Davanti agli imputati di Pl muti il ricordo del magistrato ucciso

Davanti agii imputati di PS muti il ricorda del magistrata uccisa L'udienza nell'aula delle Vallette è stata aperta dalla commemorazione Davanti agii imputati di PS muti il ricorda del magistrata uccisa 11 presidente Bonu: «Si è voluto colpire un simbolo» - Il pm Gianfrotta: «Chi l'ha assassinato ha fatto un grosso regalo ai centri di potere occulto» - Le parole degli avvocati Poche commosse parole su Bruno Caccia, pronunciate con tono teso dal presidente Antonello Bonu, hanno aperto ieri l'ennesima udienza alle Vallette contro Prima linea. C'era molta tensione nell'aula, sul volti stanchi degli avvocati che avevano vegliato la salma nella notte, negli sguardi duri del carabinieri di scorta. Dentro le gabbie la solita allegria degli imputati, forse però meno ciarlieri. 'Sento il bisogno di commemorare un grande magistrato, un esempio di probità, lealtà, attaccamento al dovere», ha incominciato Bonu e nel bunker è calato un improvviso silenzio. Nelle gabbie sono rimasti tutti muti. «Con Caccia si è voluto colpire un simbolo», ha aggiunto Bonu che ha concluso: -Sono sicuro, conoscendo l'uomo, die il migliore omaggio che possiamo fargli sia continuare nel nostro lavoro». E' toccato poi al pm Gianfrotta ricordare il suo capo: -Un uomo dal coraggio eccezionale che chiese di diventare procuratore capo in un momento delicato per l'ufficio mentre la violenza faceva vittime In tutta Italia soprattutto tra i magistrati». Pallido, con voce rotta, Gianfrotta ha continuato: -Caccia ha applicato la legge senza condizio¬ namenti, anche verso i potenti. Era un custode della legalità. Chi l'ha ucciso ha fatto uh grosso regalo, sii, un piatto d'argento, a quei centri di potere occulti die Caccia ha sempre combattuto». Poi con un tono fattosi improvvisamente duro, tagliente, Gianfrotta ha lanciato un monito: 'Agli assassini di ieri e di oggi noi diciamo che sappiamo benissimo che la guerra non è finita, ma una cosa è certa, loro non passeranno». Immobili dietro le sbarre i detenuti non hanno battuto ciglio. Gianfranco Ferrerò, dell'Avvocatura dello Stato, ha detto che «é un delitto stupido e inutile, perché i magistrati si possono sempre sostituire, ad uno che cade ne succede un altro». Infine il prol. Gilberto Lozzl, a nome degli avvocati, ha ricordato che 'Caccia era il vero pm cosi come si intende nel nostro ordinamento e cioè organo di accusa ma anche di giustizia. Ha applicato la legge sempre, comunque e nei confronti di tutti; nessuno potrà mai avanzare la minima ombra di sospetto sulla sua imparzialità». Lozzi è parte civile per il padre di Emilio Alessandrini, il magistrato milanese trucidato tre anni fa, come Caccia. Dietro le sbarre il silenzio è continuato finché il presidente Bonu ha ripreso gli interrogatori. Solo allora nelle gabbie si sono riudite le solite risatine, 1 saluti al parenti oltre le transenne. Alla sbarra si è presentato il pentito di turno, Daniele Sacco Lanzoni, già condannato all'ergastolo per l'omicidio di due carabinieri a Monteroni d'Arbia. vicino a Siena. In questo processo deve rispondere di alcuni attentati, furti di auto, del tentativo di omicidio dell'industriale Pietro Orecchia a Leinl, nel dicembre '79. Sacco Lanzoni fu arrestato a Milano nell'ottobre scorso. Nino Pietropinto

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