Fantacronache
Comprate una buona politica r. Fantacronache di Stefano Reggiani Comprate una buona politica 1. La pubblicità — I tecnici della pubblicità hanno giudicato severamente la propaganda politica in questa campagna elettorale: approssimativa, generica, priva di agganci diretti, priva di target (cioè senza una base omogenea di cittadini cui rivolgersi). Può darsi, i partiti potevano forse fare di più, le agenzie potevano sfruttare con migliori risultati i propri creativi; ma c'erano dei limiti obiettivi rispetto alla pubblicità commerciale. Non solo il prodotto da vendere era diverso, da una parte il supermarket, dall'altra Montecitorio; ma era assolutamente differente lo scopo, almeno per come intendiamo la politica noi in Italia. 1 caroselli propongono un prodotto cercando di suscitare un bisogno; la propaganda politica suggerisce un partito respingendo i bisogni nel numero delle speranze, delle promesse. Il famoso detersivo può essere svergognato alla prova del bianco; la grande promessa (calerà l'inflazione) non ambisce ad uscire dal limbo dell'utopia, altrimenti saremmo in Francia o in Inghilterra. Ci si chiede se non si poteva ugualmente copiare qualche idea dalla pubblicità commerciale, puntando sulla ripetizione, sugli slogan un poco insensati. Una bella ragazza, somigliante alla modella di Postai Market, appare sul video e canta: «Con Pietro Longo, sai, uso la testa ed ogni pacco che mi arriva è una festa». Ma con che referenze potrebbe dirlo? E il psdi accetterebbe di apparire esplicitamente come il catalogo postale delle pensioni facili? Craxi occupa il video mo- strando i panni del passato governo: «Non proprio pulito, eh; così, così. Ma col nuovo psl un bucato bianco, così». Non sarebbe conveniente, uno non può onestamente garantirsi da tutte le macchie che possono piovergli dalla periferia e non sarebbe giusto denunciare l'acqua sporca del passato se si pensa di riutilizzarla in parte. E De Mita? Potrebbe mostrarsi sul video mentre, come Paolo Villaggio, lega una casalinga recalcitrante e le promette un bianco mai visto, una pulizia mostruosa? Sarebbe eccessivo, bisogna anche tener conto, quanto al bucato, delle abitudini storiche e delle debolezze umane. Il risultato è che il piacevole non-senso, il simpatico paradosso della pubblicità commerciale noa può applicarsi alla politica, troppo controversa per suo conto. Bisogna andare avanti con le esortazioni generiche, con gli appelli ragionevoli, con la consapevolezza che ie faccende delicate non possono diventare slogan. Meglio un buon articolo di fondo che un manifesto troppo disinvolto. 2. La pubblicistica — Alcuni scrittori degni di stima sono candidati nelle liste elettorali. E' una specie d'esame, ma quanto gli serviranno i titoli per essere elet1 ti? Per votare Arbasino (pri) occorre aver letto almeno un suo romanzo o è meglio astenersi da ogni lettura e rilettura? Fratelli d'Italia potrebbe irritare i neo patriottici e deludere i nostalgici, La bella di Lodi risultare introvabile. Un paese senza sollecitare intemperanze goliardiche. Per votare la Ginzburg (pei) non sarebbe più opportuna l'assoluta verginità intellettuale? La felice e piana onda espressiva dell'autrice, da Lessico famigliare alla Famiglia Manzoni, potrebbe indurre gli elettori a credere che d'ora in avanti le leggi saranno scritte con la stessa semplicità. E Soldati (psi) che vantaggio può trarre dai suoi libri? Delicata questione: chi ha letto tutto Soldati è un grande amatore di storie, di trame. Difficilmente saprà resistere alla tentazione di mettere un narratore incontenibile nel luogo (la politica) di tante trame non dette. 3. La pubblica sicurezza — Il fatto è che la propaganda politica è stata affidata all'ultimo momento alla magistratura, ai carabinieri e alla pubblica sicurezza. Ed è la propaganda tecnicamente migliore: seguitissima, ripetuta, non costa niente, le bastano i titoli dei giornali al posto degli slogan. Ed è anche benefica. Dice la vecchia saggezza: è bene che gli scandali accadano. Ma non precisa quando, se prima o dopo le elezioni.
Persone citate: Arbasino, Craxi, De Mita, Ginzburg, Manzoni, Paolo Villaggio, Pietro Longo, Soldati, Stefano Reggiani
Luoghi citati: Francia, Inghilterra, Italia, Lodi
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