Milano: i repubblicani alle spalle di pci e dc

Milano: i repubblicani alle spalle eli pei e de Milano: i repubblicani alle spalle eli pei e de MILANO — 'Uno scroscio di voti». Cosi Antonio Del Pennino, parlamentare del partito repubblicano, definisce lo straordinario successo decretato dai milanesi al partito di Giovanni Spadolini. Quando erano stati scrutinati più del 99 per cento del voti per la Camera 11 partito dell'edera aveva infatti raggiunto l'Inedita percentuale del 12,31 dei suffragi, piazzandosi largamente prima del psi al terzo posto fra le forze politiche del capoluogo lombardo. »B' un voto — dice Del Pennino — che premia il buon governo che in 18 mesi di ministero Spadolini gli italiani hanno sperimentato. Un consenso che proprio perché viene dalle più europee delle regioni italiane indica una linea di evoluzione del Paese nella direzione tracciata dai grandi statisti europei». I repubblicani spiegano il loro grande successo con la personalizzazione del voto che ormai si fa nel capoluogo lombardo. «Alle amministrative con il 18 per cento al psi si era premiato il sindaco Tognoli, adesso si è scelto Spadolini». Esprimendosi sulla de e sulla sua perdita secca (dal 29,51 al 21,96) Del Pennino dice: «io sua riconversione al rigore non è parsa credibile». Com'è ovvio visi lunghi In casa democristiana. Il segretario provinciale Dario Di Gennaro sottllinea il carattere antipartitocratico di questo risultato '83. ^Eppure — precisa — il nostro segretario aveva formulato critiche a questa partitocrazia: siamo stati svantaggiati dai tempi troppo brevi della campagna elettorale: Di Gennaro spiega l'ascesa clamorosa del repubblicani milanesi con «mo- tivi più emozionali che razionali, perché se guardiamo ai programmi la politica del rigore loro e la nostra si discostano ben poco. Il fatto è — insiste — che l'azione di rinnovamento dì De Mita necessitava di tempi più lunghi per essere efficace sul piano elettorale. La nostra flessione si riequilibra nell'area del pentapartito: Prendendo lo spunto dal successi elettorali di dp (3.25) e dei pensionati (2.14) Di Gennaro li ha attribuiti alla frammentarietà e alla disomogeneità della nostra società che si riflettono anche nelle scelte politiche. Al psi in corso Magenta c'è aria di burrasca non tanto per 1 risultati nazionali (definiti soddisfacenti) quanto per quelli cittadini che vedono il partito di Bettino Craxi perdere, proprio nella città del segretario, da sempre una delle sue roccaforti, anche rispetto alle politiche del 1979 sia pure di un solo punto in percentuale. Il segretario regionale del psi. Paolo Pillitte- ri, spiega come -partendo dalla sfida che si era prefigurata si possa dire che in termini sportivi Craxi bàtte De Mita 1 a 0: n segretario provinciale, Ugo Flnetti, ha definito il risultato del suo partito 'conferma delle posizioni nonostante il boom repubblicano» Al partito comunista sono molto cauti perché il calo, poco più di mezzo punto, percentuale, è emerso solo a tarda notte. In complesso il segretario regionale del partito, | Gianni Cervetti. dà un giudizio contenutamente positivo del risultati spiegando che questo impegnerà sempre di più il pel Per quanto riguarda i primi nomi di candidati che dovrebbero essere stati eletti al Senato si parla di Flocchi e Malagodi per 11 pli, di Della Briotta, Novellini, Scevarolli, Panigazzi e Buffoni per 11 psi mentre non sarebbero eletti Spadolini (probabilmente in due collegi), Ferrara e Covi, per il pei Taramelii e Riva, per la de Guido Carli, per dp Clpriani. Marzio Fabbri Senato LOMBARDIA (11.S86M2lonlsu 12.431) PARTITI POLITICHE'83 REG.'80 POLITICHE 70 VOTI % SEQQI % VOTI % SEGGI DC 1.651.276 40,6 38,9 2.117.789 40,6 21 PCI 1.327.903 28,0 28,2 1.530.781 29,4 15 PSI 571.430 12,1 14,5 620.900 11,9 6 PSDI 180.545 3,8 4,5 217.704 4,2 2 PRI 327.712 6,9 2,6 162.090 3,1 1 PLI 186.186 3,9 3,4 156.745 3,0 1 PR 97.033 2,0 — 154.257 \ 3,0 1 DP 84.777 1,8, 1,7 40.217* 0.8 — MSI 239.644 5,1 4,4 186.412 3,6 1 Altrl 71.995 1,6 1,8 23.074 0,4 — • NSU

Luoghi citati: Ferrara, Lombardia, Milano