L'impresa aeronautica tira ma attenti a non fermarla

L'impresa aeronautica tira ma attenti a non fermarla Assemblea a Roma dell'industria aerospaziale L'impresa aeronautica tira ma attenti a non fermarla In difficoltà i programmi militari per il ritardo dei finanziamenti ROMA — L'industria aerospaziale italiana attraversa una 'fase molto delicata» che ne condiziona lo -sviluppo e la sua stessa esistema*. Le cifre per il 1982 sono ancora «al bello», con un aumento di fatturato del 13,1% in termini reali sull'anno precedente (2900 miliardi), un migliore saldo attivo nelle esportazioni (1210 miliardi contro 945) e un aumento (sia pure solo dell'1,4%) degli occupati. Le preoccupazioni per il futuro vengono dall'incapacità di finanziare con legge i programmi approvati per le forze armate (il caccia leggero d'appoggio Amx, l'elicottero antisommerglbile Eh 101), dall'intenzione dell'Aeronautica militare di compiere da sola anche le revisioni più complesse. Questo il quadro presentato ieri a Roma dal presidente dell'Associazione industrie aerospaziali, ing. Gian Cario Boffetta, amministratore delegato della Fiat Aviazione, che ha terminato il suo mandato, e dal nuovo presidente dell'associazione, Raffaello Teti, da poco vicepresidente e amministratore delegato del gruppo Agusta-Ef im. In tema di ricerche, che per molti aspetti delicati le industrie italiane sono costrette a svolgere all'estero, il gruppo di studio incaricato della definizione del «centro ricerche aerospaziali» consegnerà il proprio rapporto entro luglio alla Cassa del Mezzogiorno che deve finanziarlo. Il centro è infatti previsto, da anni, in provincia di Napoli. Per 1 programmi non finanziati (come i 470 miliardi di lire per rAmx bloccati in Parlamento), Gian Cario Boffetta ha osservato che sarebbe meglio non decidere i progetti nel quali poi le industrie si impegnano. Per l'elicottero leggero anticarro dell'Agusta, l'A. 129, Raffaello Teti ha sottolineato che esiste un accordo con l'esercito, ma che dei 50 miliardi previsti per lo sviluppo di due prototipi nulla è arrivato alla ditta, che pure farà volare il primo esemplare alla fine di settembre. Quanto alla perdita delle più importanti revisioni e manutenzioni (come quelle del seggiolini eicttabili tolte alla «Sicamb» di Latina, gruppo Macchi) Boffetta ha riconosciuto che è legittimo 11 desiderio dell'Aeronautica Militare di avere un controllo diretto degli aerei ora sparsi fra le ditte. Il trasferimento di responsabilità verrebbe però pagato con .grande spreco perché si tratta di una nuova organizzazione e con l'artificiosa creazione di posti di lavoro perché non si tiene conto di quelli perduti dalle industrie*. Per il 1983. per la prima volta, i posti di lavoro dell'aerospazlo potrebbero non crescere, con effetti peggiori nel futuro.

Persone citate: Boffetta, Gian Cario Boffetta, Raffaello Teti

Luoghi citati: Latina, Napoli, Roma