta, l'avrei senz'altro migliorato. Ma mi premeva soltanto di vincere ». Lo spagnolo ha fallito il primato di Baronchelli per soli 55" (23'41"). Lejarreta ha 26 anni, abita a Bilbao, ha vinto nella carriera 28 corse, la più importante il Giro di Spagna del 1982 (per squalifica di Arrojo); nello stesso Giro di Spagna quest'anno si è rivelato l'avversario più difficile per Hinault, dal quale è stato superato (dopo aver indossato la maglia di leader per diversi giorni e aver vinto tre tappe) per poco più di un minuto. Ordine d'arrivo: /. M. Lejarreta (Spa) 228 km in 6 ore 10'43", media km/h 39,960; 2. Bombini a 38"; 3. Panizza a l'35"; 4.1. Lejarreta (Spa) a V36"; 5. Beccia a l'42"; 6. Vanotti a 2'36"; 7. Baronchelli; 8. Van Impe a '3V6"; 9. Verza; 10. Petito a 5V3"; 11. Ricco; 12. Vandi; 13. Casiraghi; 14. Bazzicchi; 15. Ceruti. (PartitilOl, arrivati25). 4° posto per Roberts (sinistra) dopo sei vittorie, soltanto T Pontedecimo. Marino Lejarreta al traguardo !

Luoghi citati: Bilbao, Fiume, Italia, Jugoslavia, Spagna