Così i Consigli delle Regioni autonome
Così i Consigli delle Regioni autonome Così i Consigli delle Regioni autonome L'Union (con 2000 voti in più) rimane la forza di maggioranza AOSTA — L'Union Valdotalne rimane la forza di maggioranza relativa nel Consiglio regionale della Valle d'Aosta e potrà decidere con chi comporre 11 prossimo governo. Il movimento autonomista di Severino Caveri e. oggi, del presidente Mario Andrione ha ottenuto 20.493 voti (erano 18.318 nel 78) e il 27,3 per cento (era 24,75). L'Uv è però bloccata a nove consiglieri avendo perduto il decimo (un traguardo che sembrava sicuro dopo la prima parte dello spoglio) per una manciata di voti e a vantaggio di una lista Artigiani e Commercianti. Continuerà sicuramente la politica di autonomia della Vallee nei confronti dello Stato, ma questa linea potrebbe risentire dei passi in avanti compiuti dai partiti nazionali. La de si stabilizza da sola al secondo posto con il 21,1 per cento dei voti e 7 seggi, mentre 11 pei scende a 6 consiglieri avendo subito una flessione dell';.61 per cento. I voti persi dai comunisti si sono riversati in parte su Nuova Sinistra (dall' 1,96 al 2,2 per cento) e sul psl che è passato da 4997 a 5900 voti (+1,04) ottenendo tre consiglieri (in precedenza ne aveva due). Mentre sono saliti nettamente 1 laici si è fatta più sensibile la perdita di posizioni degli altri due movimenti regionalisti (la Federazione che unisce Democratici Popolari e Union Valdòtaine Progres siste), che hanno ceduto un consigliere (da 5 a 4) e più di quattro punti in percentuale, Questo risultato specifico era già Individuabile, per prolezione, nello scrutinio delle elezioni parlamentari. Come nel resto d'Italia continua anche in Valle d'Aosta la scalata dei laici, anche se con partiti diversi. Infatti il successo maggiore, in termini di voti, lo ha ottenuto il psdi che dal 2,08 è «saltato» al 3,2 per cento (un seggio); sul tre per cento si è attestato anche il pli, che ha raccolto quasi mille voti in più di cinque anni or sono. In crescita anche i repubblicani che dall'I,88 per cento sono passati al 2,5. Il rimanente dei voti validi (75.627 su 80.973 votanti. 89,5 per cento) sono confluiti in due liste minori: quella del l'artigianato e del commercio e quella che rivendica l'attuazione della Zona Franca in Valle d'Aosta, come previsto dallo statuto speciale del 1948. Salita la diga dell'astensione e dei voti nulli. Le schede bianche sono state 2875 (erano 2075 nel '78), quelle nulle 2474 contro le 1778 di cinque anni or sono. Il quorum è cosi stato calcolato in 2160 voti. Ad Aosta il più forte rimane il pei (21,41 per cento), ma è ora incalzato dalla de (19,81 per cento) che nella regione più piccola d'Italia è riuscita a non chiudere nell'amarezza la duplice scadenza elettorale. Ieri sera, mentre gli scrutatori snocciolavano le preferenze, il presidente della giunta Andrione, che sicuramente sarà confermato, commenta va con soddisfazione il risul tato positivo dell'Union Val dotaine pur riconoscendo i rammarico per aver fallito l'o biettivo del decimo seggio. «/ movimenti regionalisti autonomisti — diceva Andrione — hanno radici profonde nella nostra storia, ma mi preoccupa lo spostamento, avvenuto soprattutto in Italia, verso l'msi e il partito della stensione. Se si continua non voler prendere decisioni magari anche impopolari frange estremiste si arriccili ranno sempre più: Dario Crestodina
Persone citate: Andrione, Dario Crestodina, Mario Andrione, Severino Caveri, Zona Franca
Luoghi citati: Aosta, Italia, Valle D'aosta
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