Angelo Rizzoli di nuovo in carcere (costituzione di capitali all'estero) di Marco Borsa

Angelo Rizzoli di nuovo in carcere (costituzione di capitali all'estero) Arrestato ieri mattina dalla Guardia di Finanza a Milano Angelo Rizzoli di nuovo in carcere (costituzione di capitali all'estero) E' la medesima accusa per cui è finito in prigione l'amministratore Tassan Din MILANO — Secondo mandato di cattura per Angelo Rizzoli, ex presidente dell'omonima casa editrice, eseguito ieri mattina, nella sua abitazione milanese, dalla Guardia di Finanza, su disposizione del giudici istruttori Antonio Pizzi e Renato Bricchetti. L'accusa è di costituzione di capitali all'estero nella misura di circa 20-25 milioni di dollari, parte in contanti e parte in titoli, che sarebbero stati trovati districando la matassa dei conti Zirka c Recioto costituiti presso la banca Rotschlld di Zurigo che sono già costati l'arresto il primo giugno scorso dell'ex amministratore della Rizzoli, Bruno Tassan Din. All'origine dell'arresto, il secondo dopo quello del 18 febbraio scorso, un.. ammanco di 29 miliardi nella contabi lità del gruppo editoriale, (l'editore scontò cinque settimane di carcere) ci sarebbero 1 passaggi di proprietà di quel 9,8 per cento di azioni Rizzoli e a o e o , n i Intestati fiduciariamente alla Rotschild di Zurigo fin dal 1974 tanto che un rappresentante dell'istituto svizzero, Gilbert De Botton, ha fatto parte del consiglio di amministrazione Rizzoli dal 1977 al 1980. Queste azioni, circa 294 mila, si riteneva fossero di proprietà della famiglia, del padre Andrea e del figli. Quando La Centrale entrò nella Rizzoli, nella primavera del 1981, anche una parte di queste azioni furono vendute aiestero. Quante e da chi non mal stato rivelato con precisione. Solo dopo il crack Ambrosiano si scoperse che lo Ior aveva nelle famose finanziarie panamensi, coperte da lettere di patronage di Paul Marclnckus, anche una partecipazione Rizzoli che alcuni Indicavano In 190 mila titoli altri in oltre 300 mila. La finanziaria che le aveva è la Bellatrix che i magistrati di Milano hanno scoperto recentemente essersi finanzia' ta con 1 soldi del Banco Andino usciti nella primavera del 1981 e finiti sui conti della Rotschild di Zurigo, Zirka Recioto. Di qui, prima l'arresto di Bruno Tassan Din, che su quel conti aveva la firma, e poi di Angelo Rizzoli perchè apparentemente una parte di queste azioni sarebbero state sue e le avrebbe vendute allo Ior che ha pagato con i soldi dell'Ambrosiano. Questo spiegherebbe non solo l'accusa di costituzione di capitali all'estero (perchè aveva azioni in Svizzera e quando le ha vendute non ha riportato i soldi In Italia) ma anche la comunicazione giudiziaria per concorso in bancarotta dell'Ambrosiano. Angelo Rizzoli ha sempre negato di aver incassato soldi dalla vendita delle azioni depositate alla Rotschild. Nelle ultime settimane dopo l'arresto di Bruno Tassan Din, ha costantemente affermato di non aver mai toccato un dollaro proveniente dai conti Zirka e Recioto di cui non conosceva l'esistenza fino a quando gliene parlò France¬ s1CampAmmric sco Pazienza nel settembre 1981 poco dopo che Roberto Calvi era stato scarcerato. Secondo Angelo Rizzoli le azioni intestate fiduciariamente alla Rotschild erano prevalentemente di suo padre Andrea (scomparso recentemente) che ne ha disposto come riteneva più opportuno. A rendere le cose più complicate inoltre c'è stato l'aumento di capitale dell'aprile 1981, con temporaneo all'ingresso della Centrale, fatto sulla base di due nuove azioni ogni vecchia posseduta a 25.500 lire l'una. Se il 9,8 per cento Rotschild, pari a 294 mila vecchi titoli, avesse seguito per intero l'aumento di capitale, quelle azioni sarebbero diventate in totale 882 mila titoli ad un costo di circa 45 miliardi di lire calcolando a 92 mila lire le vecchie azioni e a 25.500 lire le nuove. In realta 210 mila azioni sui 9 milioni di titoli che dovevano costituire 11 nuovo capitale furono annullate per che si trattava di diritti relati vi a 70 mila vecchie azioni non optati e rimasti invenduti. A questo punto l'ipotesi più probabile è che sui 294 mila titoli iniziali, circa 220 mila furono venduti per una ventina di miliardi e seguirono l'aumento di capitale mentre i 70 mila residui rimasti nelle mani della famiglia non hanno seguito. La somma ipotizzata dai magistrati di 20-25 milioni di dollari rappresenterebbe circa la meta della consistenza del conto Recioto a cui bisogna aggiungere gli oltre 90 milioni di dollari del conto Zirka per avere il quadro della reale sottrazione di fondi dal Banco Andino, affiliata dei vecchio Banco Ambrosiano. I 140 milioni di dollari passati in Svizzera dalla Rotschild rappresnentano a loro volta solo il 10 per cento del buco totale dell'Ambrosiano che fu di 1400 milioni di dollari. Marco Borsa

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