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A Milano il chitarrista del gruppo ha presentato il nuovo lp Chi sono Cosa suonano Prima del Police c'era il rock'n'roll. I tre giovanotti Inglesi sono già la storia, e arrivarci gli e eostata la fatica di pochi anni soltanto. Nella seconda metà, dei Settanta si arrangiavano all'ombra della New Wave, un gran fracasso di musiche rapide e dure dentro 1 girl esclusivi della metropoli; Stlng, Il bel blondone con gli occhi d'acciaio, aveva fatto anche del jazz, ma 1 riff del loro strumenti erano sempre di gran vigore, sema tentazioni di delicatezza. Poi, lentamente, scoprirono che potevano fare anche un'altra musica, più «soft», che s'allungava In qualche svenevolezza caraibica senza perdere la forza e la scorza del rock. Erano ancora tempi difficili comunque, e per andare a suonare negli Usa 11 loro «Outlands d'amour» viaggiarono sull'Atlantico con gli «Skytraln» di Laker, come tre studentelll a corto di quattrini. Fu però un Investimento saggio, perché se ne tornarono con la fama e qualche milione di dischi venduti. I Police fanno una musica che trascina al ballo, lavorando sulla partitura con uno straordinario senso di gruppo: gli interventi solistici si flettono dentro il supporto della band, e la ritmica del rock non prevale mal sulla ricerca di sonorità raffinate, eleganti. Avevano fatto un paio d'anni fa un disco che sembrava mostrarli un po' spenti (era «Zenyatta mondatta», che in giapponese significa più o meno «Voglio tanti soldi»), ora arrivano con un lavoro tirato davvero a lucido, curato attentamente in studio: Il titolo è «Synchroniclty», e li accompagna in una mostruosa tournée che girerà il mondo fino alla primavera dcll'84. Il loro mito non si è ancora consumato, il loro stile fa sempre scuola: «Synchroniclty» ci aggiunge un pizzico di stuzzlcoso rinnovarne nto, e c'è un sacco, di gente che già tira su le orecchie per apprendere e copiare. m. v.