Incontro a sorpresa ieri sera tra Papa Wojtyla e Jaruzelski di Frane Barbieri

Incontro a sorpresa ieri sera tra Papa Wojtyla e Jaruzelski Incontro a sorpresa ieri sera tra Papa Wojtyla e Jaruzelski Il colloquio, a Cracovia, preceduto da richiami della Chiesa e del regime sul carattere puramente religioso del viaggio papale - Determinanti le critiche di Mosca? DAL NOSTRO INVIATO VARSAVIA — Finale a sorpresa: «La Chiesa-ha proposto al generale Jaruzelski un incontro con il Papa. L'incontro avverrà questa sera a Cracovia alla fine della visita pipale». Questo comunicato è stato letto dal ministro delle Informazioni Urban ai giornalisti esteri, improvvisamente ieri sera, alla (ine dell'ultima cerimonia prevista dal programma. Il Pontefice e il generale si sono incontrati nel palazzo dell'arcivescovado, residenza del Papa. In un primo giudizio si può dire che sia il Papa, sia il generale, abbiano voluto con questo incontro dare la prova che, dopo il pellegrinaggio, la Chiesa e lo Stato non si trovano più lontani e che, anzi, abbiano imboccato la strada di un dialogo laborioso e con obiettivi a lunga scadenza. Le prime avvisaglie di un nuovo, possibile contatto al màssimo livello tra Chiesa e regime si erano avute già ieri mattina. La Santa Sede e il Pclitburo del poup avevano accu sato insieme la stampa occidentale di falso e di manipolazione. Si sapeva già che nessun Politburo ecclesiastico ama troppo la stampa quando non copia le encicliche o le risoli! zioni. Tuttavia la convergenza questa volta risulta piuttosto curiosa se non propriamente stonata. Padre Panciroli ha dichiarato a nome dello stato maggiore del pellegrinaggio papale che i mass-media internazionali «interpretano il viaggio e le parole del Papa nel con testo delle intenzioni di carattere politico». Si tratta della stampa occidentale non riportando quella orientale le parole del Papa in alcun contesto. «Non c'è nulla di più contrario alle intenzioni del Santo Padre, che molte volte ha messo in rilievo il carattere esclusivamente religioso del suo pellegrinaggio in Polonia», ha voluto precisare il portavoce vaticano. A nome del Politburo polacco il compito di lanciare la stessa accusa è spettato a Olszowski, ministro degli Esteri. In un'intervista a Trybuna Lucili ha dichiarato che nei- Paesi occidentali la visita «viene presentata non come un pellegrinaggio normale, secondo le intenzioni del Papa, ma come un evento politico che dovrebbe avere conseguenze negative per la Polonia». Secondo il ministro, là stampa «carica il pelle grinaggio di elementi di controversie calcolati a trasformarlo in una manifestazione antisocialista». Panciroli, invece, rende omaggio alle autorità polacche, le quali «cooperano attivamente per assicurare il corso adeguato (cioè religioso) della visita». E' un fatto che il Pontefice ha parlato nelle ventuno omelie di Solidarnosc operaia e contadina, dei tragici eventi polacchi, elencandoli tutti per date e luoghi, dei carcerati e di quelli che sono stati privati dei diritti umani, del potere che ha perduto il contatto con la società, degli operai che non dispongono dei frutti del proprio lavoro, dei contadini costretti a vivere sulla terra diventata deserto, dei giovani privati delle prospettive, delle frontiere occidentali e orientali, della pace e della guerra, dell'indispensabilità di un dialogo sociale e di un accordo nazionale. Ora è vero che tutto è reli- nclsastlCScgdPdttpIgvndplpttbssngione ma è altrettanto vero che11 nel contesto polacco tutto è anche politica. Lo sapeva Wojtyla arrivando, lo sapeva Jaruzelski invitandolo. Quello che si attendevano, infatti, era un risultato politico: per il Papa si trattava di riscattare attraverso la funzione aggregatrice della Chiesa la sconfitta patita da Solidarnosc, per il generale occorreva far legittimare il suo governo dalla più grossa forza della nazione. Ambedue, la Santa Sede e il Politburo, erano ad un passo, a due giorni, da questo esito autenticamente politico. Perché si trovano costretti a negargli improvvisamente tale carattere? Il primo motivo si trova in un giudizio sulla visita a cui è pervenuto il Politburo del poup nella seduta regolare di martedì. Il Papa, secondo i capi del partito, è andato troppo oltre i limiti convenuti non nell'occuparsi di politica, ma nello spo- stare gli umori, l'asse politico della nazione verso la propria sponda. Le sparpagliate organizzazioni di base del poup, appena uscite dalla segregazione morale, hanno chiesto spiegazioni nel timore di perdere quel poco di terreno riconquistato, I rappresentanti del governo, in base a queste considerazioni, hanno protestato con Glemp e Silvestrini, rassicurando allo stesso tempo la base che la maratona papale non aveva implicazioni politiche' II Politburo ecclesiastico ha recepito a sua volta le difficoltà del partito governativo Le proteste di Jaruzelski a Wojtyla non erano però l'unico motivo di questa curiosa azione congiunta. Forse più determinante ancora è stata la protesta di Andropov presso Jaruzelski. Il tenore delle preoccupazioni espresse da Mosca si intuisce dalle dichiarazioni di 01szowski: da una parte egli assicura che il Papa è impegnato nelle azioni a favore della pace sulla scia delle «costruttive ini ziative» sovietiche, dall'altra dà garanzia che la politica polacca si baserà anche in futuro «sulle proprie forze e l'aiuto pernia nenie e fraterno dei nostri prò vati amici sovietici». Anzi, Olszowski suggerisce ad Andropov di sentirsi anch'egli benedetto da Wojtyla «Ci richiamiamo alle parole del Papa che ringrazia tutti quelli che hanno aiutato la Polonia nei momenti diffìcili». E, fra quanti hanno aiutato la Polonia, Andropov, erede di Breznev, deve senz'altro considerarsi il primo. Frane Barbieri

Luoghi citati: Cracovia, Mosca, Polonia, Varsavia