Colpo di scena al processo per l'Italicus il pm chiede l'assoluzione degli imputati di Vincenzo Tessandori

Colpe di scena al processo per l'Italicus il pm chiede l'assoluzione degli Imputati Dopo nove anni di indagini insufficienza di prove contro i neofascisti Tuti, Franci e Malentacchi Colpe di scena al processo per l'Italicus il pm chiede l'assoluzione degli Imputati DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA — Non condannabili, nessuno degli imputati della strage del treno Italicus dovrà essere riconosciuto colpevole. La voce rotta dalla fatica e forse dall'emozione il pubblico ministero Riccardo Rossi propone, dopo due giorni di requisitoria: « Vi chiedo di assolvere per insufficienza di prove Tuti, Franci c MalentacchU. Nell'aula deserta si nota soltanto il sorriso soddisfatto degli imputati. Il dottor Rossi conclude la fatica e spiega: «Ho domito compiere uno sforzo che risulterà incomprensibile per chi abbia una certa immagine del pubblico ministero. Oggi egli ha l'obbligo che gli compete proprio dalla sua funzione: la tutela della legge*. Poi ammette: 'Questo esito non mi soddisfa come cittadino ma come magistrato. E' un risultato che non è risposta definitiva a quelli che sono t quesiti di questo processo. La strada del dubbio non è la strada della rinuncia, della vigliaccheria o del venir meno alle proprie responsabilità, ma è la strada dei giudicare.. Si 'avrà un primo commento, dell'Unione familiari vittime delle stragi. In un documento viene sottolineato come la requisitoria appaia «un altro messaggio di impunità lanciato al terrorismo nero e a tutti i suoi protettori'. Dunque sarebbero tutti innocenti gli accusati per la strage del treno «Italicus». Innocenti o non condannabili. Agli occhi del pubblico ministero non sono sembrati decisivi 1 sospetti e gli indizi raccolti pazientemente nell'inchiesta per il massacro sul treno che nella notte fra il 3 e il 4 agosto '74 provocò la morte di dodici persone e il ferimento di altre 44. «La volontà di chi ha indagato è andata a cozzare contro una barriera di silenzi, di omertà, di bugie, o contro troppo facili soluzioni' ha- • lamentato l'accusatore Aveva ricordato l'avvocato Umberto Guerini, responsabile della commissione giustizia del partito socialista: «in Toscana, in quel 1974, esisteva un'associazione che compiva stragi, un gruppo infiltrato da elementi di avanguardia na¬ zionale.. Di quell'elite facevano sicuramente parte Luciano Franci e Mario Tuti, oggi alla sbarra con l'accusa di strage, aveva proseguito il legale. 'Entrambi sono stati raggiunti da indizi per lo meno gravi di responsabilità.. Non troppo dissimile era apparso il punto di vista dell'uvv. Giuseppe Giampaolo, responsabile della commissione giustizia del partito comunista e dell'avv. Roberto Montorzl. Scompaiono sfumati nel tempo e nella memoria ri- Uno sconosciuto sorpreso a Roma in base militare ROMA — Un tentativo di incursione è avvenuto durante la notte tra mercoledì e giovedì in un deposito militare, dell'aeronautica In via Portuense, a Roma. Secondo le dichiarazioni fatte dagli avieri in servizio agli investi gatorl, un uomo ha cercato di oltrepassare la rete metallica che circonda il deposito, dove sono custoditi carburanti e altri beni militari. cordi che fino all'altro giorno parevano precisi. Le parole del pubblico ministero hanno colpito ad una ad una le tesi dell'accusa, trovato particolari spiegazioni, finito per rendere poco meno che inutili le cinquecento testimonianze, le duecento udienze processuali, le migliala di carte dove giorno dopo giorno gli inquirenti appuntavano 1 progressi ma anche gli insuccessi dell'inchiesta. I sospetti rimangono sospetti, ha detto Riccardo Rossi in sostanza, votato secondo alcuni rappresentanti della parte civile a sacrificare tutto a un «garantismo esasperato». Il p.m. ha parlato per due giorni e molti hanno definito la requisitoria un'«arrlnga». Ha appena toccato capitoli scottanti: 1 legami fra il gruppo toscano nel quale spiccava la figura inquietante-di. Tuti, chiamato «12 geometra della morte' e la massoneria, o meglio ancora la degenerazione della massoneria che faceva capo, pare, ad Arezzo; i racconti di alcuni testimoni, fra 1 quali Aurelio nanchini, che all'inizio del dibattimento un anno e mezzo fa aveva promesso grandi dichiarazioni e conferme, ma poi è finito con lo scomparire nel nulla; qualcuno ora dice che sia anche lui un desaparecido; le accuse di altri, come Aldo Stefano Tlsei, o come Marco Affatigato; il mondo underground del terrorismo neofascista, lo «stragismo», un certo modo di «fare politica» emerso In questa inchiesta, è apparso poco nitido nelle parole del pubblico accusatore. Date, circostanze e sospetti sono sem- Lenti a contatto molto pericolose peri fonditori? PORDENONE — Grido d'allarme dei sindacati unitari di Pordenone agli operai che usano lenti a contatto per operazioni, di saldatura o in altre lavorazioni nelle quali ci sia il pericolo di scariche ad alta frequenza. Sembra che le microonde generate dalla scarica fondano le lenti a contatto sulla cornea causando la cecità permanente. brati di importanza secondarla, al suoi occhi. C'è forse un grande responsabile in questa situazione, che pare essere il prologo per un'ennesima disfatta della giustizia: 1 servizi segreti. Manovre occulte, falsi più o meno clamorosi, depistaggl, aiuti, coperture, magari istigazioni sono rimasti celati malgrado 1 tentativi degli inquirenti e della corte per smascherare tutto, ha In sostanza detto il pubblico ministero. Della mappa sul terrorismo •toscano, anni 1974 e seguenti, si avrebbe insomma una immagine aderente ma non cosi «concreta» da giustificare una sentenza di condanna. Giovane, barbuto e vivace, Riccardo Rossi ha proseguito per due giorni nella sua strada senza mostrare troppi dùbbi. Forse qualche amarezza: non lo hanno certo soddisfatto le approvazioni che tre Imputati detenuti per strage, Tuti, Malentacchi e Franci, di tanto in tanto gli rivolgevano. Forse lo ha colpito di più la protesta, arrivata ieri sera, del famigliari delle vittime. Vincenzo Tessandori

Luoghi citati: Arezzo, Bologna, Pordenone, Roma, Toscana