Ancora nubi su Bagnoli, Cornigliano e Marghera

Ancora nubi su Bagnoli, Corniciano e Marghera Ancora nubi su Bagnoli, Corniciano e Marghera ROMA — Un .taglio, di quasi cinque milioni di tonnellate di capacità produttiva nella siderurgia pubblica potrebbe significare cinquemila posti di lavoro in meno in Italia e la chiusura di sei .treni, di lavoratone negli stabilimenti del gruppo Finsider di Bagnoli, Cornigliano, Campi, Terni, Marghera e San aiovanni Valdarno: è questa infatti la conseguenza di maggior rilievo che le indicazioni della Commissione di Bruxelles potrebbero avere per l'industria siderurgica italiana. La decisione della Cee raddoppia i tagli alla capaciti produttiva previsti nel .piano Finsider. approvato in febbraio dall'lri: quest'ultimo indicava infatti una riduzione di due milioni 400 mila tonnellate di acciaio per il gruppo Finsider (la Cee ha raddoppiato questa cifra) mentre gli in dustriali privati hanno proposto un .taglio, alla loro produzione di 900 mila tonnellate (la Cee ha indicato invece la necessità di una riduzione di capacità produttiva pari a un milione di tonnellate). Le indicazioni della Cee ribadiscono in sostanza t termini di un protocollo riservato che la Commissione aveva presentato tre mesi fa al governo italiano e che quest'ultimo aveva già respinto ritenendo che i sacrifici imposti alla siderurgia fossero sproporzionati rispetto alla situazione italiana che vede impianti più moderni di quelli del resto dell'Europa e consumi di acciaio superiori alla produzione in alcuni settori. Il governo italiano era già al corrente dell'intenzione della Commissione di riproporre le sue richieste di tagli alla ca- pacità produttiva siderurgica nazionale: proprio martedì, infatti, nel corso di un incontro che il commissario europeo responsabile per la Concorrenza, Frans Andriessen, aveva avuto con i ministri dell'Industria, Pandolfi, e delle Partecipazioni Statali, De Michelis, erano stati illustrati t criteri che la Cee avrebbe adottato per il piano Finsider, nell'ambito delle misure di ristrutturazione previste per tutto il settore siderurgico della Comunità. Pandolfi e De Michelis — secondo alcune indiscrezioni — avevano obiettato che la contrazione di capacità produttiva imposta in questo modo all'Italia sarebbe stata pari al 24 per cento della sua capacità produttiva complessiva contro una media del 17 per cento prevista per il complesso della Comunità. «L'affermazione della Commissione Cee di una simile riduzione per l'Italia è talmente grossa da ritenerla provocatoria — ha affermato l'industriale Giorgio Falck —, però si tratta della contromossa al-' la sciocca richiesta dell'Italsider di 1.2 milioni di tonnellate in più. Chiedere di più in questo momento è stato poco politico ed ha fatto arrabbiare i tedeschi e tutti gli altri europei». «Ritengo comunque — ha aggiunto Falck — che alla fine si troverà una via di mezzo fra il più chiesto da una parte e il meno chiesto dall'altra, per arrivare al dati che si propone il signor Davignon». Gianni De Michelis Etienne Davignon

Persone citate: Davignon, De Michelis, Etienne Davignon, Falck, Frans Andriessen, Gianni De Michelis, Giorgio Falck, Pandolfi

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Italia, Roma