Dottore, il mio calcolo «tace»

Dottore, il mio calcolo «face» Sempre più diffuse anche in Italia le affezioni biliari silenti Dottore, il mio calcolo «face» Nuovi strumenti per la prevenzione - Soggetti a rischio e pericoli di una cattiva dieta Quanti sono, nella popolatone cosiddetta normale, i -calcoli biliari silenti-? E quale la soluzione: quella medicai oggi in grado di promettere, -dissoluzione- farmacologica del calcoli colesterolici, oppure quella chirurgica (secondo la regola, sin qui affermata, che solo il bisturi—eia relativa presentazione al malato dei suol -calcoli-, in bellavista in vasetto di vetro — è sicuramente risolutivo) oppure l'eterno compromesso del -non far niente- e dello -stare a vedere-? Sembrano passati mìll'anni da quando eminenti medici, dal nome Osler e Maya, affermavano, giusto a metà tra torto e ragione, che la gran parte dei calcoli non provoca disturbi e che là -calcolosi ignorataè, in fondo, innocente come un mito. Da quando un medico d'oggi è in grado di scandagliare dall'esterno, con gli ultrasuoni, le parti profonde del nostro corpo e di mettere in evidenza — con metodica -ecografica- non invasiva, sicura e -non-radiologica- — segni peraltro insospettati di -calcoli- o di -calcolo- e di -sabbia- nella colecisti, il problema della -calcolosi silentenon è più un mito e la sua innocenza non cosi assoluta. Calcoli -silenti- o -parlanti- vengono fabbricati da donne e uomini (nel rapporto 3:1) del mondo occidentale nella ormai non allegra misura del 10-20 per cento della popolazione adulta. Li fabbricano i soggetti a rischio (obesi, diabetici,' madri, donne in cura con la pillola, soggetti in cura dimagrante) e, più genericamente\ i tanti veniali colpevoli del quadruplice errore alimentare -troppe calorie-troppi grassi animali-troppi carboidrati raffinati-troppo poche fibre-. Classico modello di candidata—secondo la regola anglosassone delle -5F- — è un soggetto femminile (-female-), ih sovrappeso corporeo (-fatti*.), in età fertile (-fertile-), intorno ai 40 anni (-forti/-) e dispeptica (-flatulent-). L'errore di base, metabolico, che conduce alla formazione di caltoli biliari di colesterolo Y (che sono i più frequenti: 60-70 per cento dei casi) è distribuito^,, nel mondo, secondo linee -gene tico-etnlche-geografiYche- Ohe vanno dalla -calcolosi-quasi zero- dei Masai alla -calcolosi al 75 per cento nelle donne indio-americane sino all'attuale crescendo con allegria dei nostri sempre più sedentari e ipercalorici paesi. Negli Stati Uniti sono 15 milioni ■-- e nella gran parte si tratta di casi -silenti- — gli affetti da calcolosi biliare. Quanti da noi? Al recente Convegno nazionale Gipharmex di Slrmione su «Calcolosi biliare colesterollca», da una indagine-campione (sulla popolazione di Slrmione) è risultato che calcoli silenti (o-fan oo» biliare) sono presenti nell'undici per cento dei soggetti adulti considerati normali. Sono davvero silenti e avvertite queste calcolosi o precalcolosi? A ben guardare, per lo più non manca quella specie di -sindrome del coccodrillo- che è la -dispepsia biliare» (lentezza e peso digestivo, torpore e cefalea postprandiali, flatulenza, eruttazioni etc.) Quando questi disturbi non siano altrimenti spiegabili e si presentino, come scomoda quotidiana novità, in soggetti a rischio (obesità, familiarità, età, sesso, uso di pillole anticoncezionali, terapie con farmaci ipocolesterolUmanti) l'-awiso- è da raccogliersi come raccomandazione a un check-up (parametri metabolici) e ad un preliminare accertamento ecograflco. Quali le possibilità della diagnosi e della prevenzione, possibilmente precoci, prima che il bisturi diventi l'unica arma razionale? La prima fa' se della storia naturale della calcolosi biliare (fase dell'-errare metabolico-) è in pratica preclusa alle correnti possibilità diagnostiche; la seconda fase, della -dispepsia- (la sin drome del coccodrillo o del pi tone) è già suggestiva per un generico allarme; la terza fase (-dispeptico-discinetica-), spesso caratterizzata da doloretti e dispepsia più marcati, corrisponde alla prima forma zione di-fango biliare- in una colecisti torpida e tendente al ristagno; la quarta fase (-mi crocristallina-) e la quinta fa se sono quelle della -calcolosi realizzata- (manifesta o ancora ignorata). Una prevenzione primaria — che corregga, per quanto possibile, gli effetti dei fattori di rischio — è di importanza generica e specifica (se poi i calcoli non li hai, meglio ancora). Valida — e tanto più efficace quanto più precoce — la prevenzione secondarla attraverso l'anticipo della diagnosi (ecografia epatobillare, test dell'-ipersaturazione colesterollca- della bile nel soggetti a rischio o sospetti) e le regole dietetiche associate ad adeguata terapia (impiego preventivo, ancor prima che curativo, degli acidi -cnenq-y0 -ursodesossicolico-, ormai sperimentati farmaci'-dissolutori- del calcoli colestèrinlci. Ezio Minerò drdAdtvta

Persone citate: Dottore, Ezio Minerò, Masai, Osler

Luoghi citati: Italia, Slrmione, Stati Uniti