Di nuovo in marcia «l'altra Israele» protesta per l'invasione del Libano di Giorgio Romano

A Tel Aviv grande manifestazione in occasione dell'anniversario A Tel Aviv grande manifestazione in occasione dell'anniversario Di nuovo in marcia «l'altra Israele» protesta per l'invasione del Libano In piazza oltre 150 tivo che l'operazio NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEL AVIV — Oltre 160 mila persone sono scese in piazza sabato sera a Tel Aviv, per ricordare, protestando, che un anno fa ha avuto inizio la guerra nel Libano che avrebbe dovuto durare 48 o 72 ore ed invece si protrae ancora con un esercito di decine di migliala di uomini imparità-' nato nella Repubblica dei cedri. La dimostrazione si è svolta senza 11 minimo incidente: essa ha coronato una marcia di 300 persone che ha percorso tutto 11 Paese durante una settimana, portando le voci e le ansie non soltanto del movimento •8halom Akshav» («La pace adesso»), ma anche di quello «Jesh OvuU («C'è un limite») e dei gruppi degli ufficiali di riserva per il ritiro dal Libano e dei •genitori pacifisti». Decine di cartelloni, con diversi slogans, affermavano: «Una guerra inutile, un go¬ mila persone con slogan contro il governo -1 movimenti pacifisti ricordano all'esecune doveva durare (all'inizio) solo un paio di giorni - Polemica intervista di Sharon verno inutile», «Israele torni alle sue dimensioni naturali», «Usciamo dal pantano libanese» e simili. E' stata una manifestazione composta in cui 1 discorsi hanno evitato personalismi e polemiche, ma in cui sono state confutate alcune delle tesi che gli esponenti governativi hanno sostenuto in tutti questi mesi. Una delle più Impressionanti immagini trasmesse dalla televisione è stata quella delle sagome bianche di 500 soldati, ritti o distesi, a grandezza naturale, predisposte dal movimento «La pace adesso» nel pressi del kibbuz Nahshon, in memoria dai caduti di questa guerra che ha fatto anche 2.700 feriti, di cui 600 invalidi, Se la manifestazione di Tel Aviv è stata formalmente la più spettacolare, ci sono stati in tutti i Paesi altri indici di come questo anniversario sia meditato e fonte di ripensamento. Sabato, per quattro Stillicidio di vitti ore consecutive, la radio ha trasmesso Interviste e commenti di uomini del governo e di uomini dell'opposizione, di politici e di militari, di commentatori è di politologi, di giornalisti ed esperti. E' stata una rassegna in cui sono apparsi gli ex capi di Stato maggiore Eltan, Our e Bar Lev, gli esponenti dell'opposizione Peres e Rabln, 11 capo della Commissione Esteri e Difesa della Camera, Ben Elissar, e il vice ministro degli Èsteri Ben Yehuda. La più lunga Intervista è stata quella dell'ex ministro della Difesa, Sharon, il quale ha fatto pesanti attacchi al suoi colleglli del governo e soprattutto alla Commissione d'inchiesta e ha affermato: «Se oggi mi trovassi nelle stesse condizioni dello scorso anno, raccomanderei ancora l'operazione come ho fatto nel 1982». E' stata una «excusatlo non petlta» che si è trasfor time mentre si tenta l mata in una -accusatio manifesta» e che ha sollevato vivaci crìtiche anche in seno ai partiti della coalizione .governativa. Tra le persone Intervistate in questi giorni c'è stato anche 11 ministro della Difesa Arena, il quale ha dichiarato che vede con preoccupazione l'atteggiamento della Siria «che vuole la guerra», mentre 11 neo-capo di Stato maggiore' dell'esercito, gen. Moshe Levy ha detto che «la tensione rischia di durare tutta l'estate, si che occorre prepararsi a una situazione in cui dovremo al contempo mantenere Io stato di allerta e continuare l'addestramento dell'esercito». Anche gli arabi dei territori occupati hanno colto l'occasione per manifestare in varie località della West Bank e specialmente a Ramallch, El Blre, Nablus e Gaza, dove ci sono stati blocchi stradali e scontri tra studenti e forze a ricostruzione dell'ordine, con lancio di pietre e scioperi nelle scuole e nelle botteghe, oltreché coprifuoco e altre misure restrittive, tra cui la chiusura dell'università di Nablus. A Gerusalemme sabato sono state di' slnnescate per tempo due bombe a orologerìa di grande potenza, poste vicino alla porta di Giaffa. Begln non ha partecipato a nessun dibattito e non ha fatto alcuna dichiarazione, ma ha condannato il voto del •Maarach» («Fronte del lavoro») per un ritiro unilaterale dal Libano «sorprendentemente slmile alle domande siriane» e ha detto che «il dllu vlo di parole e di sciocchezze nel corso del week-end comprende una quantità di mezze verità che talvolta sono peggio delle bugie, di Inesattezze e di interpretazioni tendenziose». Giorgio Romano Giovedì prova el

Persone citate: Moshe Levy, Peres