I COLEOTTERI FANTASTICHE CREATURE di Primo Levi

Piccoli panzer di Dio I COLEOTTERI, FANTASTICHE CREATURE Piccoli panzer di Dio Si racconta che il famoso biologo inglese J. Haldane, al tempo in cui era un marxista convinto (e cioè prima che lo scandalo di Lysenko facesse vacillare alcune sue sicurezze) ad un ecclesiastico che gli domandava quale fosse la sua concezione di Dio abbia risposto: «He is ìnordinately fond of beetles», «ha un entusiasmo inconsulto per gli scarabei». Immagino che Haldane, col ter:. mine generico di beetles, volesse alludere ai coleotteri, ed in Questo caso non si può che dargli ragione: per motivi che conosciamo male, questo «modello», pur entro la classe così multiforme degli insetti, numera da solo almeno 350 mila specie ufficialmente catalogate, e nuove specie vengono continuamente scoperte. Poiché molti ambienti e molte aree geografiche non sono ancora stati esploratj dagli specialisti, si calcola che esistano attualmente un milione e mezzo di specie di coleotteri: ora, noi mammiferi, col nostro orgoglio di coronamento della creazione, non contiamo più di 5000 specie; difficilmente se ne scoprirà qualche decina di nuove, mentre molte specie esistenti vanno rapidamente estinguendosi. Eppure, l'invenzione dei coleotteri non sembra poi cosi innovativa: consiste «soltanto» nell'aver mutato destina zione al paio anteriore di ali Non sono più ali ma elitre sono ispessite e robuste, fungono unicamente da prote zione per le ali posteriori, membranose e delicate. Chi ricordi il meticoloso cerimonia' le con cui una coccinella o un maggiolino si preparano al volo, e l'abbia confrontato con il decollo fulmineo ed orientato di una mosca, si sarà accorto che per la maggior parte dei coleotteri il volo stesso non è un modo per sfuggire a un'ag gressione, ma piuttosto un si stema di trasporto a cui l'inserto ricorre solo "per grand spostamenti: un po' come uno di noi che, per prendere un aereo, si adatta ad acquistare il biglietto, a fare il checkin ed a sottoporsi alla lunga attesa in aeroporto. La coccinella socchiude le elitre, armeggia per districare le ali, infine le distende, solleva le elitre obli quamente, ed inizia il suo volo, non agile né veloce. Pare se ne debba concludere che per una buona corazzatura si può pagare un prezzo alto. Ma la corazza dei coleotteri è una strutturi ammirevole da ammirarsi, ^ . roppo, solo nelle vetrine dei musei zoologici. E' un capolavoro di ingegneria naturale, e ricorda le ar mature di tutto ferro dei guer rieri medioevali. E' senza lacune: capo collo torace e addome, pur senza essere saldati, formano un tozzo blocco pressoché invulnerabile, le tenui antenne possono essere tetratte in scanalature, ed anche le articolazioni delle zampe sono protette da risalti che ricordano gli schinieri dell'Iliade. La somiglianza fra uno scarabeo che avanza scartando l'erba, lento e possente, e un carro armato, • è tale da far subito sorgere in mente una metafora nei due sensi: l'insetto è un piccolo panzer, il panzer è un enorme insetto. E il dorso del 10 scarabeo è araldico: convesso o piatto, opaco o rilucente, è uno stemma nobiliare: anche se il'suo aspetto non ha alcun rapporto simbolico con 11 «mestiere» del suo titolare, cioè col suo modo di sfuggire agli aggressori, di riprodursi di alimentarsi. Qui veramente la «fondness» dell'Eterno per gli scarabei ha scatenato tutta la sua fantasia, Non c'è materiale organico, vivente o morto o decomposto, che non abbia trovato un amatore fra i coleotteri. Motti sono onnivori, altri si nutrono a spese di una sola specie ani male o vegetale. Ce ne sono che mangiano esclusivamente chiocciole, ed hanno fatto di se stessi uno strumento adatto allo scopo: sono siringhe viventi, hanno l'addome voluminoso, ma il capo c il torace sono di forma allungata e penetrante. Si piantano nel corpo molle della vittima, vi iniettano succhi digestivi, attendono che i tessuti si disgreghino, e poi li aspirano., Le bellissime cetonie (care Gozzano: «Disperate cetonie capovolte», uno dei più bei verche siano mai stati composti nella nostra lingua) si nutrono solo di rose, e i non meno belli scarabei sacri, solo di escrementi bovini: il maschio ne confeziona una pallina, l'afferra fra i tarsi posteriori come tra due perni, e parte a marcia ndictro spingendola e facendola rotolare, finché trova un terreno adatto a seppellirla: allora entra in scena la femmina, e vi depone un solo uovo. La larva si nutrirà del materiale (ormai non più ignobile) a cui la coppia previdente ha dedicato tanta fatica,' e dopo la muta emergerà dalla tomba un nuovo scarabeo: anzi, secondo alcuni antichi osservatori, lo stesso di prima, risorto dalla morte cerne la Fenice Altri scarabei si trovano nelle acque lente o stagnanti Sono, nuotatori splendidi: al cuni, chissà perché, nuotano a cerchi stretti o in spirali complicate, altri puntano in linea retta verso un'invisibile preda. Nessuno di questi ha però perduto la facoltà di volare, perché spesso la necessità li spinge ad abbandonare uno stagno che si è disseccato per trovare un altro specchio d'acqua, magari molto lontano. Una volta, viaggiando a notte su un'autostrada illuminata dalla luna, ho sentito i vetri e 1 tetto dell'auto bombardati come dalla grandine: era uno sciame di ditischi, lucidi, bru ni ed orlati di arancio, grossi come una " mezza noce, che avevano scambiato l'asfalto della strada per un fiume, e tentavano invano di ammararvi. Questi scarabei, per ragioni idrodinamiche, hanno raggiunto una compattezza semplicità di forme che aedo unica nel regno animale: visti dal dorso, sono ellissi perfette, da cui sporgono solo le zampe mutate in remi. Anche nell'eludere i pericoli e le aggressioni questi insetti «le trovano tutte». Alcune specie esotiche, grandi quanto una fava, sono dotate di una forza muscolare incredibile. Se racchiusi nella mano, si forzano la via d'uscita attraverso le dita; se ingoiati da un rospo (per errore! ma i rospi inhiottono ogni piccolo oggetto che vedano muoversi in linea orizzontale), non seguono la strategia di Giona ingoiato dalla balena né quella di Pinocchio e Geppetto nel ventre del Pescecane, ma semplicemente, forti delle zampe anteriori adattate a smuovere il terreno, si scavano la via di uscita attraverso il corpo dell'aggressore. Altre fughe singolari sono quelle degli elateridi, eleganti scarabei nostrani dal corpo allungato. Se presi in mano, o comunque disturbati, ripiegano zampe ed antenne e si fingono morti; ma dopo un minuto o due si sente un clic improvviso, e l'insetto scatta in aria. Per questo breve balzo, fatto per sconcertare gli aggressori, non usa le zampe: ha elaborato uh curioso sistema di tensione e scatto. Nella po-' sizione di finta morte, torace c addome non sono allineati, ma formano un piccolo angolo: si raddrizzano di colpo quando si allenta una sorta di nottolino, e l'elateridc non c'è più. , La luce fredda delle lucciole (sono coleotteri anche loro) non mira alla difesa, serve bensì a facilitare l'accoppiamento. E' anche questa una invenzione unica fra gli -animali che non vivono nell'acqua; ma ci sono superlucciole di specie diversa, le cui femmine imitano la luce ferma delle femmine delle lucciole propriamente dette, attirandone cosi i maschi e divorandoli appena si posano loro accanto. Da tutti questi comportamenti si ricavano impressioni complesse: stupore, curiosità, ammirazione, orrore, riso. Ma mi pare che predomini su tutte la sensazione dell'estraneità queste piccole fortezze volan ti, queste macchinette portentose i cui istinti sono programmati da cento milioni d; anni, non hanno nulla a che vedere con noi, rappresentano una soluzione totalmente diversa del problema del sopravvivere. In qualche misura, o anche solo simbolicamente, noi umani ci riconosciamo nelle strutture sociali delle formiche e delle api; nell'industria del ragno; nella danza delle farfalle: ma ai beetles, ve ramente, non ci lega nulla neppure le cure parentali, poi che fra i coleotteri è rarissimo che una madre (e tanto meno un padre) veda la prole prima di morire. Sono loro i diversi gli alieni, i mostri. Non è scel ta a caso l'atroce allucinazione di Kafka, il cui commesso viaggiatore Gregorio, risvegliandosi %una mattina da sogni agitati», si trova mutato un enorme scarabeo, talmente disumano che nessuno della famiglia ne può tollerare la presenza. Ebbene: questi diversi han no dimostrato mirabili capaci tà di adattamento a tutti i climi, hanno colonizzato tutte le nicchie ecologiche e mangiano tutto: alcuni perforano perii no il piómbo e la stagnola. Hanno elaborato una corazza di straordinaria resistenza agi urri, alla compressione, agi agenti chimici, alle radiazioni Alcuni fra loro scavano nel suolo rifugi profondi metri, Nel caso di una catastrofe nucleare, sarebbero i migliori candidati alla nostra successione (non gli stercorari, per mancanza di materia prima) Oltre a tutto, la loro tecno logia è ingegnosa ma rudi mentale ed istintiva; da quando il pianeta sarà loro, dovranno ancora passare molti milioni di anni prima che un beetle particolarmente amato Dio, al termine dei suoi calcoli, trovi scritto sul foglio, in lettere di fuoco, che l'energia pari alla massa moltiplicata per il quadrato della velocità della luce. I nuovi re del mon do vivranno tranquilli a lun go, limitandosi a divorarsi e parassitarsi fra loro su scala artigianale. Primo Levi

Persone citate: Giona, J. Haldane, Kafka, Lysenko