Chirac guida i sindaci in sciopero per i brogli elettorati in Francia di Paolo Patruno
Chirac guida i sindaci in sciopero per i brogli elettorati in Francia Numerosi amministratori francesi (d'opposizione) bloccano i municipi Chirac guida i sindaci in sciopero per i brogli elettorati in Francia DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Con Chirac in testa, spalleggiato dal presidente del Senato e dell'Associazione sindaci di Francia, Alain Poher, sono scesi ieri in sciopero centinaia di consiglieri comunali e sindaci dell'opposizione, che hanno chiuso simbolicamente per un paio d'ore i municipi. Motivo della protesta: la scoperta di brogli elettorali (finora la giustizia amministrativa ne ha già individuati 19) che hanno falsato, a favore della sinistra, i risultati delle recenti elezioni municipali in alcuni centri della 'banlieue* parigina (tradizionali «feudi» comunisti) e in altre città maggiori, come Bastia, Draguignan e Dreux. i I tribunali amministrativi, sollecitati dall'opposizione, hanno riconosciuto che in tre casi i sindaci e le giunte comuniste sono stati eletti f raudolentemente e hanno sentenziato che i colpevoli siano direttamente sostituiti dagli esponenti della lista d'opposizione battuta, mentre negli altri centri le elezioni dovranno essere ripetute. Ma con una decisione discutibile, che ha acceso le ire della destra, il ministro degli Interni Deffer-' re ha deciso di mantenere in carica anche i sindaci «invalidati» fino al responso del Consiglio di Stato, che funge da ultima istanza di ricorso. La presa di posizione governativa, appoggiata davanti all'Assemblea Nazionale dal primo ministro Mauroy, ha acceso la miccia. E Waffaire* ha assunto lo spessore di un caso politico nazionale, malgrado i brogli elettorali, specie nelle elezioni amministrative, siano qui all'ordine del giorno. Protestano dunque con'veemenza Chirac, l'ex ministro Pourcade e gli altri esponenti dell'opposizione perché il governo mantiene al potere gli 'Usurpatori*, i 'frodatori* del suffragio universale, invece di assecondare subito la volontà della giustizia amministrativa. Si difende il governo Mauroy, sostenendo invece di applicare alla lettera la legge, la quale autorizza il manteni¬ mento in carica degli amministratori incriminati, fino all'espletamento delle procedure di ricorso. E contrattacca infine duramente il partito comunista che denuncia *il colpo di forza contro il suffragio universale* sulla prima pagina de L'Umànité, scorgendo nelle decisioni dei tribunali amministrativi «un disegno destabilizzatore delle forze reazionarie che non accettano la volontà di cambiamento deciso dai francesi nel maggio '81*. Tutto è buono in questi tempi per innescare la polemica, per strumentalizzare le agitazioni corporative dei medici o dei commercianti, gli scioperi degli studenti, lo stato di malessere dei poliziotti che sfocia in episodi sediziosi. Ma questa volta, esisterebbero prove che dal malcostume amministrativo, del brogli elettorali non è Immune nemmeno la sinistra: 16 sono i sindaci comunisti invalidati, tre 1 socialisti e i radicali di sinistra, che detenevano il municipio di Bastia. Paolo Patruno
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