Morto il poeta Surkov inquisitore stalinista che censurò Pasternak

Morto il poeta Surkov inquisitore stalinista che censurò Pasternak Morto il poeta Surkov inquisitore stalinista che censurò Pasternak MOSCA — Aléksel Surkov, grande inquisitore culturale dell'epoca staliniana, è morto martedì a Mosca. Aveva 83 anni. Nella sua cartiera di poeta e manager letterario aveva sempre saputo adeguarsi con estrema prontezza alle direttive impartite dal Cremlino. L'annuncio della morte è stato dato dal quotidiano della capitale, Ve ce maya Moskva. Nato nel 1899 da famiglia contadina, Surkov esordi come poeta nel 1918, un anno dopo la Rivoluzione d'ottobre, e ben presto si rivelò un abile e dinamico «operatore culturale». Giù a metà degli Anni Venti occupò posti di rilievo nella «Rapp» (Associazione russa degli scrittori proletari). Di spiccato temperamento polemico, partecipò a tutte le battaglie letterarie, intervenendo sempre da posizioni di rigidissima ortodossia. E se l'ortodossia cambiava, Surkov —poeta civile, nemico di ogni romanticismo — si adeguava Criticava Majakovskl perché non abbastanza proletario, ma quando Stalin proclamò Majakovskt «il migliore e più geniale poeta della nostra epica sovietica», ne divenne il più accanito sostenitore. Nel dopoguerra, al tempi dello «zhdanovismo», Surkov fu uno dei maggiori paladini delle purghe letterarie e si guadagnò tra l'altro la fama di «censore di Pasternak» per i suoi aspri attacchi alle Uriche intimista del futuro autore del « Dottor Zhivago». < Surkov sbalordì però tutti all'inizio degli Anni Cinquanta, quando sulla rivista Ogonyok — della quale era. allora direttore — pubblicò alcune poesie dt Anna Akhmatova, il cui nome era tabù dal 1946. Nominato primo segretario dellVntoìjescrittori nel '53, il «grande inquisitore» delle lettere sovietiche perse questa carica nei>59,ln piena destalinizzazione, ma rimase egualmente molto attivo.

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