Santuario a Tripoli

Santuario a Tripoli Santuario a Tripoli e . » o a a ì a i ea a e ael ea 1 o el e ran a o o aer eNOSTRO SERVIZIO di n el latora ieoTRIPOLI — Scacciati dai loro santuari nella vallata della Bekaa, 1 fedelissimi di Arafat stanno montando in gran fretta il loro nuovo quartiere generale in questa città del Libano settentrionale già teatro di feroci vendette tra nazionalisti sunniti e miliziani filosiriani. Certo, la presenza di tanti palestinesi a Tripo. ili r'schta ora di ricreare quel, .^microcosmo smarchlco che aveva consumato Beirut. Per ora, roip vecchia maniera si limita ad installare uffici, a riprendere la pubblicazione dei servizi propaganda, a trasmettere i propri proclami dalle emittenti installate sulle vicine alture. Poi si vedrà sul datarsi. Negli uffici dipinti di fresco di cFalistin al Thawra» (Rivoluzione palestinese), il quotidiano del movimento costretto a sospendere le pubblicazioni la scorsa estate e da poco ritornato nelle edicole di Tripoli, 11 portavoce di Arafat, Ahmed Abdul Rahman, insiste nel precisare che la deci sione di mettere su casa da queste parti è un provvedimento temporaneo, una necessità motivata in sostanza dalla crisi provocata dalla ribellione scoppiata in seno all'Organizzazione palestinese •Il nostro vero quartier generale resta Tunisi-. Quindi una puntualizzazione importante: «Ci sono state molte uccisioni a Tripoli, ma noi non c'entriamo niente. I falangisti hanno agito con lo scopo preciso d'incolparci dei delitti. Mi creda, sono qui da troppo tempo per non sapere chi sono gli assassini in giro perii Libano-. Nella stanza vicina due giovani picchiano furiosamente sulle macchine da scrivere; sono appena arrivati da Da¬ masco. Spetta loro produrre il notiziario della Wafa, l'agenzia di notizie ufficiali dell'Olp 1 cui dispacci vengono inviati ogni sera agli avamposti in rivolta per far giungere agli avversari di Arafat 11 punto di vista del leader. Suona 11 telefono, in linea un giovane membro del Consiglio rivoluzionarlo di Al Fatah, chiede istruzioni prima di andare in onda con II notiziario aerale della «Voce della Palestina., appena un kllowatt di potenza ma sufficiente a farsi sentire attorno a Tripoli, specialmente al campo profughi di Badawi. Una domanda: è possibile che l'ammutinamento si estenda sino quassù? Risponde il col. Abdul Rlzak Ai-Ma jayda, responsabile dell'amministrazione militare di Arafat: «Lo escluderei. Anche se due o tre individui dovessero tentare di ribellarsi, sarebbero neutralizzati rapida mente-. Ecco, allora non ci sono dubbi: Tripoli, almeno per 11 momento, è un rifugio sicuro per Arafat. Andiamo al campo di Badawi dove una decina di giovani le pistole dal calcio d'argento infilate alle cinture, stanno di guardia ad alcune jeeps alle quali hanno tolto le portiere per aver maggior libertà di movimento. Di fianco è parcheggiata una Chevrolet corazzata, con 1 vetri a prova di proiettile. E' la limousine di Arafat. Oli ufficiali, quasi tutti provenienti da Damasco e da Tu nisi. sono per lo più di media età, con capelli grigi. Fanno parte della vecchia guardia di Arafat, molti hanno combattuto a Beirut lo scorso anno, tornando nel Libano hanno violato di fatto gli accordi sul ritiro delle forze armate del¬