Nella Bekaa cannonate fra palestinesi Per Damasco Arafat è un «camaleonte» di Tito Sansa

Nella Bekaa cannonate fra palestinesi Per Damasco Arato* è un «camaleonte» Il dramma delFOlp si consuma nell'indifferenza della gente in Libano Nella Bekaa cannonate fra palestinesi Per Damasco Arato* è un «camaleonte» Il leader vola a Praga dove promette di continuare a «difendere con le armi il ramo d'ulivo» - Beirut teme soltanto che la crisi abbia ulteriormente allontanato la sua strana «pace» ancora rotta dalle bombe DAL NOSTRO INVIATO BEIRUT — Notizie di scontri a fuoco nella valle della Bekaa tra palestinesi fedeli ad Arafat — 1 cosiddetti lealisti — e palestinesi ribelli del colonnello Abu Musa sono rimbalzate stasera nella capitale libanese. Si sarebbe trattato di un duello di artiglieria e le truppe siriane sarebbero rimaste a guardare. A Beirut, capitale di un Paese in guerra da otto anni, la notizia non ha suscitato la minima emozione. Cosi come nessuno ormai si allarma più per le granate del tipo «Orad», di fabbricazione sovietica, che quotidianamente —una volta due, una volta tre —piovono sul settore orientale, quello cristiana della capitale. Ieri ne sono cadute due sul litorale di Maalmatein, nel pressi del Casinò, una in mare, l'altra in un parcheggio. Non ci sono state vittime. Solo per breve tempo le truppe libanesi hanno bloccato un'autostrada, e quelle Israeliane, che stazionano 11 vicino, ne hanno approfittato per chiudere l'arteria vitale che collega Beirut con Damasco. Di Araiat. nuovamente mandato in esilio, i giornali sono stracolmi, la radio forni' sce notizie sui suoi spostamenti e sulle accuse che gli vengono lanciate da Damasco (è colpevole di «astoni irresponsabili' e di -camaleonti smo»); ma il fatto che egli sia stato cacciato dalla Siria e che oggi da Praga abbia chiesto la solidarietà internazionale (promettendo che conti nuora a •impugnare il ramo ' d'olivo della pace, e l'arma che abbiamo nell'altra ci servirà per difendere questo ramo af- finché possa rifiorirei) non è argomento delle conversazioni libanesi, i quali del resto mal hanno dimostrato una particolare simpatia per i palestinesi e per il loro capo. Appena qualche commento ironico sull'offerta di .ospitalità» fatta al leader palestinese dal maggiore Haddad «per motivi puramente umanitari.; Un certo fatalismo si avver¬ te in questo Paese martoriato, occupato da ben 17 eserciti diversi (per non parlare delle molte milizie di ventura), e la popolazione si è adattata allo stato di guerra permanente, che si vede ad ogni crocicchio appena un po' periferico e che — secondo i libanesi — sembra destinato a perpetuarsi. n primo impatto con la città è uno choc, l'assedio lo si avverte già. arrivando dal cielo. Nella rada una portaerei americana in mezzo ad una piccola flotta, più in là 11 cacciatorpediniere italiano Intrepido, venuto quaggiù per appoggiare con i suoi cannoni la forza multinazionale di pace priva di artiglieria, subito dopo la pista dell'aeroporto le prime linee o> i carri armati degli occupanti lsraellnani, quasi faccia a faccia con gli americani. Severissimi i controlli. Per salire sul taxi il forestiero deve dare le proprie generalità alla polizia e indicare la sua meta. Perché? •Una precauzione — dice un ufficiale facendo con il pollice e l'Indice il segno dei bambini per sparare — se lei e l'autista "bum-bum" noi sappiamo chi eravate-. Subito dopo, sulla prima parte del percorso, le postazioni americane, quelle italiane (e le ragazze arabe che conversano con 1 nostri soldati), poi quelle francesi, infine le pattuglie motorizzate dei libanesi con il casco di cuoio. D'improvviso, sulla promenade lungo il mare, 11 paesaggio cambia, sembra di essere piombati di colpo sulla Costa Azzurra. Oli stabilimenti di gran lusso, il Summerland, il Corai Beacfc, lo Sporting, il Riviera, dinanzi ai quali parcheggiano enormi vetture, sono affollati da un pubblico elegante. Poco più in là. proprio ieri è stata Inaugurata la prima spiaggia pubblica, ed è stracolma di famiglie. C'è anche una sposa, tutta in bianco, che scende da una Cadil lac col marito, le donne c bambini applaudono. Arafat, la rivolta di Al Fatah, i siriani, 1 libici, gli israe llanl, le bombe, gli attentati la prossima convocazione del Consiglio Nazionale Palestinese e forse di un vertice arabo, tutti argomenti sul quali mi azzardo a chiedere qualche Impressione a persone conosciute per caso, non sono temi di conversazione a Beirut. Lo sono solo per 1 palestinesi, che nei campi profughi vicino a Tripoli hanno inscenato manifestazioni di appoggio al loro leader. Per gli altri, è come se fossero lontani mille miglia, e non qui, proprio alle porte della città. A Beirut la drammatizzazione del conflitto tra palestinesi ha avuto soltanto un effetto: la gente ritiene che abbia allontanato nel tempo la soluzione della crisi libanese, cioè lo sgombero di tutte le truppe straniere e 11 ritorno del Paese all'integrità, alla libertà e alla sovranità. Si conta molto sulla nuova missione dei negoziatori americani Philip Habib e Morris Draper, attesi quanto prima. Tito Sansa ■ v Praga. Il leader dell'Olp Yasser Arafat al suo arrivo in Cecoslovacchia per la conferenza mondiale sulla pace (Telefoto Upi)

Persone citate: Arafat, Fatah, Haddad, Morris Draper, Philip Habib, Yasser Arafat