Il turismo erotico in Estremo Oriente grande affare minacciato dall'«herpes»

Il turismo erotico in Estremo Oriente grande affare minacciato dall'«herpes» Il turismo erotico in Estremo Oriente grande affare minacciato dall'«herpes» HONG KONG — Malgrado le proteste delle chiese é delle organizzazioni femministe, nell'Asia sud-orientale il turismo erotico di gruppo (l cosiddetti .sex tours») continua ad andare a gonfie vele anche se è ora meno appariscente. Sono finiti t giorni in cui st vedevano nei •quartieri delle luci rosse» interi autobus carichi di turisti giunti con volo charter da.' Giappone, dall'Europa occidentale, dagli Stali Uniti e dai Peaci arabi e in cui allegre brigate dt turisti stranieri prendevano d'assalto con ostentazione i bordelli o i sa'■ Ioni delle mas^gglatrioi dt Bangkok, di Hong Kong o di Manila. Ora i turisti erotici arrivano lo stesso, ma con maggior discrezione. Entrano nel bordelli alla chetichella, a gruppi di tre o quattro, anziché a centinaia come prima. Ma i •sex tours» sono pur sempre un affare colossale, In cut si mescolano allegramente agenti di viaggio, sfruttatori e organizzatori della tratta delle giovani •schiave» asiatiche, che spesso sono state ingannate e indotte ad emigrare, persino dal lontano Nepal, con la pro¬ messa di un lavoro serio e riI spettabile in una grande metropoli asiatica. Un recente rapporto sulla prostituzione nel mondo reso noto dalle Nazioni Unite chiede una proibizione globale del •sex tours», sottolineando tra l'altro che anche la prostituzione infantile è divenuta un'industria in Asia e che le leggi per combatterla sono del tutto inadeguate. In Giappone le pressioni dei gruppi femministi hanno costretto il parlamento di Tokyo a votare due mesi fa una legge che minaccia la sospensione o la cancellazione delle licenze alle agenzie dt viaggio che organizzano vacanze erotiche. Finora però tutto è continuato come prima, anche perché alcuni governi asiatici scambiano volentieri la morale con la valuta pregiata. 17 Giappone esporta .turisti erotici» ma importa anche migliala di ragazze dalle Filippine e da altri Paesi. «Le donne vengono reclutate come cantanti o intrattenttrici, ma poi una volta giunte In Giappone sono costrette a fare lo striptease e tutto il resto», afferma Elizabeth Tapia, un pastore metodista di Manila. Circa 5000 cantanti di nlghtclub taiwanesi cercano ogni anno lavoro all'estero. L'associazione dei cantanti professionisti taiwanesi smentisce che le sue associate aderiscano al racket del sesso e afferma Invece che esse svolgono un rispettabile lavoro professionale che procura ogni anno a Formosa un introito netto di milioni di dol- Colara in Indocina 27 i morti OIAKARTA — Una epidemia di colera ha provocato la morte di 27 persone la scorsa settimana nella parte occidentale dell'Isola Indonesiana di Sumatra. Lo riferisce il' giornale Daily Kompasa. Un altro centinaio di persone risulta colpito e una trentina versa in gravi condizioni. A causa delle difficoltà ambientali, molti malati muoiono prima di poter essere trasferiti in ospedale. Le autorità locali hanno preso misure per evitare che la malattia si | estenda ad altre regioni. lari. Ma t funzionari governa' tivt di Taiwan riconoscono che alcune ragazze taiwanesi sono rimaste coinvolte In •disgraziate attività all'estero» e che Quindi è stato loro proibito di lasciare il Paese per due anni. I giapponesi che snobbano le ragazze importate cercano soddisfazione e godimento in climi più esotici. .Qui riceviamo un eccitante servizio per tutta la notte e cosi è sicuro che ritorneremo», afferma un cliente abituale di un •salone erotico» di Seul. A Bangkok, dove II sesso è da molto tempo riconosciuto come una delle principali attrattive turistiche, l giapponesi et tedeschi occidentali, seguiti dagli svizzeri e dagli arabi, affollano t «bar delle rapane» e i saloni di massaggio. Le femministe thailandesi accusano le autorità di Bangkok dt voler Ignorare ti problema in noma del profitto. Erano quasi rassegnate, ma ora un alleato insperato le aiuta. S'una grave epidemia di herpes, che ha fatto sì che motti «covi del vizio» ad Hong Kong e altrove, rimanessero deserti, perché i clienti nonno paura di contrarre questo morbo.

Persone citate: Elizabeth Tapia