Ora i giovani seguono sport vincenti di Giulio Accatino
Ora i giovani seguono sport vincenti In Emilia e Romagna i risultati hanno disamorato il pubblico del calcio Ora i giovani seguono sport vincenti La crisi, che si identifica in quella del Bologna, è grave: la gente diserta lo stadio BOLOGNA — La drammatica situazione del. Bologna, retrocesso in C e dilaniato da molte polemiche, non è che la parte più appariscente della crisi che attanaglia tutto il calcio emiliano. Si parla molto del Bologna perché è un caso limite, due retrocessioni consencutive dalla A alla C in poco più di dodici mesi, ma guardando al football dell'Emilia non si possono sottovalutare le condizioni di molte altre società della regione: fra i club professionistici della Lega di Milano è rimasto il solo Cesena, che pure è sceso in B al termine di una stagione poco fortu nata. Dalla B sono passati in C la Reggiana e il Bologna, e se guardiamo anche le classifiche della CI troviamo il Forlì e il Piacenza passati in C2. il Modena quartultimo, salvatosi all'ultima giornata per la miglior differenza reti, mentre incontriamo la Spai, il Parma e il Rimini, pure abituati ad altre posizioni, a metà classifica al termine di una stagione deludente e rischiosa. Cosi l'Emilia, che in passato aveva avuto in A. oltre al Bologna, il Cesena, il Modena e la Spai, oggi è rappresentata tra i professionisti dal solo Cesena, la città meno popolata fra quelle elencate, ma probabilmente la più serena e distaccata, certamente la più tranquilla. Perché gli studiosi di sociologia e specialmente gli esperti di cose sportive hanno conciato un giudizio che, se confermato, dovrebbe far riflettere coloro che sono preposti alla guida del football in questa regione. Il calcio non piace più ai giovani, che possono avere altri svaghi. In Emilia la gente ha soldi da spendere. La crisi industriale che disturba tutta l'Italia ha appena sfiorato questa regione. Se si esclude la Ducati, nessuna industria ha molto sofferto della recessione. Lavorano tutti e tutti guadagnano bene. Però, si va allo sport quando uno si diverte. Qui non è necessario cercare la partita come motivo di evasione dai problemi quotidiani. Modena è la città capoluogo di provincia che vanta il miglior reddito prò capite in Italia; Carpì è addirittura in testa alla graduatoria delle città europee. La gente può spendere e va a vedere il basket, segue la pallavolo, si avvicina al baseball. Ma nel basket, nella pallavolo, nel baseball le squadre locali vincono titoli e ottengono i successi. I tifosi del calcio, invece, abbandonano il Bologna, che è ultimo per due anni di fila, una squadra che nell'Intera stagione testé conclusa ha superato di poco il miliardo di incasso, cifra inferiore all'introito registrato dalla Juventus in occasione di una sola gara di Coppa dei Campioni, quella con il Lodz. Mancando interesse, cade anche la partecipazione diretta. I vivai locali delle società di calcio quasi si inaridiscono. Sono lontani i tempi in cui nascevano e prosperavano I vari Bulgarelll. Cervellata Pascuttl e il portiere Sarti, tanto per ricordare qualche nome del dopoguerra. Sono soltanto questi i motivi della diffusa crisi? Se non sono i soli, certamente sono 1 più Importanti, ed è triste vedere una regione grande come l'Emilia senza una sola squadra in serie A. Che importa se Dino Sarti, il popolare cantante bolognese con una sottoscrizione raccoglie circa seicento milioni? La ci-^ fra non è confermata, ma è egualmente una miseria di fronte a questa crisi. Bisogna ricreare squadre di valore per richiamare allo stadio i tifosi e bisogna fare in fretta. La caduta verticale è drammatica. Per la partita Bologna-Monza c'erano poco più di duemila spettatori, con un Incasso appena superiore agli otto milioni. Sono cifre che suggeriscono provvedimenti immediati. Giulio Accatino
Persone citate: Dino Sarti, Romagna, Sarti
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