I genovesi:questi fatti non sorprendono più di Remo Lugli

I genovesi; questi fatti non sorprendono più Quel che dicono la gente e i rappresentanti dei partiti deir«affare di Savona» I genovesi; questi fatti non sorprendono più DAL NOSTRO INVIATO GENOVA — La città sconvolta per l'arresto del socialista Alberto Teardo, ex presidente della giunta regionale? Si direbbe proprio di no. Con lui sono state arrestate altre sette persone, del psi o vicine al psi. A chiedere impressioni e commenti alla gente della strada si ricevono alzate di spalle o risposte come: «Con socialisti di questo tipo non c'è da meravigliarsi»; oppure: «E' quello che succede a puntare su uomini della P2»; e ancora: «Non sono novità, dopo l'arresto di Paolo Machiavelli, nel 76, questi fatti non sorprendono più». Le accuse sono pesanti: associazione per delinquere di stampo mafioso e concussione; Teardo, del gruppo è l'unico che avesse rapporti con Genova da quando era entrato nell'orbita regionale; veneziano d'origine, gravitava, come gli altri, soprattutto su Genova. Ex sindacalista, ex presidente dell'Istituto case popolari di Savona, aveva poi conquistato una sedia da assessore alla Regione, passando, nel giro di undici anni, attraverso diversi dicasteri. «Ma brillava per assenteismo — dicono a Genova — anclie quando era diventato vicepresidente». Poi c'era stato lo scandalo della P 2, della quale lui era risultato un protagonista. La giunta, di sinistra, era caduta, se n'era formata un'altra con pslrdcr. psdi e pli. che aveva eletto^'presiaeKté^ proprio Alberto Teardo. Gli avevano fatto, specie 1 comunisti, accanite campagne contro, ma lui era rimasto impassibile al suo posto. Logico che adesso, dopo tutto quel clamore che c'era stato intorno al suo nome, non si rimanga esterrefatti alla notizia del suo arresto. La gente piuttosto è curiosa, vorrebbe conoscere i particolari, si chiede che cosa ha fatto con precisione. Forse è una storia come quella di Paolo Machiavelli, nome socialista di fama, che era stato arrestato nel maggio '76 quando era presidente della giunta regionale? Anche allora era concussione: Machiavelli aveva chiesto unabustarella a un costruttore di Sanremo per concedergli una licenza. E' ancora in galera, condannato a tre anni di reclusione. Se la gente della strada alza le spalle, non cosi fanno t partiti. Questo è certamente un argomento che fa mollò discutere. Sentiamo 11 più diretto interessato, il psi. Delio Meoli è il vicesegretario re glonale: «Siamo tutt'altro che paralizzati e gelati come qualcuno vuol far credere, ma reattivi al massimo. Nei pochi giorni che ci restano prima delle elezioni dovremo parlare e far parlare di queste cose per chiarire le idee. Siamo al cen¬ tro di una dura battaglia politica senza esclusione di colpi. Andreatta ha recentemente affermato che il 26 e 27 giugno la de deve far spostare 600-650 mila voti, in modo da rendere possibile nel futuro Parlamento una maggioranza e un governo che possano fare a meno dei socialisti». ••Noi siamo l'obiettivo e l'avversario da battere — continua Meoli —. Il fatto che a dodici giorni dal voto una vicenda giudiziaria in incubazione da oltre un anno, esploda in. termini tanto imnrouuisi -e. clamorosi no\ può non far_ pensare a collegaincntl con la vicenda politica- /Meoli è àn' cora fiducioso: -Rispetto alle elezioni del 79 ci aspettiamo una notevole avanzata». Il pel è severo. «E' difficile — dice Roberto Speciale, segretario provinciale — die iniziative di questo tipo della magistratura, die coinvolgo no persone molto note e accu se tanto pesanti, siano state prese a cuor leggero. Fino a prova contraria, dobbiamo avere fiducia e rispetto per la magistratura, augurandoci che il suo corso si svolga rapido e senza lasciare dubbi». Non dimentichiamo — aggiunge Speciale — die sulla' giunta presieduta da Teardo fino a quindici giorni fa noi avevamo sempre espresso un giudizio negativo e avevamo anche detto che un uomo come lui, appartenente alla P2, non sarebbe dovuto restare alflapresidensa regionale».r i ., In casa de non si riesce a trovarS un segretario regio-, naie' o provinciale disposto a fare una dichiarazione. Rimandano a quanto ha già affermalo Giancarlo Garasslno, assessore regionale all'Industria. Secondo lui, questa giunta non c'entra, «i fatti contestati a Teardo risalgono ad alcuni anni fa, e sono avvenuti a Savona. Jn passato, [.Teardo è stato vicepresidente di due comunisti, prima Carossino.poiMagliotto». L'on. Alfredo Biondi, del pli ministro per i Rapporti con la Cee, auspica chiarezza e celerità da parte della magistratura. «Comungue, non deve essere usato lo strumento della diiasione o dell'accelerazione a seconda dei casi o della stagione, specie se elettorale». Ivo Lapl. capogruppo del psdl in Consiglio comunale, ritiene che «tutti i cittadini italiani debbano essere trattati in base a come si compor'tdnò, però'mì rammarico ch,e\ U partito della sfiducia, cioè qilÉtto' della scheda^ianca,' pòssa trovar vigore sulla base di questi episodi per incitare gli italiani a non avere più rispetto per le loro istituzioni». Ieri mattina si è riunito il Consiglio regionale sulla base di una convocazione fissata da tempo. Nessuno ha posto in discussione l'argomento dell'arresto di Teardo. Remo Lugli

Luoghi citati: Genova, Sanremo, Savona