C'era una volta il piccolo Bosé

C'era una volta il piccolo Bosé . 8_; ■ In quattromila alio stadio Ruffini per il suo concerto C'era una volta il piccolo Bosé . 8_; ■ Miguel lancia il nuovo «look», meno showman più cantante - «Mi piace anche il cinema» TORINO — Ha chiamato «Milano-Madrid» l'ultimo disco, due citta che sono la sua vita, sospesa fra due culture, due modi di essére dentro l'anima latina. Miguel, figlio di Domlnguln e di Lucia Bosé, dice: «Ho avuto un'educazione italiana, ho mangiato più pasta che paella». Papà scherzava, «Sci un torero lombardo», ma lui parla italiane traducendo dallo spagnolo e la sua casa stabile è a Madrid, in un'allegra brigata di cugini. A Madrid o a Milano, Miguel Bosé é comunque una persona fortunata, e lo riconosce: «Sono nato da genitori speciali, ognuno un mito. Ma intelligenti, che si erano fatti dal niente. I soldi che mi davano me li sono sempre dovuti guadagnare, e ora li ringrazio per questo, nessuno di noi figli è pedante ogàté». Fortunato, ma non per questo senza problemi: ha 27 anni e l'esperienza d'un quarantenne. Ha fatto teatro, cine ma, danza e musica, ha salito e disceso le scale della hit-parade molte volte e adesso, prima del trent'annl, affronta problemi che i suol colleghi si trovano davanti in età più matura. Per Bosé, è quasi un «cosa fare da grande», ora che l'immagine del bel ragazzino adorato si trasforma perche le sue sedicenni invecchiano, e anche lui. Il nuovo look è quello del giovane professionista delle canzoni: Miguel gioca ancora sul cambio d'abito durante i concerti dell'attuale tournée, ma sa di non esser David Bowle, e il recital è scarno, essenziale, puntato sulle canzoni. I concerti provano che intatto resta sul suo pubblico il fascino dei vecchi successi ma dura è la strada dell'interprete puro per uno che alla musica è arrivato per caso, con un bagaglio di scuola di teatro e danza. C'è un dato pratico, di business con i dischi: «Lo showman funziona in tv e nei concerti, non a livello discografico. Appena ha smesso di ballare, le vendite grosse sqno cominciate». Ora che 11 mercato è in gran crisi, ora che si contrae il pubblico dei concerti, Miguel sogna di cantare in teatro («Cotte posso mettere a frutto le cose che ho imparato») e di svincolarsi dalla sua vecchia musica: «E' difficile, ma mi tenta. Non voglio essere il primo in classifica, ma fare quello che mi piace». Semplice, beneducato, parla con schiettezza: «Non mi vedo in concerto a quaranVanni. I dischi si possono sempre fare'; ma a me piace anche il teatro, il cinema. A settembre girerò un giallo in Spagna come protagonista». Schiavo del suo sex-appeal, che amorosamente coltiva, ha 11 gran cruccio d'essere eterno protagonista del rotocalchi: •Purtroppo ho una .mamma stupenda e amata.'Inventano su noi storie assurde e ripescano mie confessioni, ad esempio quella della droga: come moltissimi adolescenti, anch'io ho avuto le mie esperienze, e non smettono di giocarci sopra». c

Persone citate: David Bowle, Lucia Bosé, Miguel Bosé, Ruffini, Semplice

Luoghi citati: Madrid, Milano, Spagna, Torino