Polonia, la terra scomoda di Frane Barbieri

Polonia, la terra scomoda Polonia, la terra scomoda (Segue dalla l'pagina) i manifestanti di Soltdarnosc. Chiusi per un'ora e 37 minuti a quattr'occhi i «due grandi polacchi» si sono anche conosciuti meglio personalmente, come ci dice un ministro: «Il Papa ha potuto conoscere i gravi problemi del Paese come appaiono, visti nell'ottica del governo che deve risolverli.. Avrà potuto e dovuto rendersi conto anche di come appaiono, visti da Mosca. Jaruzelskl ha accettato di recarsi a Wawel cosciente — dopo aver visto le moltitudini (si calcolano a 12 milioni di persone) che seguivano il Papa, riempiendo i teleschermi statali—che non si poteva governare il Paese senza stabilire un rapporto politico con quella massa che non va soltanto a messa. Wojtyla ha dovuto rendersi pur conto che fra un bene impossibile e uri male inevitabile c'è un governo peggiore di quello di Jaruzelskl, ed è quello che potrebbe sostituirlo. Cosi, nel discorso d'addio, pronunciato dal Papa all'aeroporto, troviamo frasi che sembrano scritte dal generale. Come questa: «Lo Stato deve svilupparsi con le proprie forze, nell'ordine morale e nella fiducia comune. Auguro che il lavoro entri nell'anima sociale, che l diritti e l doveri siano collegati tra loro.. Non c'è problema più esistenziale per 11 governo militare di quello di smuovere la nazione e rimetterla al lavoro, indurla a rivendicare i diritti producendo e non ostacolando l'economia. Di rimando, Wojtyla chiede anche alle autorità di « tenere al primo posto il bene della patria, facendo si che il bene superi II male.. L'.effetto Wawel» ha cambiato anche 1 contenuti dell'ultimo giorno del pellegrinaggio. Quella che doveva essere la giornata di Walesa è diventata la giornata di Jaruzelskl. La pubblicazione del comunicato congiunto, inusitato in una visita di carattere religioso e perciò atto di un compromesso politico, ha eclissato l'avvenimento il quale si presentava, all'inizio, come la sfida più spericolata al regime. Il Papa ha ricevuto «in udienza privata*, come di- ce un comunicato di due righe della Santa Sede, Ledi Walesa con la moglie e i quattro figli. In effetti, ha passeggiato con lui nel bosco vicino a Zakopane, dove 11 leader sindacale è stato portato con un aereo speciale e macchine del governo (riportato subito dopo a Danzlca). Il ministro Urban ci ha ad ogni modo precisato che anche dopo V.udienza familiare* Walesa e Soltdarnosc .appartengono ormai alla storia polacca* e che nessun dialogo è più possibile con il disciolto sindacato come organizzazione. Il governo ha avuto problemi con i membri di partito i quali chiedevano perché Jaruzelskl, avendo già insistito sull'inaccettabilità di un incontro fra 11 Papa e Walesa, avesse alla fine ceduto. Perciò si è manovrato per rinviare l'udienza e impedire che Walesa apparisse nel pieno della manifestazione di Czestochowa, scorrazzando per le strade della città. Non si sa se la Chiesa ora avrà del problemi, con la propria base, a spiegare perché si è prestata a questo gioco a nascondino con Walesa. Nella passeggiata di Zakopane, ad ogni modo, Soltdarnosc come terza possibile forza della dialettica polacca non ha avuto la legittimazione papale. I discorsi del Papa sono stati, per cosi dire, nazionalmente, storicamente e etnicamente di destra, ma socialmente di sinistra, il complto,<Uuttavla, di proteggere 11 diritto del lavoratori a disporre degli interi frutti del loro lavoro, tutti gli effetti, anche politici, non lo ha legato più a Walesa e al suo sindacato. Il Papa si affida forse alle riforme di Rakowsky. La nostalgica seconda udienza, Zakopane dopo 11 Vaticano, non è stata un nuovo «avanti Walesa». E stata piuttosto un «Walesa addio». Il Papa era tornato hi Polonia per sollevare i polacchi dalla rassegnazione e per poter parlare dall'Est a tutto l'Èst. Jaruzelskl doveva accettarlo, se voleva uscire dal l'isolamento esterno ma soprattutto interno, se non voleva parlare più al deserto da lui stesso creato. Tutti e due sembrano aver conseguito quello che speravano. La Polonia non è più un deserto, non sappiamo' quanto sia ancora una polveriera. Frane Barbieri

Luoghi citati: Mosca, Polonia, Vaticano