Ecco Florinda Bolkan ma all'«Acqua e sapone» di Paolo Valenti

Orfani samba e valzer Orfani samba e valzer Ecco Florinda Bolkan maaU9«Acqua e sapone» Ieri alle 18,30 sono risuonati gli ultimi malinconici ...a te Paolo Valenti! Anche il campionato di calcio serie cadetta (chic), è finito e siamo milioni di orfani del pallone. Staremo a dieta televisiva per un numero cosi im.pressionante di settimane che, quel riso in bianco del Mundialito che ci cucineranno gli chef di Canale 5 a fine mese ci sembrerà una bistecca all'argentina; ed è possibile che, tra un revival di incontri brasiliani dove verrà risuscitato Garrincha e un incontro benefico balneare con Beckenbauer, ad agosto saremo cosi masochisti da rimpiangere anche le cronache di Tonino Carino da Ascoli. Calcisticamente parlando, quest'anno televisivo ha ribadito il successo di 90" minuto, sancito definitivamente quello del Processo del lunedi che ha oscurato la pur celebrata Domenica sportiva, ma ha visto un gran fiorire di novità su Telemontecarlo e i network che contano. Ma se la tv di Stato ha romanamente colorato le sue preferenze, quelle private hanno sofferto sotto una spietata dittatura milanese. Si chiamassero Bomber, Quasigol, Trecornerrigore. Arbitrotraditonegliaffetti. sono state gestite sempre con spirito meneghino. A condurle c'erano giornalisti annessi, connessi, raccomandati alla Madunina, oppure ex calciatori immigrati come Capello o indigeni come Sandro Mossola: e possa papà Valentino perdonarlo, lui che forse lassù ascolta solo la radio, quel Minuto per minuto che quest'anno ha dato ai mortali tre minuti e cinquanta secondi da infarto in occasione del derby (peccato che fosse tra Torino e Juventus). Noi non possiamo perdonarlo; anche se è tra i meno colpevoli; anche se potrebb.e rinfacciarci che lo stesso juventinissimo Altafini, ogni volta che compariva sul video, ricordava solo glorie milaniste. Ci vuole pure uno che paghi per tutti questi mesi in cui uomini della carta stampata hanno disquisito, polemizzato, sproloquiato, con quelli dell "immagine fatua (leggi giornalisti dei giornali e quelli audiovisivi) facendosi soccorrere da giuristi, taumaturghi, saltimbanchi, guaritori, confessori, prestidigitatori sempre e soltanto intorno al ginocchio di Miiller, la schematica di Castagner, il cranio di Jordan, la mossa di Bagni che non va giù a Bearzot. Duelli sanguinosi tra vecchi leoni biliosi come Gianni Brera e giovani tigri stizzose quali Mosca, sono stati immiseriti a livello di ricerca idiomatica su Juary. Fuori dalla cinta daziaria di San Siro, glie ne frega limitatamente a qualcuno, eppure l'hanno settimanalmente strombazzato in Penisola da Canale 5 a Rete 4 e Antenna Tre, giù giù fino all'ineffabile tv del Principato di Monaco che, più che affiliarsi alla Rai-tv, sembra essersi gemellata col Principato di Brera. Certo da tutto questo viene una lezione e cioè che, con i soldi che investono, le società calcistiche dei'ono provvedersi di adeguati mezzi di stampa e propaganda, finanziare show, attivare o allevare ex campioni in grado di fornire una «immagineirresistibile non solo al tifoso, ma alla grande platea televisiva. Insomma, ci sono altri sei giorni da gestire oltre quella domenica dai novanta fatali minuti delle partite. Sembra che Milano abbia soprattutto da temere Udine e Torino (in senso granata); Zico infatti comparirà soltanto nel cuore della notte, su televisori a colori, scendendo . una scala argentata come quella di Wanda Osiris in Follie d'America, circon• dato da mulatte importa' te da Bahia con soltanto qualche ananasso in testa, e Scfiachner rilascerà interviste solo fa frak, tra un valzer viennese e l'altro con Loredana Fumo, in uvetta dal palcoscenico del Teatro Regio. «Ho vissuto il buio: ROMA — Impossibile confondere il suo volto intenso e la sua bellezza spigolosa, è proprio lei: Florinda Bolkan, con un lungo abito nero e bianco, con spacco laterale a mettere in risalto gambe che non finiscono mal... E' sul set del nuovo film di Carlo Verdone Acqua e sapone, durante una ripresa notturna nei pressi dell'Eur a Roma. Allora è vero? Florinda Bolkan è tornata in Italia, soprattutto è ritornata a fare l'attrice, non solo per il cinema ma anche per il teatro. Patroni Griffi l'ha chiamata per l'allestimento di «Metti, una sera a cena- da una delle pellicole che hanno imposto l'attrice brasiliana contemporaneamente a «La caduta degli dei», «Una stagione all'inferno-, «Una breve vacanza-, «Anonimo veneziano-, tutte storie che richiedevano forte «presenza- e talento. Poi è arrivata l'ondata dei comici, è arrivata la brutta copia della commedia all'italiana e Florinda Bolkan non ha più trovato ruoli da interpretare. E'così? ..Avevo soddisfatto la mia ambizione di attrice con interpretazioni che sottolinea' vano un carattere ben preciso, in situazioni forse azzardate, come "Metti, una sera a cena", ma che in fondo mi appartenevano, seppur diversi l'uno dall'altro quei ruoli ave vano una matrice comune: il rischio delle cose non previste, della realtà non scontata". Personaggio anticonformista anche nella l'ita, Florinda Bolkan è stata per tutti gli Anni 70 l'immagine della donna a volte eccentrica, a volte misteriosa, che la cronaca rosa inseguiva per trovare spunti di curiosità. Amante del rischio com'era non ha avuto dubbi nel passare dalla cronaca al silenzio quando ne ha sentito la necessità. E' ritornata in Brasile, si è infilata un palo di jeans e ha provato a ridiventare una donna normale. — Signora Bolkan non ha avuto paura di rimpiangere Le classifich ora sono tornata a lavorare per divertirmi» Florinda Bolkan: una lunga assenza dagli schermi vertirmi, non importa come andrà, conta che mi piace di nuovo fare l'attrice. Ho accettato tre film contemporaneamente con tre ruoli diversi e tutto questo non mi preoccupa minimamente». — Ha accettato anche di sa lire un palcoscenico... ..Questa sarà una grande esperienza per me che, non essendo italiana, reciterò in una lingua che non è la mia e in una situazione dove l'atmosfera viene creata dalla parola più che dalle Immagini». A 42 anni Florinda Bolkan ricomincia dunque un'altra volta. Si fa per dire, perché l Immagine che ha lasciato era cosi consistente che non si è avuto il tempo di dimenticarla. ^ g_ un giorno il cinema e di non trovarvi più spazio? -Non mi chiedo mai come sarà il futuro quando decido che il presente non mi piace più. Quattro anni fa ho sentito che avevo bisogno di fermarmi, di conoscermi meglio. In fondo avevo avuto tante cose ma non ero più sicura di come volevo vivere. Forse se fossi rimasta nell'ambiente del cinema mi sarei creata delle ansie, avrei preteso che il cinema facesse lui la mia vita». —Invece? «Invece adesso so che l'importante è vivere nel senso pieno della parola. Vede... la terra è rotónda: c'è il giorno e la notte. Io ho vissuto il buio per qualche anno, sono maturata e adesso c'è il giorno. Sono ritornata a lavorare per di¬ e, le interviste, i personaggi e